Analisi strategica Gp Abu Dhabi 2020: Ferrari tenta qualcosa di diverso, Mercedes sta a guardare…
L’ultimo Gp della stagione 2020, a parte la vittoria della Red Bull di Max Verstappen e il ritiro di Sergio Perez, a causa di un guasto alla fresca power unit montata all’inizio del weekend, non desta particolari sorprese. Soprattutto dal punto di vista strategico. Nonostante già da prima dello spegnimento dei semafori ci si attendesse di assistere ad una gara ad una sosta (puoi leggere le previsioni in fondo al live), l’ingresso da parte della VSC prima e della Safety Car poi (sempre nella stessa occasione), nel corso del decimo giro, aveva inizialmente dato l’illusione di poter assistere a qualcosa di diverso (in questo erano riposte principalmente le speranze della Ferrari).
Ancora una volta però, le gomme Hard (C3) si sono rivelate davvero consistenti e garantendo un passo gara costante e veloce, hanno permesso a tutti quei piloti, che hanno deciso di montarle in occasione del ritiro di Perez, di terminare la gara senza ulteriori passaggi in pit lane. Andiamo a vedere quali sono stati i punti chiave del diciassettesimo evento stagionale iniziando con la disamina condotta dalla Pirelli al termine della corsa disputatasi sul tracciato di Yas Marina.
Analisi strategica Gp Abu Dhabi 2020: Pirelli
Per il sesto anno consecutivo, il Gran Premio di Abu Dhabi è stato vinto dalla vettura scattata dalla pole position. Complimenti a Max Verstappen (Red Bull) per aver ottenuto la sua seconda vittoria stagionale, raggiungendo i dieci trofei in carriera. La strategia vincente è stata ad una sosta Medium-Hard, la stessa scelta dalla stragrande maggioranza dei piloti (9 in tutto), tra cui Valtteri Bottas e Lewis Hamilton che hanno portato entrambe le Mercedes a podio.
Si è assistito ad una partenza molto variegata, che ha visto l’impiego di tutte e tre le diverse tipologie di compound nominate per l’evento. I primi tre, assieme a Carlos Sainz Jr e a Charles Leclerc sono scattati con le Medium utilizzate nel Q2, gli altri piloti all’interno della top ten lo hanno fatto su Soft, mentre Ricciardo, Vettel, Magnussen e Perez hanno deciso di affrontare la prima parte di gara con gomma Hard. L’obiettivo di quest’ultimi era sicuramente quello di affrontare uno stint più lungo con l’auspicio di poter guadagnare qualche posizione in classifica.
L’uscita della Safety Car al 10° giro è stato il momento chiave. Quasi tutti i piloti tranne, rare eccezioni, hanno deciso di approfittarne per effettuare il pit stop e montare pneumatici Hard. Hanno fatto eccezione i due piloti della Ferrari, Daniel Ricciardo (Renault), Kevin Magnussen (Haas) e Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo). Tra i partenti su mescola Hard, Ricciardo è il pilota che ha ottenuto il miglior piazzamento finale. L’australiano, dopo esser scattato dall’11° casella dello schieramento è riuscito ad ottenere la settima posizione grazie ad un primo lungo stint di 39 giri.
La strategia più utilizzata è stata dunque quella ad una sosta. Solamente Nicholas Latifi (Williams) e Kevin Magnussen (Haas) hanno optato per il doppio pit stop. L’altro pilota della Haas, Pietro Fittipaldi invece è stato l’unico a concludere su tre soste (una delle quali fatta per risolvere un problema di surriscaldamento).
Analisi strategica Gp Abu Dhabi 2020: Tutto secondo copione
Le squadre sapevano bene che la Hard sarebbe potuta riuscire a percorrere la distanza di un intero Gp riuscendo a mantenere un ritmo costante per tutta la durata dello stint. Per questa ragione, una volta uscita la Safety Car tutte le vetture che calzavano gomme diverse da quelle a banda bianca hanno deciso di approfittarne per fermarsi e andare fino alla fine con il compound più duro. Le uniche eccezioni sono state Leclerc e Giovinazzi, che pur trovandosi su gomma Media, hanno deciso di allungare sperando in un delta prestazionale più marcato nella seconda parte di gara (parleremo di questo in seguito).
