mercoledì, Dicembre 18, 2024

Il secondo pilota

Il secondo pilota


Il GP del Portogallo verrà consegnato alla storia sia per essere stato il primo GP valevole per il mondiale di F1, svoltosi nei sali scendi del circuito di Portimao, sia perché domenica scorsa, proprio su questo circuito appunto, Lewis Hamilton ha superato definitivamente Michael Schumacher nel numero di GP vinti. Come ho già detto nell’ultimo “Bastian Contrario”, Lewis ha di fatto superato “quota Schumacherfissando la sua di quota. Naturalmente siamo solo all’inizio e non è difficile capire che l’obiettivo minimo di Lewis, è quello di raggiungere i cento GP vinti. Ora si trova a quota novantadue, quindi mancano solo otto GP. Tuttavia, considerando che alla fine del mondiale restano solamente altri cinque GP, è ragionevole pensare (ammettendo che vinca tutte le gare), che non riuscirà a completare l’opera prima del prossimo anno.

Il secondo pilota
Lewis Hamilton e Valtteri Bottas, Mercedes, Gp Portogallo 2020

Suppongo che il re nero, possa anche accontentarsi per il momento, dopo questa orgia di vittorie che questo nefasto 2020 gli ha concesso. Di questo talentuoso pilota è già stato detto tutto quello che si poteva dire, ribadisco il concetto che non è giusto sminuire il suo talento, solo perché “ha la macchina!”. L’unico vero rammarico, è dato dal fatto che stia purtroppo correndo da solo. I suoi tifosi insistono nel voler farci notare che alla guida della Mercedes vi è anche il suo compagno Bottas, purtroppo per noi decisamente non si è rivelato all’altezza. Cosa accadrebbe in un campionato in cui Verstappen e Leclerc avessero un mezzo all’altezza? Di sicuro ci divertiremmo di più.

Bottas appunto, il secondo pilota. Il finnico in qualifica è un vero mastino e costringe il campione del mondo agli straordinari. Purtroppo la stessa energia profusa nelle qualifiche, non è equiparabile a quella messa in gara, ed infatti Lewis ne fa un sol boccone di Valtteri il quale, per quanto spinga, decisamente non ha quella marcia necessaria per impensierire il compagno. Marcia che manca in maniera definitiva anche al povero Albon, secondo pilota della Red Bull, il quale è stato letteralmente asfaltato da Max. Il talento dell’olandese è indubbiamente fuori dalla portata del compagno, solo che il secondo pilota Red Bull, a differenza di Bottas, dal confronto ne esce con le ossa rotte.

Il secondo pilota
Alexander Albon e Max Verstappen, Red Bull, stagione 2020

Tuttavia questo è il risultato della politica di “protezionismo”, che si applica nei riguardi del pilota di punta: è un dato di fatto che la Red Bull sia cambiata profondamente passando dal coriaceo Ricciardo al più mite Albon. L’australiano, è stato allontanato in quanto le sue prestazioni erano pericolosamente vicine a quelle del compagno, su cui la squadra ha puntato tutto. Per tale ragione infatti ora gareggiano con un pilota solo (salvo rari lampi di eccezionalità da parte dell’anglo tailandese). Per Albon, a mio modo di vedere il destino è già segnato e a meno che non si scambi il sedile con Gasly, potrebbe anche essere il suo ultimo anno all’interno della Formula Uno!

Il compito del secondo pilota è veramente ingrato (chiedete a Giovinazzi cosa sia dover lottare con uno come Kimi che tira fuori dal cilindro, al GP portoghese, una partenza che vale una carriera!) e sicuramente anche difficile da accettare. Specie quando sei un quattro volte campione del mondo e ti ritrovi a dover lottare, con un ragazzino affamato di vittorie e castrato da un mezzo, che non è all’altezza da permettergli di competere nemmeno per un terzo posto.

