Alonso morde ancora
Alonso è tornato. Non servono troppi preamboli. Dal deserto della Dakar a quello del Bahrain, dune e lune, auto comunque nuove da scoprire, da addomesticare. Nel mezzo un anno di nulla, vuoto come gran parte delle nostre vite sconvolte. Non per lui, non per Fernando, abituato a spendersi appieno, che siano allenamenti o progetti inediti da abbracciare. Niente lo ha fermato, niente lo può limitare. Neppure quell’incidente in bicicletta, occorso poco più di un mese fa. Alonso è un guerriero, un samurai: la sua spada ha ancora il potere di ferire, il suo piglio quello di infierire.
Alpine è una scoperta piena di interrogativi, non una coperta confortevole cucita su misura. Più realisticamente una realtà alla quale adattarsi. Alonso lo fa sin dal primo giorno, si distingue per la guida pulita, per l’assenza di errori. Non cerca il clamore, mira alla solidità. Lavoro duro senza sconti, da sempre il suo mantra. Eccellenza al servizio della costanza, perché non serve gridare al miracolo, piuttosto costruirlo, minuto dopo minuto. Il pilota è questo, nel bene o nel male. Con buona pace di chi lo vorrebbe più emotivo, più coinvolgente, più straripante. Nossignori, Fernando è una macchina. Se cercate storie edulcorate, siete pregati di rivolgervi oltre.
Che poi, in fondo, c’è del romantico anche in lui. Malinconie e dispiaceri, lotte e sconfitte, ire e sorrisi. Il ragazzo di Oviedo si è fatto uomo, forte dei suoi due titoli, granitico nell’attitudine di non mollare. Parliamoci chiaro, il rischio era altissimo. Il sabato di Sakhir è stato nel contempo un primo giorno di scuola e un ultimo appello. E Alonso ha risposto presente, senza dubbi o esitazioni. Si è cercato il long run, il passo gara, dato il poco tempo a disposizione. L’ebbrezza della velocità arriverà a posteriori, a conti fatti, perché ora più che mai serve la solidità. Fernando è troppo serio e navigato per cercare il tempo che la farebbe da padrone sui titoli di giornale. La sua intelligenza è di stampo lungimirante e al suo talento non servono strilli, perché agli acuti ci penserà lui, a tempo debito.
Che cosa resta allora di questo atteso ritorno? Troppo presto per fare pronostici, nonostante la realtà promettente. Fernando non spenderebbe parole a vuoto e non dobbiamo farlo neppure noi. Però rimangono impresse certe istantanee, certi frame, attimi ritrovati di un’esultanza perduta, di una danza che non accenna a frenare la sua perfetta coordinazione. Alonso è sinuoso, senza sbavature. Rincorre l’assoluto in un concerto di movenze calibrate, prive di brutalità, sempre alla ricerca di un’armonia nascosta, che solo lui appare in grado di decifrare. Alan Permane, direttore sportivo Alpine, che ha avuto a che fare con Fernando all’epoca dei suoi successi in Renault, riferisce delle doti camaleontiche dell’asturiano dicendo che “la sua capacità di adattarsi è uno dei suoi punti forti cruciali“. Permane, in particolare, si riferisce a uno stile di guida modificato in base all’esigenza nell’arco di un solo giorno.
Una testimonianza importante, una voce autorevole che conferma ciò che già i fatti hanno palesato. Fernando Alonso non si ferma, al massimo si afferma. In discipline differenti, con squadre diverse, assecondando epoche e stimoli divergenti. Lavora duro, senza tirarsi indietro. Chiede molto, vuole sentirsi partecipe ed è estremamente esigente. Ma al medesimo tempo è pronto a dare tutto se stesso per un progetto in cui crede. Ora è troppo presto per far suonare le fanfare, per stabilire gerarchie, per parlare di un nuovo affondo. I valori in capo sono abbastanza definiti, specie verso l’alto, con buona pace di chi agita le folle e fomenta le illusioni degli stolti. Ma di certo ci sono evidenze di crescita, di livellamento. Che aprono le porte a chi sta nel mezzo e a chi vuole emergere. Alpine e Alonso sono tra questi.
Fernando è soddisfatto della sua A521. Parla di sensazioni positive, utilizzando un linguaggio prudente a metà strada tra la ragione e la scaramanzia. Il lavoro è stato focalizzato principalmente sulla comprensione del pacchetto aerodinamico al fine di raccogliere informazioni. Questo l’intento principale di test così ridotti. Non c’è spazio per la ricerca del sensazionalismo, si bada esclusivamente al sodo, e in questo Alonso è maestro. Per il resto ci sarà tempo. L’arco di una stagione intera, pronta ad abbracciare sfide antiche e nuove scommesse.
Autore: Veronica Vesco – @VeronicagVesco
foto: Alpine, Fernando Alonso
Un articolo delizioso, con belle parole. Grazie e complimenti.
Ottimo articolo!
Brava, ottimo Articolo!