Analisi velocistica – Ferrari vs Mercedes: la SF21 migliora nelle curve lente
2021. L’ultima stagione prima della nuova era regolamentare che inesorabilmente cambierà per sempre il destino del massima categoria del motorsport. Come antipasto, la federazione internazionale ha scelto di cambiare alcune norme per l’attuale campionato. Quella sul fondo scalinato senza dubbio è la più importante. Leggendo il paragrafo (3.7.10) del regolamento tecnico, salta subito all’occhio l’aumento dell’area in cui la FIA richiede una superficie continua. Questo fattore, oltre a ridurre la possibilità di disegno, ha limitato l’area nella quale è consentita posizionare un pacchetto aerodinamico. Aspetto che ha influito negativamente sulle monoposto, avendo un esito diretto sulla deportanza che la vettura genera.
Sebbene in molti erano convinti che le differenze generate non avrebbero inficiato poi così tanto sulle formula uno, in realtà diverse scuderie sono rimaste sorprese in negativo. Una su tutte sua maestà pluricampione del mondo Mercedes. Improvvisa, la doccia fredda che il team di Brackley ha subito fin dalla prima sgambata nei test pre stagionali, ha di fatto acceso tutti i campanelli di allarme. Per una volta, le dichiarazioni allarmistiche erano vere. Non ci credeva quasi nessuno… ma d’altronde si sa che gridare “Al lupo Al lupo” troppo spesso non è cosa buona.
Le soluzioni interessanti analizzate sul fondo della monoposto tedesca, se vogliamo in qualche modo innovative (clicca qui per saperne di più), al momento non hanno ancora dato i propri frutti. Inoltre, al contrario di quello che si pensava, le vetture con rake minore sono state quelle più penalizzate. Per queste ragioni, il bilanciamento della W12 è ancora tutto da decifrare. A questo vanno aggiunti i problemi sulla PU legati al famoso “bozzo” sulla carrozzeria, creato dalla nuova plenum camera.
In casa Ferrari invece le cose stanno in maniera differente. D’accordo… probabilmente migliorare la “sfortunata” SF1000 forse non era poi così difficile. Ciò non toglie che il lavoro svolto sulla power unit ha dato una grossa spinta al progetto 2021, così come le modifiche al posteriore spendendo i 2 gettoni della FIA e il lavoro di affinamento aerodinamico all’anteriore. Il risultato è una vettura finalmente bilanciata, in grado di scendere in pista senza particolari problemi. La messa a punto non è più una chimera, per la gioia dei piloti che finalmente possono “accedere” facilmente alla performance della vettura.
Grazie ai dati estrapolati dalla telemetria di entrambe le monoposto, abbiamo deciso di realizzare un confronto incrociato tra Mercedes e Ferrari. Hamilton vs Leclerc. Analizzando numericamente le velocità delle nuove auto in relazione alla passata stagione. La valutazione si basa sulla qualifica del Gran Premio del Bahrain: 2020 vs 2021. Osservando la tabella realizzata da Formula Uno Analisi Tecnica, notiamo come le curve siano state divise in due parti: quelle lente nelle colonne gialle, mentre le medio-veloci in quelle arancioni. I valori relativi ai rettifili si trovano nella parte sinistra.
Il primo dato che emerge con chiarezza, riguarda la velocità di Leclerc (leggi l’ analisi on board del Bahrain) sul rettilineo principale. Sembrerebbe che la SF21 di Charles abbia perso ben 9 km rispetto al 2020. In realtà, questo dato è alterato dalla scia che il monegasco prende su Ocon. Infatti, osservando le velocità negli altri allunghi, notiamo che la Rossa raggiunge velocità più elevate nonostante l’utilizzo di un’ala posteriore da maggior carico. Questo è dovuto grazie al plus di cavalli che fornisce la nuova PU 065/6. Passando a Mercedes dobbiamo rilevare come la W12 abbia perso rendimento nello stesso punto. In questo caso però il dato è reale. I 6 i km di differenza rispetto alla passata stagione sono causati dal “clipping” che la vettura produce. Taglio che l’elettronica crea per risparmiare energia dal sistema ibrido, che altrimenti andrebbe a spendere troppi Kj per compensare il deficit dall’endotermico causato dalla nuova plenum camera (clicca qui per saperne di più). Mentre nelle due rette successive, potendo usufruire della massima potenza, il delta è positivo.
Spostando l’occhio sulle velocità nelle curve lente, si nota come la SF21 sia mediamente in linea con il 2020, risultando addirittura qualche km più rapida nel primo settore della pista bahreinita. Al contrario, i dati della W12 sono decisamente pessimi, con un picco di -14 km in curva 4. Questo si spiega con il bilanciamento delle vetture. Buono quello Ferrari anche grazie a un assetto più carico, incerto quello Mercedes dovuto ai problemi analizzati in precedenza.
Infine, prendendo in esame le curve medio-veloci, si nota immediatamente come le nuove regole sul fondo scalinato si facciano sentire. Entrambe le formula uno sono decisamente più lente se confrontate al 2020, anche se la vettura italiana è riuscita a contenere maggiormente le perdite rispetto alla monoposto tedesca.
Grazie ai dati analizzati possiamo finalmente mettere nero su bianco, confermando la bontà del lavoro svolto a Maranello sulla power unit italiana. Sebbene in questo senso i numeri si sprechino, allo stato attuale delle cose resta difficile quantificare con certezza l’aumento di potenza del propulsore Ferrari. Secondo i nostri calcoli 25/30 cv dovrebbe essere un numero più verosimile rispetto ai 50/60cv che in molti, peraltro senza alcune basi, sostengono con fermezza. Per avere un’idea più chiara bisognerà attendere almeno metà stagione, quando analizzando i numeri potremo riuscire a realizzare una stima di massima.
Per quanto riguarda Mercedes la riflessione è semplice: se con tutti i problemi elencati le Frecce Nere restano comunque nella lotta al vertice, aggiudicandosi peraltro il primo Gran Premio della stagione con Lewis Hamilton, è facile immaginare il potenziale che i tecnici di Brackley possono sbloccare una volta risolti i diversi grattacapi che al momento affliggono Toto Wolff e compagni.
Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz e Cristiano Sponton – @csponton