Formula Uno sempre più al risparmio: chi ne fa le spese sono i piloti…
Sono anni che in Formula Uno si sente parlare di riduzione dei costi, ma sembra che finora tutte le misure prese in passato (fino all’introduzione del budget cap proprio in questa stagione) abbiano sortito soltanto un unico effetto: una significativa stretta dei test in pista. Ebbene sì. Si parla tanto di spesa, ma poi, le power unit prodotte sono tra i propulsori più costosi della storia. Si parla tanto di spesa, ma poi, quasi ogni anno si assiste a delle modifiche regolamentari riguardanti l’aerodinamica delle vetture che di fatto hanno come conseguenza l’esatto contrario.
Come dicevamo l’unica contromisura che ha messo tutti i team d’accordo è stata quella di ridurre il numero di ore di test in pista. Il motivo è presto detto: “Oggi i costi al chilometro sono diventati davvero elevati: non parlo di imprevisti come uscite di pista, quanto di costi dei materiali di consumo” riferisce un team manager citato da ‘Motorsport.com’. “Tutto è soggetto ad usura. L’ala anteriore, ad esempio, dopo un certo chilometraggio va sostituita. Perde di rigidità e questo è un aspetto che incide tantissimo sui costi di gestione della vettura”.
Anche se per le squadre si è trattato di una scelta semplice da mettere in atto, ovviamente questa non ha potuto che avere una rilevante ripercussione sulla preparazione atletica dei piloti. Niente è più importante del lavoro svolto in pista. Non c’è allenamento che possa andare ad eguagliare le forze G a cui si viene sottoposti guidando una moderna monoposto di Formula Uno. Le ore passate al simulatore non bastano a colmare il vuoto generato dalla mancanza di test. Il “ragno” svolge certamente un ruolo importante nella raccolta di quelle che possono essere le indicazioni del potenziale della vettura su una determinata pista, permette ai piloti di familiarizzare con il tracciato, ma nulla di più.
Così, consapevoli di questa mancanza, i nostri beniamini sono sempre più costretti a trascorrere la maggior parte del loro tempo ad allenarsi in palestra, inventarsi metodi alternativi per abituare il collo a sopportare determinati stress, con il risultato che nella maggior parte dei casi, nonostante l’impegno, avranno inevitabilmente dolori sparsi per tutto il corpo non appena si caleranno nuovamente all’interno dell’abitacolo. Per questo, quei team con una disponibilità economica maggiore, stanno accompagnando i filming day con alcuni test privati (i quali prevedono l’utilizzo di vecchie monoposto e non rientrano nelle limitazioni iposte dal budget cap) così da permettere ai propri conducenti di allenarsi al meglio in vista dei test prestagionali in Bahrain (quest’anno di soli 3 giorni, 12-14 marzo, ovvero 1 giorno e mezzo a pilota).
Esempio lampante la Red Bull che nelle giornate di martedì e mercoledì ha garantito a Verstappen, Perez e Albon di poter effettuare un discreto numero di giri (circuito prescelto Silverstone) grazie all’utilizzo di due sue vetture: la nuovissima RB16B e la vecchia RB15 (stagione 2019). Ovviamente non è la sola… L’altra ad attuare un piano simile è stata la Ferrari, che nel corso dell’ultima settimana di gennaio ha effettuato il proprio test privato sul circuito di Fiorano schierando la SF71H (risalente alla stagione 2018), sulla quale hanno potuto girare oltre a Leclerc e Sainz anche alcuni piloti dell’Academy (la Scuderia di Maranello sosterrà il filming day dopo aver presentato la SF21, data di lancio prevista per il 10 marzo).
Una situazione però che, sempre secondo quanto riportato da ‘Motorport.com’, sembrerebbe fortunatamente destinata a cambiare con l’introduzione delle prossime normative: “Ho fiducia nel regolamento che entrerà in vigore il prossimo anno” avrebbe riferito sempre la stessa fonte citata in precedenza. “Durante la sua stesura sono stati presi in considerazione anche questi aspetti. Tutte le componenti più costose e soggette ad usura saranno semplificate, il che permetterà di ridurre il costo chilometrico complessivo”.
Tornare ad avere un numero di test adeguato, almeno alla preparazione atletica dei piloti, deve essere l’obiettivo minimo della nuova Formula Uno. E’ sconvolgente pensare che degli sportivi debbano ritrovarsi al volante di una monoposto per il weekend inaugurale del campionato mondiale con solo 1 giorno e mezzo di allenamento vero e proprio alle spalle. Cosa che, filming day a parte, accadrà realmente ad alcuni di loro…
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Formula Uno – Red Bull