Leclerc in pista a Fiorano: “Magico tornare a sentire il sound del motore Ferrari…”
È iniziato ufficialmente il 2021 della Ferrari. Da ieri il team ha intrapreso una lunga sessione di test privati sul circuito di Fiorano (25 – 29 gennaio) per permettere ai suoi uomini di tornare a familiarizzare con le procedure di pista e ai piloti di consolidare il proprio allenamento in vista dei test invernali. La prima giornata ha segnato il debutto su una vettura di Formula Uno per Giuliano Alesi, che ha anche annunciato la fine del rapporto con l’Academy di Maranello, e per Marcus Armstrong (classe 2000, impegnato nel campionato di F2). Nel tardo pomeriggio è stata invece la volta di Robert Shwartzman (classe 99’, al pari di Armstrong disputerà nel 2021 la sua seconda stagione all’interno della categoria cadetta) che a 4 mesi di distanza dall’ultimo test è potuto tornare a mettersi al volante della SF71H.
Vettura passata questa mattina, alle 09:30 circa, nelle mani di Charles Leclerc che, ripresosi completamente dal coronavirus, ha avuto modo di compiere una sessione intensa di lavoro per ritrovare un po’ della forma fisica venuta meno nelle ultime settimane (qui la gallery). Oltre 100 le tornate percorse quest’oggi dal monegasco. All’interno del box si poteva scorgere anche un Carlos Sainz Jr in bramosa attesa di effettuare il proprio debutto ufficiale assieme alla casa di Maranello. A lui il team ha riservato un’intera giornata e mezza di attività: infatti dopo aver saggiato la SF71H nella giornata di domani, lo spagnolo tornerà in pista anche giovedì mattina prima di fare posto a Mick Schumacher, che invece guiderà nel pomeriggio.
Queste le considerazioni di Charles Leclerc al termine dell’attività odierna: “Tornare in macchina oggi è stato fantastico, anzi è stato pazzesco! Rivedere i miei meccanici, indossare di nuovo la tuta da gara, tornare a fare la mia consueta routine di riscaldamento, indossare il casco e infine saltare in macchina e premere il pulsante di avviamento. Poi… È sempre magico tornare a sentire il sound di un motore Ferrari. La giornata è stata semplicemente perfetta e abbiamo portato a termine tutto il lavoro che avevamo programmato di fare. Mi sono davvero divertito! Adesso consegno il testimone a Carlos e gli auguro buona fortuna per domani.”
Sono tante le speranze dei tifosi che ruotano attorno a Charles Leclerc. Sia per risollevare un po’ quello che è il morale dopo un così nefastato 2020, sia soprattutto per sperare in qualcosa di ben più ambizioso a partire dalla stagione 2022… Che il monegasco fosse un pilota dall’innegabile talento lo sapevamo e come tale sapevamo anche che prima o poi sarebbe stato soggetto ad un confronto importante con colui che ha segnato il capitolo più bello della storia della Scuderia di Maranello: Michael Schumacher. Ci è passato Alonso, poi Vettel e ora è il turno di Charles Leclerc. Certo qualcuno potrebbe indubbiamente giudicare la natura di questo raffronto un po’ prematura. A differenza di Fernando e di Sebastian, il monegasco non è riuscito ancora, né a vincere un titolo mondiale, né a lottare per ottenerlo… Tuttavia il ragazzo, pur non guidando una vettura brillante, ha dimostrato di avere delle grandi capacità.
Ed è per questo che nel corso di una chiacchierata concessa al podcast ‘Beyond the Grid’, a Mattia Binotto viene chiesto se fosse possibile già effettuare un confronto tra questi due piloti: “Certamente hanno entrambi un grande talento” ha esordito il tecnico in forza alla Ferrari sin dal 1995. “Charles, nonostante l’età, ha già mostrato di essere veloce, di saper compiere sorpassi ed è fantastico il modo in cui riesce a proteggere la propria posizione. Possiede una mentalità vincente. Per lui vincere è l’unico risultato possibile. Qualsiasi cosa lui faccia è finalizzata a raggiungere quell’obiettivo. Non si accontenta di partecipare. Non lo vedrete mai soddisfatto per aver ottenuto un secondo posto e questo valeva anche per Michael”.
“Charles è comunque ancora molto giovane, più di quanto lo fosse Michael all’epoca” ha voluto precisare Binotto, forse ritenendo anche lui stesso prematuro andare a fare simili paragoni. “Ha ancora bisogno di crescere, non solo come pilota, ma anche come leader. È perfettamente consapevole dell’importanza che il suo ruolo avrà nei successi futuri della squadra” la chiosa del team principal che ha così ripreso alcuni concetti espressi solamente qualche giorno fa (leggi qui per approfondire).
“Michael è arrivato in squadra consapevole della sua leadership, mentre al contrario Charles se la sta conquistando passo dopo passo e credo che abbia ottenuto già discreti risultati. È naturale essere portati a fare un confronto tra i due, ci sono certamente delle circostanze che li accomunano. La prima credo che sia il fatto che adesso, proprio come all’epoca, dal 1995 agli anni 2000, la Ferrari si trovi al centro di un piano d’investimento importante, atto a ritornare a lottare al vertice della categoria. Investimenti che non riguardano le sole tecnologie, ma che coinvolgono anche tutto il personale come quello che può essere l’ingresso in squadra da parte di giovani ingegneri”.
“Quando guardo alla Ferrari degli ultimi anni” ha affermato Binotto andando a concludere il proprio pensiero, “posso vedere una base solida, molto simile a quella con cui ha avuto modo di iniziare a lavorare Michael. Allora avevamo lui come nostro grande punto di riferimento, ed oggi abbiamo Charles, che non è certo esperto come Michael, non è un campione del mondo, ma sa quello che occorre per essere veloce in pista e questa è la cosa più importante. Tutta l’azienda Ferrari si sta impegnando a fondo per cercare di costruire un nuovo ciclo vincente in futuro. E se mi chiedete se vedo delle somiglianze tra la Scuderia di adesso e quella di allora non posso che rispondervi: sì, le vedo!”
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Formula Uno – Ferrari – Federico Basile