domenica, Dicembre 22, 2024

L’inefficienza dei rivali è la causa del lungo dominio della Mercedes

Il leitmotiv dell’imminente Campionato 2021 è più o meno quello degli ultimi anni: emergerà un gruppo in grado di sovvertire i rapporti di forza? Ci sarà un team che riuscirà in qualche modo a spezzare l’egemonia della Mercedes che dura, ininterrotta e quasi fastidiosa, da ben sette stagioni? 14 titoli consecutivi, tra piloti e costruttori, è un ciclo che mai prima d’ora si era visto. Uno score che nemmeno la Ferrari di Jean Todt, Ross Brawn, Rory Byrne e Michael Schumacher era riuscita ad ottenere. Una striscia che corre il rischio di allungarsi ulteriormente stante le difficoltà della Rossa, le incertezze motoristiche della Red Bull e il sostanziale congelamento regolamentare deliberato l’anno scorso a causa della pandemia di Coronavirus che ha fatto slittare al 2022 l’introduzione nel nuovo corpus normativo che andrà a stravolgere l’attuale configurazione tecnico-estetica delle venti vetture impegnate nella battaglia sportiva.

Mercedes guida indefessa il plotone nonostante qualche aggiustamento alle regole sia arrivato nel corso del susseguirsi delle stagioni. Gli uomini di Brackley hanno sempre saputo riadattarsi, rinnovandosi, rimanendo fissi in cima. L’attitudine a sfornare novità non si è mai sopita. Dal sistema FRIC ai mozzi forati, dal muso stretto (che quest’anno ha fatto scuola) al bandito DAS, gli ingegneri della Stella a Tre Punte hanno sempre tracciato il solco tecnico. Ed è questo, unito ad una metodologia di lavoro efficace ed a tratti maniacale, che non ha permesso agli avversari di tenere il passo. Tante cose si sono dette e si sono pensate per cercare di invertire la rotta sulla quale naviga una Formula Uno dall’esito troppo prevedibile. La stessa idea di introdurre una sprint race (ancora al vaglio di FIA e Liberty Media, nda) altro non è che un tentativo di sbarrare il passo a chi sembra avere strada libera in virtù del vantaggio accumulato negli anni precedenti. Le vetture ad effetto suolo che debutteranno nel 2022 hanno il precipuo compito di livellare i valori in campo aumentando, come effetto cascata, lo spettacolo. Insomma, i decisori hanno stabilito che la vetta della Formula Uno non deve essere più appannaggio di una sola compagine.

L’inefficienza dei rivali è la causa del lungo dominio della Mercedes
Jean Todt, presidente FIA

Uno degli espedienti utilizzabili per domare la foga di un mattatore seriale come Mercedes è apporre degli argini al loro strapotere. Griglie invertite o zavorre sono elementi valutati, attentamente ponderati, ma che sono fortunatamente rimasti su un foglio nella forma di una bozza. La F1 attuale presenta diverse criticità e offre elementi che la stanno snaturando rispetto alla sua settantennale storia. Immaginare di limitare il vincitore con mezzi analoghi sarebbe stata la definitiva deriva nichilista di uno sport il cui zoccolo duro è già molto sofferente e critico.

Forse, proprio per evitare un’emorragia di appassionati della prima ora, Jean Todt, presidente ad interim della FIA (il suo mandato naturale è stato prorogato a causa dell’emergenza Covid, nda), ha voluto rassicurare circa il mantenimento del valore meritocratico in uno sport nel quale la ricerca tecnologica è sempre stato un elemento fondante. “Riteniamo che ci sarà più aspettativa di competizione nel futuro prossimo. Questo non accadrà solo per la Ferrari, anche per la Red Bull che potrebbe infastidire maggiormente la Mercedes. Max Verstappen potrebbe contrastare Lewis Hamilton. Il nostro obiettivo – ha riferito il manager transalpino durante un’intervista rilasciata alla Cambridge Union Society – è evitare di pensare a soluzioni come la griglia inversa. Perché qualcuno ha fatto riferimento alla griglia invertita? Perché si prova a trovare un modo artificiale per fermare il dominio di un determinato team. Ma non è questo il modo giusto per arrivare a questo target. Sono le altre squadre devono fare un lavoro migliore”.

L’inefficienza dei rivali è la causa del lungo dominio della Mercedes
Mattia Binotto, team principal Ferrari

Una chiosa ferma, decisa, esplicativa di quale sia l’idea dominate nelle stanza di Place de la Concorde. La classe regina del motorsport non può snaturare se stessa con artifici pacchiani. Le parole di Todt, oltre a rassicurare gli appassionati, suonano come un monito. E come una sacrosanta presa di posizione contro chi, negli ultimi anni, avvelena i pozzi con astruse teorie del complotto che vorrebbero Mercedes al centro di misteriose trame in virtù delle quali avrebbe accresciuto a dismisura la sua forza. L’ex numero uno della Ferrari, in parole semplici, ha inteso stimolare gli avversari di Stoccarda a dare di più, a lavorare sodo per colmare il deficit tecnico e sportivo che negli anni è diventato un soldo profondo.

La F1 ha bisogno di una nuova alternanza di potere. Si arriverà a realizzarla solo in presenza di due passaggi chiave. Il primo è assodato e si riferisce al cambio regolamentare che entrerà in vigore tra meno di dodici mesi. Il secondo ne è diretta conseguenza: bisogna che gli avversari degli anglo-tedeschi interpretino immediatamente bene il nuovo corpo regolamentare così da presentarsi ai nastri di partenza con concrete possibilità di vittoria. Ferrari, Red Bull, Aston Martin e Alpine, i team più facoltosi, hanno il dovere di passare dallo status di partecipanti con speranza di vittoria a quello di pretendenti al titolo. Le parole di Jean Todt, un dirigente scafato che ha trasformato in oro tutto ciò con cui è entrato in contatto, vanno lette in questo senso.

Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: Mercedes, Ferrari, FIA

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2 Commenti

  1. Ma va la, lo sai bene anche tu che son 8 anni che Mercedes ha l’appoggio della fia, ogni anno c’è un aiuto diretto o indiretto. La fia ha concesso tutto a Mercedes e nulla agli altri. Non occorre fare esempi, son troppi e li conoscono tutti.

    • In effetti anche il divieto del DAS è un assist clamoroso alla Mercedes. Così come le nuove regole 2022. Ah, ogni decisione tecnico-regolamentare presa negli ultimi due lustri è stata avallata dalla Ferrari che ha il diritto di veto. Strano davvero.

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