giovedì, Novembre 21, 2024

L’insostenibile leggerezza di #EssereFerrari

Il pagellone semiserio del Froldi – Gran Premio del Bahrein


Ciak si gira.

Crozza-Binotto dice che va tutto bene, c’è qualcosa da capire, ma i piloti si sono chiariti e non c’è alcun contrasto. Nel frattempo, dietro di lui, si vedono due uomini in tuta rossa con gli inconfondibili caschi. Si menano come se non ci fosse un domani.

Dissolvenza…

Ma è più vero Binotto-Crozza, o Crozza-Binotto?

E’ questo l’amletico dubbio del sottoscritto e di tanti, quasi che ci trovassimo a leggere una novella del compianto Philipp Kendrick Dick,  l’autore di fantascienza probabilmente più saccheggiato e “stravolto” da quando esistono la fantascienza e il cinema.

Il problema me lo pongo perché si fa fatica a distinguere il clone dal reale. Ma, d’altronde, cosa è reale e cosa non lo è? Ed eccoci al punto di partenza.

Credo che Elkann abbia di che rallegrarsi. la Ferrari sta per vincere il campionato del mondo di ore in galleria del vento, per via del suo piazzamento mondiale nel campionato marche (per ora sesta su dieci team). Riusciranno i nostri eroi… !?

L’insostenibile leggerezza di #EssereFerrari

Mentre sto scrivendo queste righe, è arrivata, come un fulmine a ciel sereno, la notizia della positività al Covid di sua maestà Re Luigi settimo.  Questa bestiaccia infida non risparmia nessuno.

Alla Mercedes ci fanno sapere che il campionissimo ha lievi sintomi. E questa è la cosa più importante. E ancora sarebbe stato meglio se fosse stato asintomatico. Tutti ci auguriamo che possa tornare presto, probabilmente per l’ultima gara di questo mondiale che è morto prima di nascere.

L’assenza di Hamilton per la seconda gara in Bahrain con layout differente da quello “standard”, ci priva del PROTAGONISTA e, come accade spesso in questi casi, magari ne trarrà giovamento lo spettacolo, con lotte più serrate anche per la vittoria. O perlomeno lo auspichi. Perché ormai è chiaro e manifesto che se arriva un altro anno così, con tale e asfissiante noia, la Formula Uno può anche chiudere i battenti.

Dovevo cominciare parlando dell’incredibile e terribile incidente occorso a Grosjean, con il fuoco che torna prepotentemente ad essere protagonista, ma la notizia su Hamilton mi ha un pochino distratto. Cosa dire che non sia stato già detto sull’incidente al via?

Intanto che per diversi minuti, come moltissimi, ho pensato al peggio ed ero letteralmente incredulo e scioccato.

Mi limiterò a riflettere sul fatto che per quelli della mia generazione, che hanno cominciato a seguire la F1 a metà degli anni ottanta, e non avevano assistito ai drammi degli anni precedenti, questo è il terzo incidente nella classifica di quelli potenzialmente mortali. Ricordo quello di Berger ad Imola 1989, quello purtroppo fatale a Senna, e questo. Ometto quello di Jules Bianchi, perché in pratica non abbiamo mai saputo davvero cosa sia accaduto, anche se bene o male un’idea ce la siamo fatta.

Però mi pare di vedere un filo rosso fra quell’incidente e l’evoluzione tecnologia cha ha portato all’Halo. Io credo che la Fia, dopo quanto occorso all’astro nascente transalpino, abbia deciso di fare tutto quanto sia umanamente possibile per migliorare decisamente la sicurezza dei piloti. Todt ha fatto una questione d’onore che l’Halo debuttasse il prima possibile in tutte le categorie motoristiche sotto l’egida della Fia. E aveva ragione. Da questo punto di vista, tanto di cappello a Jean. In qualche modo e indirettamente, il “sacrificio” di Jules è servito per rendere questo sport molto più sicuro.

E’ vero, le gare motoristiche sono pericolose e il pericolo in esse insito non potrà mai essere cancellato, ma se pensiamo solo a trent’anni fa, possiamo dire che i progressi in Formula Uno per la sicurezza dei piloti siano paragonabili a ere geologiche. Senza l’Halo, noi avremmo con tutta probabilità assistito ad una vera e propria decapitazione, con inimmaginabili conseguenze anche per tutto il Circus. Ci sono aspetti ancora da chiarire sull’incidente, e la Fia ha fatto sapere che sarà aperta un’indagine. Che sia rapida e “trasparente” sulle eventuali responsabilità per errori o limiti del circuito.

L’insostenibile leggerezza di #EssereFerrari

Halo. Voto: brutto ma indispensabile. Io per primo faccio mea culpa e mi cospargo il capo di cenere.

Grosjean. Voto: miracolo.

Guard rail in lamiera. Voto: Perchè? Non ho le conoscenze per discettare sul fatto che il guard rail lì dovesse o non dovesse esserci. Giova tuttavia sottolineare che ormai in quasi tutti i circuiti, e certamente in tutti quelli europei, il guard rail c’è dopo le barriere di nuova concezione, come le Tecpro. In Bahrein no. Si attendono risposte in merito.

Bottas. Voto: sull’orlo di una crisi di nervi. A mio parere il problema di Bottas, in questo momento, non risiede nel piede, ma nella testa. E’ logorante e concedetemelo, anche umiliante essere sempre massacrato dal compagno di squadra, a star indiscussa e campione per la settima volta.

L’insostenibile leggerezza di #EssereFerrari

Hamilton. Voto: la perfezione annoia. Cosa si può aggiungere?

Verstappen. Voto: 10. Lui ce la mette sempre tutta, e spero davvero che agguanti il titolo inutile ma comunque prestigioso di vicecampione del mondo.

Dichiarazioni di Ricciardo. Voto: incomprensibili. La regia internazionale secondo me ha fatto un lavoro magistrale. E un pilota che si fa influenzare dalle immagini non dovrebbe correre. D’altronde, quando il gran premio è ripartito, avete visto i piloti correre al rallentatore? Non mi pare proprio…

Retromarcia Ferrari su congelamento PU. Voto: NC

Pu Ferrari. Voto: NC

Pit Ferrari. Voto: NC

Remote garage. Voto: NC

Dichiarazioni Ferrari dopo gara. Voto. NC

L’insostenibile leggerezza di #EssereFerrari

SF1000. Voto: ai confini della realtà. E’ lenta, ma consuma pure le gomme come se non ci fosse un domani. Un capolavoro che per crearlo bisogna proprio impegnarsi tanto, sfidando le leggi della fisica e la statistica.

Perez. Voto: sfiga. Va sempre arrosto la Pu Mercedes sbagliata.

Vettel-Leclerc. Voto: four balls. Ci vogliono gli attributi per guidare una monoposto che da un momento all’altro, senza un perché, decide di andare per conto suo.

L’insostenibile leggerezza di #EssereFerrari

P.S.: Cosa ci aspetta domenica? E’ forse meglio non accendere la TV?

“Ai posteri l’ardua sentenza”…


Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi


Il pagellone semiserio del Froldi – Gran Premio del Bahrein

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