Ci siamo. Meno di 24 ore e i motori ritorneranno ad accendersi per il secondo atto della doppietta bahrenita che si terrà su un tracciato che molti ritengono essere ovale ma che sarebbe più corretto paragonare ad una patata. Detto del nuovo layout a forma di tubero della pista di Sakhir, ci sarebbero molto temi da affrontare, dall’approdo del figliol prodigo Mick Schumacher alla corte di Gene Haas alle conseguenze del potenzialmente drammatico incidente di Romain Grosjean che sarà giocoforza costretto a saltare il penultimo appuntamento iridato (il sostituto sarà Fittipaldi, nda) di un Campionato 2020 non avaro di sorprese. All’appello mancherà anche Lewis Hamilton appiedato dal Covid. Proprio lui che sembrava essere uno dei più attenti al rispetto dei protocolli. Ma si sa, il destino è beffardo e se ne frega poco se dinnanzi ha un sette volte campione del mondo o un uomo comune. Proprio la mancanza del trentacinquenne di Stevenage – a cui auguriamo un pronta guarigione – ha determinato uno scossone non da poco che vale la pena commentare. Che George Russell si prenderà pro tempore il sedile di Hamilton è un fatto arcinoto. Meno chiara, ad esser sinceri, è l’utilità del concetto di terzo pilota che tutti hanno ma che nessuno usa nel momento del bisogno. Pensate al povero Stoffel Vandoorne che è stato convocato appena terminati e test della Formula E per poi vedere il rampante britannico fregarsi il sedile d’oro proprio sotto al naso. Una beffa atroce che farebbe perdere le staffe anche al Papa Emerito.
Quella di Russell, però, è una scelta che ha una ratio ben precisa: il ragazzo conosce il team. Ha infatti effettuato dei test con la W10 ottenendo, tra l’altro, risultati cronometrici di tutto riguardo. Avere dimestichezza con l’ambiente di lavoro è un fattore decisivo. E lo è ancor di più se si ha lo status del favorito del boss. Toto Wolff non ha mai nascosto il fatto che il driver inglese potrebbe essere un futuro alfiere della compagine di Brackley. Ancora, il pilota è allenato. Ha il ritmo gara nel fisico e nella mente venendo da due stagioni filate. Insomma, le problematiche incontro alle quali è andato Nico Hulkenberg in quel di Silverstone quando ha sostituito Sergio Perez anch’egli afflitto dal Covid-19, non attanaglieranno l’ex campione della F2. E questo è il motivo per cui l’occhio di Wolff è caduto sul portacolori della Williams piuttosto che sulla riserva ufficiale disabituata alla tenzone nella massima categoria. Quella di Russell è a tutti gli effetti una soluzione che possiamo definire “pret a porter”. Ma è anche un modo per testare la tenuta mentale di un pilota che quest’anno, specie in gara, qualche passaggio a vuoto lo ha effettivamente manifestato. Si pensi al crash sotto safety car a Imola piuttosto che all’errore nel giro di schieramento in Turchia. Momenti spesso necessari nel percorso di crescita di un talento cristallino a cui è stata servita sul piatto d’argento l’occasione della vita.
Certo, il circuito sul quale debutterà in Mercedes non è un granchè in termini di tecnica di pilotaggio. Fare la differenza potrebbe essere difficoltoso. Ma la cosa potrebbe essere di supporto a chi si cala in un realtà sostanzialmente inedita dato che non si dovrebbero vedere distacchi siderali. Gli occhi di tutti, inutile negarlo, saranno puntati sul duello Bottas – Russell. L’ingaggio a tempo determinato dell’inglese sa di prova generale. Il finnico ha ottenuto l’ennesimo rinnovo contrattuale su base annua, una cosa verificatasi quando le prestazioni del “77” erano più che convincenti. Poi una lenta ed inesorabile discesa in un baratro sportivo. Una catatonia dalla quale il driver di Nastola pare non riuscire a destarsi. Bottas ha un compito ben preciso: suonarle al galletto di King’s Lynn che vuole, di converso, dimostrare al mondo intero – e soprattutto a Toto Wolff – di meritare quell’abitacolo. Un Bottas perdente sarebbe un gran bel guaio; un Bottas che vince il confronto allontanerebbe, seppur momentaneamente, un avvicendamento che sembra scritto nelle stelle. Il duello interno è quindi più interessante di quanto si possa pensare.
Molti credono e ritengono che in assenza di Lewis Hamilton, Valtteri Bottas avrà vita semplice. E’ davvero così? A guardare l’andamento del Mondiale 2020 la verità sembra essere un’altra: su 15 gare il campione del mondo ne ha cannibalizzate ben 11. Bottas, a parità di mezzo, ha ottenuto la miseria di due trionfi di tappa. Una squilibrio pesantissimo che incastra il finnico alle sue responsabilità. Prenderle pure dal ragazzino sarebbe oggettivamente troppo.
Ma uno scenario del genere aprirebbe anche ad ulteriori e più ampie valutazioni: la Mercedes sarebbe effettivamente pronta a commiatarsi da Hamilton? Il contratto che allunga il matrimonio tra il trentacinquenne di Stevenage e Stoccarda non è stato ancora formalizzato e una soluzione interna low cost, specie in tempi di crisi finanziarie generalizzate, potrebbe far gola al gran capo Ola Kallenius. Fantascienza? Probabilmente sì perché il peso specifico di Hamilton è altissimo. La sensazione è che molti possano vincere al posto di Lewis ma che pochi possano farlo in maniera così dominante. Di sicuro Bottas ha dimostrato di non poterlo fare. Russell, anche si imponesse al Boscaiolo, non darebbe certezze in tal senso. Quelli che hanno tutto da perdere in questa vicenda sono proprio Bottas e Russell. Il primo perché potrebbe confermare la china discendente; il secondo perché potrebbe bruciarsi anzitempo. L’unico che dorme tra due guanciali nonostante la lotta al Coronoavirus è proprio Hamilton che da casa si godrà questo scontro rusticano ammantato da una patina di buon vicinato. Sotto i caschi i due piloti schiumeranno rabbia e faranno di tutto per mettersi in vetrina. Valtteri per mantenere il posto in un top team anche negli anni a venire, George per confermare al mondo che non è solo una promessa.
Uno spettatore meno rilassato sarà di certo Toto Wolff che dovrà operare, probabilmente durante la stagione 2021, una scelta dalla quale dipenderà il futuro stesso di un team che non sa fare altro che vincere. Ma è inutile proiettarsi così avanti nel tempo, l’importante è che da domani potremo goderci un duello inedito tra i tanti duelli che abitualmente caratterizzano il mondo della Formula Uno.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: Mercedes, F1