Analisi strategica Gp Abu Dhabi 2020: La gara di Vettel e Ricciardo
Scelta “obbligata” invece per Ricciardo, Vettel e Magnussen, che prendendo parte al via con gomma Hard, se avessero scelto di fermarsi non avrebbero avuto chance di arrivare fino in fondo con gomma a mescola Media (C4): considerando che la bandiera verde è stata data al 14° giro, tali gomme avrebbero dovuto coprire una distanza superiore alle 40 tornate. Vettel non avrà mai un passo entusiasmante nel corso del suo stint su gomma a banda bianca. Tuttavia dopo aver subito il sorpasso di Sainz al termine del 16° giro, il tedesco fungerà un po’ da tappo subendo l’unico altro sorpasso da parte di Gasly soltanto al 31° passaggio. La sosta arriverà al 35° giro, monterà le Medium, ma oramai la sua gara è compromessa. L’unica “gioia” sarà il sorpasso su Russell che gli permetterà di chiudere in 14° posizione con 9’’ di ritardo dal compagno Leclerc (di seguito la sequenza che ha portato alla sosta del tedesco).
Gara diversa quella di Ricciardo. L’australiano approfitta bene della Safety Car per salire dalla 10° alla 5° posizione. Il riavvio della gara è la parte più difficile per Daniel, che dovrà resistere all’agguerrito Norris che con gomme nuove riesce a restare per molti giri in zona DRS. Lando si avvicina molto nel corso del 19° passaggio, sembra pronto al sorpasso ma non ci riesce, da lì Ricciardo riuscirà ad imprimere il suo ritmo e man mano a costruirsi un piccolo cuscinetto sulle McLaren. Probabilmente, sapendo che il pilota di Perth si sarebbe dovuto fermare ai box, il muretto del team di Woking ha consigliato bene a Norris di non prendersi rischi e di esser sicuro di portare la vettura a casa. Con il ritiro di Perez, la McLaren aveva l’occasione di terminare terza nei costruttori e sarebbe stato un peccato rovinare tutto prendendosi dei rischi inutili (a seguire la sequenza relativa allo stint affrontato da Ricciardo con gomma Hard).
La gara di Ricciardo termina praticamente al 40° giro quando decide finalmente di rientrare ai box per montare le Medie. Tornerà in pista in 7° posizione con 15’’ (circa) di ritardo su Sainz. Impiegherà diversi giri prima di prendere il ritmo, ma ricucire tutto quello svantaggio è impossibile, così si concentrerà solamente sull’ottenere il giro veloce della gara, assicurandoselo proprio nell’ultimo passaggio: 1’40’’926, battendo l’1’40’’958 realizzato da Verstappen nel corso del 14° giro con gomma Hard.
Analisi strategica Gp Abu Dhabi 2020: Leclerc e la Ferrari provano ad inventarsi qualcosa
Partiamo proprio dal giro veloce di Verstappen per fare una considerazione. L’idea della Ferrari di allungare lo stint con le Medie, sarebbe stata una buona idea, se una volta montate le gomme nuove, circa a metà gara, si fosse visto un abbassamento dei tempi tale, da far propendere gli altri team che si erano fermati in regime di Safety Car per la seconda sosta, cosa che però non è accaduta. Pensare che Verstappen è stato ad un passo dall’ottenere il giro più veloce del Gp con il tempo ottenuto alla ripartenza dalla Safety Car, la dice lunga proprio riguardo alla mancata performance da parte delle nuove coperture montate sia dalla Ferrrari (con Vettel e Leclerc), ma anche dalla Renault di Ricciardo.