In casa Ferrari la situazione è paragonabile ad una pentola a pressione pronta all’esplosione. Di certo le parole di ieri di Binotto (durante l’intervista con Mara Sangiorgio) non hanno aiutato a stemperare questo clima incendiato; tutt’altro. Sicuramente, le parole usate da Binotto in quel contesto sono risultate infelici. Suppongo che le parole “secondo pilota” facciano più riferimento alle posizioni di classifica che ad altro. Purtroppo, per quanto si sia cercato di dare spiegazioni, la bomba era già esplosa e “apriti cielo” come si suole dire.

Il secondo pilota
Charles Leclerc e Sebastian Vettel, piloti Ferrari, Gp Russia 2020

Gli acerrimi tifosi del tedesco sono insorti. “Seb secondo pilota? Come si è permesso di definirlo cosi?”. Inutile stare ad elencare la pioggia di commenti nei riguardi dell’ormai osteggiato Team Principal della Ferrari, il quale, nonostante l’anno disastroso e disastrato che la Rossa abbia mai affrontato, è stato riconfermato; e ora sembra non attendere altro un’opportunità per togliersi qualche sassolino dalla scarpa.

È evidente che tra Ferrari e Vettel il giocattolo si è rotto, è evidente che tra Binotto e l’attuale “secondo pilota” della Ferrari, non corra buon sangue. Purtroppo per quanto si voglia bene al tedesco, che tanto ha dato alla Ferrari (e viceversa, in tal caso forse anche di più), il cronometro e i risultati in pista non mentono mai. Singolare come quando al timone c’era un certo Arrivabene a fare il team principal, era ben inviso alla tifoseria del tedesco, nonostante le ”uscite” poco eleganti contro la sua stessa squadra (indovinate chi coordinava tutto alle spalle di “Iron Maury”?).

Ancor di più singolare, è come sia stato attaccato subito Binotto nella gestione della squadra (o del pilota?). Non si può vivere di soli agi e sarebbe stato stupido (per quanto mi avrebbe fatto piacere) tenere Kimi (comodo secondo per il tedesco), e non prendere Leclerc, il quale è stato a dir poco dirompente sin dal suo debutto.

Debutto iniziato da secondo pilota, come giusto che sia, anche se lo status di secondo al monegasco gli è sempre andato stretto. Ciononostante, Binotto ha sempre tutelato Seb, arrivando al team order australiano (primo GP dell’anno… una vergogna!) e catalizzando la strategia del GP di Singapore in favore del tedesco; permettendogli di vincere. Con una monoposto non all’altezza del talento di ambo i piloti (sprecando di fatto la coppia più forte del Circus), sono stati evidenziati pregi e difetti dei due alfieri rossi.

Il secondo pilota
Sebastian Vettel, Gp Portogallo 2020

Ci saremmo tutti aspettati il tedesco pronto a prendersi la squadra sulle spalle. Scenario di fatto non verificatosi. Da qui un susseguirsi di gare scialbe e soprattutto tante scuse, per giustificare l’operato del campione del mondo, che pian piano è stato relegato appunto al ruolo di secondo pilota.

Sono profondamente rammaricato (ed anche deluso francamente) per Seb. Le scuse oramai sono finite. Il tedesco ha già la testa altrove (come avvenne in Red Bull, con Daniel come compagno, una volta a conoscenza che il suo futuro sarebbe stato quello di vestire di rosso) ed ha mollato il mordente da tempo, di fatto lasciando definitivamente via libera al compagno, il quale già da qualche domenica parla da leader.

Dura la vita da secondo pilota, soprattutto se hai uno status pesante come quello di Vettel e ti ritrovi in Ferrari (questa Ferrari!). Non resta che sperare che questi ultimi cinque GP passino presto, per lasciarsi alle spalle tutto e ricominciare una nuova vita agonistica, nella nuova squadra che tanto lo attende… possibilmente non da secondo pilota.


Autore: Vito Quaranta – @quaranta_vito

Foto: Mercedes

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