Mercedes: 2022 la fine di un’era?
Mercedes regina, eroina dell’era turbo ibrida. Candidata a dominare anche in futuro causa credenziali di altissimo livello, impossibili da eguagliare, almeno a brevissimo termine. Questa la logica aspettativa, data la mole del colosso in questione, che non tentenna e non affanna, avendo costruito un dominio praticamente senza eguali. Ma è possibile attendersi se non un’inversione vera e propria almeno un cambio di rotta? La storia delle corse annuisce, dall’alto di un’esperienza che non si proclama saggezza, piuttosto vive di evidenze e di analisi che riguardano i cicli del passato.
Ogni grande supremazia, specie per quanto riguarda gli anni più recenti, è stata sedata solo in virtù di drastici cambiamenti. Variazioni in grado di spezzare equilibri perfetti, binomi affiatati, intuizioni vincenti. Le ragioni si possono ricondurre a due grandi variabili: riforme regolamentari o conclusione di sodalizi fruttuosi.
Ripercorrendo gli ultimi decenni, possiamo annoverare il caso McLaren-Honda, accoppiata suggestiva e vittoriosa. Legata al mito di Senna, alla tormentata rivalità con Prost, a un’egemonia schiacciante in grado di ridurre ogni avversario a comparsa. Archiviata l’era Honda anche la superiorità è venuta meno, lasciando spazio a un nuovo predominio: quello della Williams-Renault. Sei anni e quattro titoli con altrettanti piloti diversi, intervallati da emozionanti lotte con la Benetton dell’immenso Michael Schumacher. E proprio il Kaiser è stato il sovrano degli anni 2000, con cinque titoli consecutivi ottenuti alla guida di una Ferrari da leggenda. Epopea che si è interrotta a causa di regole atte ad arginare lo strapotere della Rossa. Norme che, per alcuni anni, hanno livellato i valori, consentendo alla Renault di emergere e, successivamente, riportando in auge la battaglia tra il Cavallino e la Mclaren.
Aria di cambiamento dal 2009, con volti nuovi che s’impongono all’interno del circus. Dopo la meteora Brawn Gp, arriva il fulgido momento della Red Bull, capolavoro di Adrian Newey, domata dall’infallibile velocità di Sebastian Vettel. Almeno fino al 2014, quando la rivoluzione turbo ibrida consegna lo scettro a Mercedes. Da allora le Frecce d’Argento sono imbattute e inarrestabili, nonostante il diversivo offerto dalle frizzanti annate 2017-18, in cui Ferrari è parsa, sulle prime, in grado di contendere il titolo. Aspettative disattese cui sono seguite stagioni in caduta libera, che hanno consentito a Lewis Hamilton di diventare l’imperatore della Formula Uno moderna. Il britannico è infatti a caccia dell’ottavo titolo, in pratica una formalità, viste le attuali forze in campo.
Eppure, dal 2022 qualcosa potrebbe mutare definitivamente e spezzare l’incantesimo Mercedes. L’eccellenza mostrata in questi anni potrebbe arrestarsi a causa dello stravolgimento previsto dal nuovo regolamento, in grado di portare in auge nuove scuderie. I sofisticati cambiamenti a livello tecnico e la questione del budget cap contribuiranno a rimettere in discussione i dogmi di queste ultime stagioni, magari promuovendo l’ascesa di team ambiziosi. A questo proposito si sbilancia anche James Allison, direttore tecnico Mercedes, facendo notare quanto la sfida sia rilevante:
“Tutto ciò che abbiamo visto nel corso delle ultime stagioni terminerà alla fine di quest’anno, grazie a una nuova generazione di vetture che hanno obiettivi tecnici diversi. Ciò dovrebbe rendere le corse più entusiasmanti, in quanto la vettura che sta davanti avrà meno influenza sulle prestazioni delle vetture che la seguono. Sono cambiamenti drastici, cui dedicheremo gran parte delle nostre risorse tecniche già a partire da adesso. L’obiettivo è quello di avere una valida monoposto che ci assicuri una buona posizione dal 2022. Altra sfida importante è quella che riguarda il tetto di spese, in realtà già in vigore da quest’anno. Si tratta di allocare le risorse per disputare una buona stagione ora, ma al contempo dobbiamo lavorare in vista del futuro, preparandoci per i nuovi regolamenti.”
Qualche dubbio inizia a farsi strada anche all’interno della corazzata Mercedes, non più così sicura di replicare il copione vincente visto da sette anni a questa parte. Potrebbe essere solo pretattica, ovviamente. La solita falsa modestia che amano tanto ostentare Lewis Hamilton e Toto Wolf in primis. Ma forse si tratta anche della consapevolezza di un mutamento epocale, in grado di mischiare le carte e di mettere in discussione ogni ragionevole certezza. Mercedes naturalmente si farà trovare pronta, tuttavia questo potrebbe non bastare per prolungare l’assoluto predominio.
Autore: VeronicaVesco – @VeronicagVesco
Foto: Formula Uno – Mercedes – Red Bull – Ferrari