venerdì, Novembre 22, 2024

Analisi Tecnica Alpine A521: grossi ingombi e poche novità aerodinamiche

Analisi Tecnica Alpine A521: grossi ingombi e poche novità aerodinamiche


Alte ambizioni, team rinnovato e una livrea bellissima. Nuovi colori, nuova direzione e tanti progetti per il futuro. Questa è Alpine, marchio d’eccellenza francese. Sia chiaro… la sfida non è certo delle più semplici. D’altronde essere un costruttore di Formula Uno significa confrontarsi con i migliori. L’obbiettivo è quello di coniugare autenticità, eleganza e audacia, valori che da 40 anni contraddistinguono la casa automobilistica transalpina, con la competenza in termini di ingegneria e telaio. Davide Brivio, nuovo racing director, lavorerà con il team in pista a stretto contatto con entrambi i piloti. Il suo incarico sarà quello di massimizzare il potenziale della vettura coordinando al meglio la squadra. 

Facili entusiasmi sono comunque tenuti a bada. Sovvertire i valori con il regolamento 2021 non sarà certo possibile. Lo sa benissimo Marcin Budkowski, direttore esecutivo di Alpine, consapevole che il prossimo mondiale sarà un’estensione di quello precedente. I tecnici francesi hanno deciso di lavorare sul posteriore della vettura, per cercare di compensare la perdita di carico generata dalle norme introdotte dalla federazione internazionale. Peccato che dalle immagini a disposizione non si noti nessuna novità di rilievo in questo senso.


Analisi Tecnica Alpine: avantreno 

Basta un’occhiata molto rapida per rendersi conto. La filosofia seguita è sempre la stessa: quella Mercedes. Muso stretto e forma ogivale, con i supporti dell’ala molto ravvicinati per convogliare una quantità superiore di flusso ai lati del naso, con la gestione dello stesso demandata direttamente all’ala anteriore e dagli scivoli. Come per il team tedesco, il principale obiettivo in questa zona è quello di ridurre l’impatto del muso sul flusso in arrivo sulla vettura. Interessante la conformazione dello scivolo. Osservando l’immagine infatti, possiamo notare come il bordo esterno del mantello sia più basso del “piano principale” (frecce arancioni), cadendo leggermente. L’ala anteriore rimane in gran parte invariata, notiamo solo alcune modifiche al mainplane, ora con una conformazione più piatta e meno ondeggiante. Anche gli endplate dell’ala, piuttosto semplici se comparati ad altre vetture, sono stati portati sulla vettura 2021. 

Analisi Tecnica Alpine A521

Spostando l’occhio sulla sospensione anteriore, notiamo come il reparto tecnico Alpine abbia deciso di continuare ad utilizzare uno schema con il braccetto dello sterzo “sfasato” rispetto ai due triangoli. Sappiamo quanto i bracci della sospensione siano ormai elementi alle dipendenze dell’aerodinamica, attraverso i quali si indirizzano verso il basso i flussi in uscita dai profili dell’ala anteriore. Quest’ultima, generando un grande effetto upwash, fa si che i flussi che si staccano dai flap siano diretti verso l’alto. Questo fattore non fa bene agli altri componenti della vettura, potendo produrre della portanza nociva. Sempre in stile Mercedes anche il rialzo dell’attacco al triangolo superiore, utile per riuscire a “pulire” una zona molto delicata per l’aerodinamica. Confermate le “corna” scuola Red Bull attaccate al vanity panel (cerchio arancione), che si sommano al lavoro svolto dai bracci della sospensione. Abbastanza simile la configurazione delle brake duct, sebbene le canalizzazioni leggermente dissimili creino una portata d’aria differente.


Analisi Tecnica Alpine: parte centrale 

La zona dei bargeboard sembra essere rimasta invariata. Tuttavia, essendo un render, dobbiamo prendere con le pinze le prime foto Alpine. Confermata la zona inferiore utile a sviluppare i vortici fondamentali per la corretta generazione di carico al di sotto della vettura. Rimangono quindi le tre coppie di generatori di vortice (frecce arancioni), posti alla base perpendicolari all’asfalto. Queste interessanti appendici aerodinamiche servono principalmente a incrementare l’effetto di outwash. Oltre al doppio boomerang resta invariato il deviatore di flusso, con la “saracinesca” formata da cinque elementi ancorati alla paratia verticale (bordo arancione).