Non è certo una cosa che si vede spesso, ma indubbiamente, l’abbassamento delle temperature, proprio come accaduto in qualifiche, ha portato ad una perdita di performance da parte degli pneumatici e ciò ha permesso a tutti quei piloti che avevano approfittato della SC di poter mantenere la posizione sugli avversari con mescole più fresche delle loro (a parte rare eccezioni, vedasi come Raikkonen sia riuscito a tenersi alle spalle Leclerc senza il minimo problema). Venendo a Charles, credo che il punto chiave della sua gara lo si abbia al primo giro, quando per effettuare il sorpasso su Ricciardo, arriva lungo alla staccata della curva-8 perdendo così la posizione anche nei confronti di Sebastian Vettel. Subentra la Safety Car e le due Ferrari, non pittando, passano dalla 12° e 13° posizione in 7° e 8°, sempre con il tedesco davanti.
Pronti via, Leclerc subisce subito il sorpasso di Sainz. Charles non ha ritmo e nei giri successivi dovrà ripetutamente difendersi dalla Racing Point di Stroll, subendone l’attacco decisivo nel corso del 19° passaggio. Un giro e arriva anche quello di Gasly che lo fa scendere in 11° posizione. Charles perde tra 1,5’’/2’’ al giro nei confronti delle McLaren, così alla 23° tornata, dopo aver subito il sorpasso da parte della Renault di Ocon, si decide di entrare ai box per montare gomma Hard alla 23° tornata. La vettura numero 16 tornerà in pista ultima e presto inizierà a recuperare posizioni. Il passo è buono e superare Haas e Williams non è un problema… La sua corsa terminerà alle spalle di Raikkonen, il quale si rivelerà un muro invalicabile. Il monegasco lo raggiunge nel corso del 39° passaggio, ma la differenza prestazionale è poca, circa 5 decimi al giro e non è sufficiente per sferrare l’attacco. Terminerà dunque così in 13° posizione.
Analisi strategica Gp Abu Dhabi 2020: Conclusioni
Vista così, quella della Ferrari, soprattutto con Leclerc (Vettel non poteva fare altro che proseguire durante il periodo di Safety Car), potrebbe sembrare una sorta di Harakiri, ma alla fine… Anche se si fosse deciso di entrare ai box e mettere le Hard, questo lo avrebbe fatto tornare in pista in 14°/15° posizione alle spalle di Ocon, se non di Kvyat (il russo ha perso del tempo a causa del doppio pit stop effettuato in AlphaTauri). Viste le difficoltà avute, sarebbe stato difficile superare vetture anch più performanti dell’AlfaRomeo a parità di strategia… Forse avrebbe potuto guadagnare la posizione su Raikkonen, ma non molto di più…
Non ho affrontato il discorso della lotta al vertice perché non l’ho ritenuta interessante ai fini dell’analisi strategica. Ovviamente nulla da togliere a Verstappen. L’olandese e la Red Bull fanno tutto giusto, con Max che a fine gara dirà anche di essersi molto divertito alla guida: le Hard gli hanno garantito un alto livello di grip dal primo sino all’ultimo giro (45 tornate totali). Una gara apparsa semplice, ma nella quale è stato autore di una grande gestione. Anche con la decisione da parte delle Frecce Nere di non forzare troppo sulle mappature per preservare il motore, e con un Lewis decisamente non al top della forma, va dato merito a Verstappen di aver conquistato comunque una meritata vittoria. L’unico ad ottenere due trofei quest’anno all’infuori degli alfieri alla guida della vettura campione del mondo.
Termina qui l’analisi strategica dell’ultimo Gp stagionale. Appuntamento a marzo a seguito della prima gara del mondiale di F1 2021. Buone feste Natalizie, anche se noi non vi si lascerà proprio del tutto… Continueremo ad aggiornarvi sulle news in attesa della ripresa delle attività.
Un rapido inverno a tutti.
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: F1 – Ferrari – Pirelli – Red Bull