Anteprima F1 2021 – Statistiche Aston Martin
La stagione 2021 di Formula 1 non sarà caratterizzata solamente dai cambi di sedile e dalla necessità di conferme o di riscatti, bensì anche dall’arrivo (o ritorno) di grandi marchi. Quest’oggi, infatti, parliamo dell’Aston Martin che prenderà il posto dell’ormai defunta Racing Point, ritornando in Formula 1 dopo oltre mezzo secolo. Oltre al confermato Lance Stroll, al volante della AMR21 troveremo il quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel, alla ricerca di nuova vita dopo un ultimo anno deludente a Maranello.
Per vedere la nuova vettura dobbiamo aspettare la prossima settimana, ma oggi, dopo i record della Mercedes schiacciasassi, quelli della nuova line-up Red Bull e i numeri del binomio McLaren-Mercedes, ci concentreremo su quello che è stato il passato, seppur breve, della vettura di 007 in Formula 1.
Seppur breve perché in realtà Aston Martin ha disputato solamente 5 Gran Premi in Formula 1: quattro nel 1959 (Paesi Bassi, Gran Bretagna, Portogallo e Italia) con Roy Salvadori e Carroll Shelby e uno nel 1960 (Gran Bretagna) con lo stesso Salvadori e Maurice Trintignant. In queste cinque gare, il miglior risultato in griglia è stato un secondo posto ottenuto da Salvadori ad Aintree nel 1959, eguagliando il tempo della pole position fatta registrare da Jack Brabham alla prima affermazione personale in qualifica.
Non è andata meglio in gara dato che l’Aston Martin non è mai riuscita ad andare oltre il sesto posto, sempre con Salvadori, sempre ad Aintree ma anche a Monsanto, in Portogallo. Dato che nel 1959 i punti venivano assegnati ai primi cinque, la squadra inglese non ha mai raccolto punti mondiali in Formula 1. Nello stesso GP del Portogallo 1959, inoltre, l’Aston Martin è riuscita a concludere la corsa con entrambe le vetture. È stata l’unica occasione nella sua breve carriera.
A differenza del 2021, in cui la AMR21 monterà power unit Mercedes, le due DBR4 e DBR5 che hanno varcato le piste del calendario di Formula 1 oltre 60 anni fa, erano entrambe alimentate dal propulsore realizzato dalla stessa casa britannica. Inoltre, tornando a correre nel GP del Bahrain, la Aston batterà subito un record che dura da undici anni. Si tratta del maggior lasso di tempo trascorso dalla disputa di un Gran Premio a quello successivo. Attualmente appartiene a Mercedes che lo ottenne proprio a Sakhir nel 2010, ed è di 54 anni e 6 mesi (Italia 1955-Bahrain 2010). Dal 28 marzo, invece, Aston Martin lo erediterà perché tra Gran Bretagna 1960 e Bahrain 2021 saranno trascorsi 60 anni e 8 mesi.
Passando alla formazione 2021, un solo dato accomuna le carriere di Sebastian Vettel e Lance Stroll. In particolare, quando il canadese ha ottenuto il primo podio al GP d’Azerbaijan 2017 aveva 18 anni e 8 mesi, battendo il record di più giovane pilota a podio in F1, che ai tempi apparteneva proprio al pilota di Heppenheim. Il tedesco conservava quel primato da Monza 2008, quando ottenne il suo primo successo nella categoria.
In merito all’ex portacolori della Ferrari, invece ci sono alcuni dati che rischiano di riscrivergli la storia della sua carriera ma in negativo. Fino ad ora, il tedesco non ha mai concluso più di due stagioni fuori dal podio Mondiale (2007-2008 e 2019-2020). Se quest’anno dovesse arrivare quindi dalla quarta posizione in giù (abbastanza probabile, ndr), porterebbe a casa la peggior striscia negativa della sua carriera in classifica piloti.
Parlando di strisce negative, in questo momento sta aumentando il proprio ruolino di marcia di maggior numero di gare senza successi: 23. Nello scorso GP di Sakhir aveva eguagliato il proprio primato di 21 gare che andava dal GP degli USA 2007 a Belgio 2008. In più, a Imola potrebbe anche battere il proprio peggior record di maggior numero di gare consecutive personali senza una pole position. Attualmente sono 32, raccolte dal GP del Brasile 2013 a quello di Singapore 2015.
Un dato particolare e abbastanza curioso caratterizza però Sebastian Vettel. Sarà il decimo pilota nella storia della Formula 1 ad aver guidato vetture dotate di motori tedeschi, provenienti da due costruttori differenti. Nel suo caso il primo è stato quello BMW montato sulla BMW Sauber del suo GP d’esordio, mentre ora si parla di quello Mercedes. Ad aver corso con gli stessi marchi, prima di lui, ci sono Andrea de Cesaris, Juan Pablo Montoya, Jenson Button e Robert Kubica.
Per quanto riguarda le curiosità legate all’Aston Martin, che ha la sede a Silverstone, questo sarà il trentesimo anno per un team con la sede situata proprio a pochi passi dal noto circuito. I predecessori sono: Jordan (1991-2005), Midland (2006), Spyker (2007), Force India (2008-2018), Racing Point (2019-2020).
Autore: Marco Colletta – @MarcoColletta