Binotto: “sì al congelamento dei motori”
Binotto apre al congelamento dei motori. La notizia è di quelle che mettono i brividi agli appassionati, già provati da regolamenti sempre più severi e restrittivi. D’altronde la direzione intrapresa guarda alla riduzione dei costi e l’obiettivo va perseguito con tenacia, senza voltarsi indietro e senza cedere ai rimpianti. Il team principal del Cavallino ne è convinto, al punto tale da cambiare idea anche riguardo alla questione Red Bull. Come noto, infatti, la scuderia anglo austriaca concluderà la partnership con Honda. Tuttavia si è pensato di rilevare il progetto della casa nipponica e assumere i diritti di proprietà intellettuale per la preparazione e la distribuzione dei motori nella fabbrica di Mylton Keynes. Una soluzione che potrebbe rivelarsi ottimale, a patto, però, di poter usufruire di un congelamento dei propulsori per il 2022.
Mattia Binotto, inizialmente avverso a questa prospettiva, ci ha ripensato, dichiarandosi favorevole. Ma ha anche precisato che, a tal fine, bisognerebbe anche anticipare al 2025 il nuovo regolamento sul motore, inizialmente previsto per il 2026:
“Abbiamo detto che ci sono già regolamenti in vigore grazie ai quali la Red Bull ha ottenuto una soluzione da fornire ad altri produttori e su questo non c’è dubbio. Capiamo anche la loro intenzione di continuare a utilizzare il motore Honda per il futuro. Negli ultimi giorni abbiamo avuto incontri con F1 e con la FIA e, come Ferrari, comprendiamo la situazione. In qualche modo siamo di supporto nel cercare di anticipare di una stagione, di un anno, il congelamento dei motori. Questo significherebbe anche cercare di anticipare al 2025 i nuovi regolamenti per i propulsori. Di conseguenza, conoscendo e comprendendo la situazione, non è la prima volta che la Ferrari si comporta in modo così responsabile al riguardo. Quindi sosterremo il congelamento anticipando di un anno le power unit.“
Queste le parole di Binotto, che risulta estremamente chiaro nel difendere la propria posizione. Mattia è consapevole delle difficoltà insite in una tale scelta, ma allo stesso tempo ritiene che sia necessario portarla avanti con convinzione. “Certamente non è facile. Per prima cosa penso che per avere un nuovo propulsore dovremo fare chiarezza sui regolamenti entro la metà del prossimo anno. Stiamo parlando con FIA e F1 per considerare un meccanismo di convergenza tra le power Unit se ci dovessero essere delle macro differenze. I nuovi propulsori dovranno essere più sostenibili dal punto di vista dei costi e dell’ambiente. Dovrebbero costare il 50% rispetto al costo odierno.”
Permangono ancora alcuni interrogativi, tuttavia la strada del nuovo corso appare spianata. Ed è lo stesso Binotto che torna a ribadirlo ai microfoni di Sky, continuando a sottolineare che tutto dipenderà dall’anticipazione del regolamento sul motore al 2025. “Sarà un elemento chiave come messaggio della Formula Uno per costruire il futuro e per rivedere le power unit sia per quanto riguarda i costi sia come tecnologia“. E aggiunge: “Quindi un anticipo del 2026 al 2025 porta a un anticipo virtuale del congelamento. Per questo ne è già previsto uno analogo nel 2023: per dare spazio al regolamento del 2026. Noi siamo favorevoli ad anticipare tutto di un anno.“
Autore: Veronica Vesco – @VeronicagVesco
Foto: Ferrari – Formula Uno