GP Turchia 2020: Analisi Telemetrica qualifica
Acqua. Non eccessiva ma dappertutto. Quel tanto che basta per condizionare fortemente la quattordicesima qualifica stagionale. Due bandiere rosse in Q1, parecchie gialle nel resto della sessione. La polemica legata all’asfalto non fa un piega. Ri-pavimentare la sezione ha di fatto creato un “effetto ghiaccio” insostenibile, accentuato all’ennesima potenza dalla pioggia. L’impossibilità di raggiungere la corretta finestra di funzionamento dello pneumatico, tramite il grip “chimico” tra mescola e asfalto, ha diminuito notevolmente l’aderenza delle vetture. L’unica nota positiva della faccenda è lo spettacolo, innalzatosi a livelli estremi…
GP Turchia 2020: Analisi Telemetrica qualifica: Ferrari – Q2
Propio al contrario delle libere dove le vetture di Maranello hanno ben figurato, la sessione classificatoria del Gran Premio della Turchia ha messo in luce tutti i problemi della SF1000. La difficoltà estrema nell’attivare i compound ha costretto gli alfieri della Rossa ad una lotta estrema, fatta di controsterzi e pattinamenti continui.
Osservando il grafico relativo alle velocità sul giro, possiamo notare con estrema facilità un paio di differenze molto evidenti. Il delta di velocità in percorrenza di curva 2 riscontrato mettendo a confronto le due Ferrari è notevole, vicino ai 10Km/h. Diventando addirittura superiore in curva 8, causato dai controsterzi di Charles al volante della numero 16. Analizzando accuratamente la traccia ricavata dall’acceleratore, possiamo rilevare senza difficoltà le numerose modulazioni presenti. Si tratta delle necessarie correzioni per mantenere in pista la vettura, raddrizzando anteriore e posteriore ballerini.
Questa discrepanza si nota particolarmente in curva 8, dove il tedesco quattro volte campione del mondo predilige modulazioni a raggio ridotto rispetto al compagno che, per necessità, si vede costretto a “giocare” parecchio con il gas della sua monoposto. Lo stile di guida dissimile si evince altresì pendendo in esame il grafico ottenuto dall’utilizzo dell’impianto frenante, con il primo cittadino di Heppenheim concentrato maggiormente sul pedale del freno, intento a realizzare tante “mini-frenate”.
Altre variazioni emergono controllando la traccia della trasmissione. Il monegasco infatti, in curva 1 e nell’ultima chicane tripla (12-13-14), sceglie una vettura molto più aggressiva e su di rivoluzioni, scendendo addirittura in seconda marcia. Per contro, l’approccio si Sebastian Vettel è molto più delicato, preferendo l’utilizzo di marce più alte per godere di un’erogazione più dolce e non far pattinare la vettura.
GP Turchia 2020: Analisi Telemetrica qualifica: confronto triplo
Senza dubbio inattesa, la pole di Lance Stroll è comunque molto meritata. La vettura del canadese ha goduto dell’assetto ottimale in queste condizioni, sfruttato alla perfezione con una guida matura e oculata. Delusione invece per Vertappen, stranamente non troppo a suo agio con gli pneumatici da pioggia estrema. Guardingo, Hamilton ha dato impressione di non voler prendere rischi inutili. L’obbiettivo del britannico è chiaro: laurearsi campione del mondo domani pomeriggio quando la pioggia sarà assente.
Quanto appena detto si nota grazie al grafico delle velocità, dove salta alla vista l’abissale delta in percorrenza di curva 8 di Lewis rispetto agli altri competitors presi in esame. Max risulta il più rapido, riuscendo a portare tanta velocità in uscita con una differenza spaventosa rispetto alla Mercedes W11 numero 44. Solo nella prima perte del tracciato sono 2.4 i secondi persi dal sei volte campione del mondo, che diventano 3 nel settore centrale percorrendo 20 km/h più lento i 4 vertici di curva 8. Molto vario il grafico dell’uso dell’acceleratore, grazie al quale possiamo sottolineare i 3 stili di guida utilizzati durante la fase calda della qualifica.
Non rilasciando completamente il pedale del gas in curva, Verstappen, oltre ad essere il più rapido in percorrenza, riesce a raggiungere prontamente ottime velocità in uscita. Valutando la traccia ottenuta dall’utilizzo dei freni la varietà di “stile” continua. Hamilton, prudente, tende ad anticipare la frenata. Tutto il contrario di Max, che ritardandola entra molto più veloce in curva. Un “miscuglio” delle due tecniche viene utilizzata dalla RP20 di Stroll, capace di strappare la pole proprio all’olandese.
La cautela di sua maestà Hamilton emerge analogamente osservando il grafico dedicato alla trasmissione. Il pilota di Stevenage infatti, a discapito della competitività, utilizza marce molto più alte. Interessante notare le “variazioni sul tema” tra Max e Lance in due tratti: da curva 3 a curva 6 e in curva 9. Stranamente, il talento della Red Bull sceglie una marcia più bassa, che automaticamente fa perdere trazione alla sua RB16.
Autori: Alessandro Arcari – @BerrageizF1 – Luca Bettiol – @BettiolLuca