Marko-Vettel: insicurezze nate nel 2018, commessi troppi errori…
Ferrari. Sebastian Vettel. Stagione 2018. Bastano queste poche parole, a far tornare alla mente episodi che hanno condizionato il cammino del pilota tedesco e del Cavallino Rampante verso un ‘possibile’ iride mondiale. La storia ovviamente non si fa con i se, oramai è andata così e non c’è nulla che si possa fare per farle andare diversamente. La SF71H, forse è stata l’auto migliore che la Scuderia italiana abbia costrutito nell’era turbo ibrida, capace di chiudere il campionato in seconda posizione in classifica costruttori, grazie ai piazzamenti sul podio iridato di Sebastian Vettel (2°) e di Kimi Raikkonen (3°). Bottas, se ve lo state chiedendo, nel 2018 riuscì a terminare soltanto 5° anche alle spalle di Verstappen, mentre Hamilton vinse con 88 punti di margine sul tedesco alla guida della Rossa di Maranello.
Come dicevamo, una stagione di alti e bassi per il povero Sebastian. L’ultima, sinora, disputata a grandi livelli e in cui fu capace di ottenere 5 vittorie e 12 podi totali. Almeno questo il pensiero di Helmut Marko (consigliere Red Bull), persona rimasta molto vicina a Vettel, che intervistato da ‘Motorsport.com,’ ha espresso il proprio parere sull’origine del ‘declino’ del pilota con il quale il team austriaco è riuscito a vincere i suoi unici 4 titoli mondiali: “Penso che sia tutto frutto di un’insicurezza, ai miei occhi, nata con l’errore commesso a Hockenheim nel 2018, quando si trovava in testa alla gara”.
“A quel tempo il team principal della Ferrari era ancora Maurizio Arrivabene” ha ricordato Helmut Marko proseguendo nella diffusione del proprio pensiero. “Da quel momento in poi il rapporto con la squadra si è incrinato andando di male in peggio”. Ricorderete bene i commenti e le discussioni di allora tra chi imputava a Sebastian il fatto di aver commesso troppi errori (la serie di testacoda di cui il tedesco si è reso protagonista sono iniziati proprio quell’anno), e chi invece, sempre a ragione, sosteneva che anche la squadra avesse le sue buone dosi di colpa (scelte strategiche sbagliate e qualche problemino di affidabilità di troppo).
“Non so dire quanto fosse svantaggiato rispetto a Mercedes in quanto a materiale a sua disposizione… Purtroppo però ha commesso fin troppi errori da solo quella stagione, questo è evidente. L’incidente avvenuto in Germania ha intaccato le sue certezze e da quel momento in poi Vettel non è stato più capace di guidare al proprio livello” ha sentenziato l’austriaco lasciandosi poi scappare un piccolo augurio “Spero per il suo bene che in Aston Martin possa tornare il pilota d’un tempo”.
Ovviamente tutto ciò potrebbe aver avuto un’influenza negativa sulle prestazioni del pilota anche nelle stagioni a venire: avere una vettura performante in grado di sfidare la Mercedes (non a caso Raikkonen riuscì a chiudere davanti a Bottas in classifica mondiale) e avere il rammarico di non averla saputa sfruttare a dovere, gli errori commessi e l’ambiente Ferrari che cambiava attorno a sé (a Monza la Scuderia prese la decisione di affiancargli Charles Leclerc nel 2019, per non parlare dell’avvicendamento tra Binotto e Arrivabene avvenuto nel corso dell’inverno).
Dopo la tempesta però, ora arriverà decisamente il sereno. In Aston Martin si ritroverà a ripartire da zero, con meno pressione e con nuovi stimoli. Se dentro di sé c’è ancora il pilota che tutti i suoi tifosi sognano di rivedere in azione, nel 2021 non c’è ragione per cui non debba di nuovo venir fuori.
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: F1 – Red Bull – Ferrari