Analisi Tecnica Alpine A521

Nella parte del fondo sottostante ai sidepod, si estende longitudinalmente un’appendice aerodinamica orizzontale (frecce bianche), leggermente rialzata rispetto al fondo. Questa soluzione, per il momento confermata, era stata già vista sulla vettura della passata stagione. Il suo compito è quello di sigillare il fondo.

Differente la conformazione dei deflettori verticali. Esattamente come abbiamo visto per nell’analisi della AlphaTauri AT02 (clicca qui per saperne di più), sulla Alpine A521 notiamo come il deflettore verticale e quello orizzontale, che si sviluppa dalla pancia, siano ora divisi in due elementi (cerchio bianco), non più raccordati come avveniva sulla RS20 la passata stagione. Queste appendici aerodinamiche hanno due compiti precisi: gestire il flusso che dovrà poi fluire al di sopra delle pance e spostare le turbolenze verso l’esterno in arrivo dalle gomme anteriori.

Analisi Tecnica Alpine A521

La configurazione dell’Airbox è molto grande (cerchio arancione) mantenendo i 5 canali, necessari per far lavorare correttamente con il particolare layout del sistema di raffreddamento. Da questa prospettiva infatti, si può notare il grande ingombro (frecce bianche) che l’engine cover produce per contenere tutti gli elementi. La A521 presenta una configurazione dei sidepod standard, ben lontana da quelli inclinati visti sulla Mercedes e Red Bull. Al contrario, guardando la loro forma, si nota come si è cercato di creare una superficie uniformemente arrotondata dalla parte anteriore a quella posteriore, consentendo al flusso superiore di “arricciarsi” sui bordi verso il basso. L’obiettivo è quello di “rallentare” il fluido che scorre sopra le pance per facilitare il lavoro del fondo. Continua a essere presente la piccola appendice aerodinamica longitudine alla scocca (rettangolo arancione). Oltre a rispettare le misure minime del telaio, hanno lo scopo generare un piccolo vortice utile ad attaccare il flusso che scorrerà sulle pance. Sebbene al momento non siano presenti gli sfoghi d’aria a forma di branchie a lato del cockpit, non possiamo affatto escludere che verranno reintrodotti in alcuni gran premi al fine di smaltire meglio le temperature. 


Analisi Tecnica Alpine: retrotreno

Confermata l’ala posteriore in ogni suo componente. Dagli end-plate ai doppi piloni di sostegno scuola Ferrari, dove nel mezzo passa lo scarico dotato di una particolare configurazione a curva discendente, mentre le valvole wastegate sono esterne ai piloni. Questa inedita soluzione potrebbe essere stata studiata per accelerare l’aria in uscita dal diffusore per avere maggior carico dall’estrattore. Per quanto riguarda il diffusore le immagini non rivelano nulla. I tecnici omettono questa zona nelle presentazioni per non dare vantaggi ai propri competitor. Come sappiamo, causa le nuove normative aerodinamiche presenti nel paragrafo 22.08.06, la parte del fondo di fronte alle ruote posteriori è stata molto semplificata e si è andati a perdere l’effetto sigillante che molte soluzioni riuscivano a creare in quella zona. Gli aerodinamici Alpine pertanto, hanno ovviato a tali restrizioni posizionando un’appendice verticale (frecce arancioni) in quella zona, con lo scopo di convogliare i flussi nella zona compresa tra la gomma posteriore e la zona laterale dell’estrattore. In questo modo si cerca di sigillare il diffusore al fine di aumentare la sua efficienza.

Analisi Tecnica Alpine A521


Anche per quanto concerne la sospensione posteriore, la geometria sembra essere rimasta invariata. Confermato lo schema pull-rod, largamente utilizzato su tutta la griglia, dotato di un triangolo inferiore piuttosto esteso. Il tirante continua a passare all’interno della zona compresa tra i due triangoli, a differenza di quanto abbiamo visto, ad esempio, con la Red Bull, dove il tirante andava a passare in una zona molto avanzata, davanti al triangolo inferiore. Tuttavia, come riferito dallo stesso Marcin Budkowski, la maggior parte del lavoro è stato effettuato nella zona posteriore. Pertanto, aspettiamo i riscontri della pista per constatare le papabili novità in questa parte della vettura.


Autori: Niccoló Arnerich – @niccoloarnerichAlessandro Arcari – @berrageiz 

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