Ci siamo. Il campionato 2021 può considerarsi iniziato in forza dei primi atti formali che si terranno oggi in Bahrain. L’attesa è stata più lunga del solito a causa della pandemia che ha costretto i decisori ad organizzare un calendario ipercompresso (saranno 23 le gare, nda) che sia compatibile con le criticità che ogni singolo paese sta affrontando per avere la meglio sul Covid. I test svoltisi due settimana fa sul tracciato di Manama hanno raccontato di una Red Bull particolarmente in palla. La RB16B è stata la vettura ad aver completato il maggior numero di giri ed è stata quella che ha più impressionato sia sulla tornata secca che sul passo gara. Basta questo per considerare il team anglo-austriaco il favorito per la vittoria di tappa e per il campionato? Bisogna andarci cauti. La Mercedes, per la prima volta fanalino di coda dei km percorsi durante le prove invernali, non è apparsa particolarmente in forma. Un fondo inedito, aerodinamicamente molto spinto (leggi qui l’approfondimento), qualche grattacapo sul versante affidabilità e una generale difficoltà a trovare l’assetto idoneo alle condizioni ostiche della pista, sono stati gli elementi che hanno generato una moderata ansia tra gli uomini di Brackley. E’ possibile ritenere che i campioni del mondo in carica siano in crisi? Difficile pensarlo. Difficile credere che un team così reattivo e preparato non abbia compreso – e forse già risolto – le criticità affrontate in tre giorni di analisi di una vettura, la W12, apparsa subito capricciosa ma comunque ricca di potenzialità di tirar fuori.
Della necessità di reagire ad una situazione nuova per un team assuefatto all’aria fresca dell’alta classifica ha parlato il boss Toto Wolff al sito ufficiale della Formula Uno: “Durante i test la W12 non è stata particolarmente stabile, prevedibile o piantata come alcune vetture rivali. La Red Bull sembrava forte sia nei tratti lunghi che nel misto. Ma, come sempre succede coni test, è difficile essere certi delle vere prestazioni”. Una fotografia lucida dei fatti che dà una prima indicazione di cosa pensino in Mercedes: le prove invernali non emettono sentenze. O, se lo fanno, non si tratta di verdetti inappellabili.
Questa è la speranza di Wolff che ha aggiunto: “L’unica cosa che sappiamo per certo è che dobbiamo dimostrare la nostra capacità di reagire. Dal momento in cui è terminato il terzo giorno di test, abbiamo abbassato la testa e abbiamo iniziato a capire come tornare in Bahrain più forti in pochi giorni “. Quest’ultima dichiarazione è sintomatica dello stato delle cose: a Brackley hanno capito cosa fare e dove intervenire. Il campanello d’allarme, dunque, può iniziare a suonare nel box di chi è stato individuato essere il favorito per la vittoria del GP inaugurale. Quella Red Bull cui facevamo riferimento in precedenza.
Ma cos’è che ha ingenerato problemi sulla neonata W12? La risposta è da ricercare essenzialmente nel nuovo testo regolamentare che ha limitato l’efficacia del fondo piatto. Là dove la Mercedes ha azzardato parecchio per recuperare quel 10% di carico aerodinamico che Tombazis e la sua equipe intendevano abolire. “Sebbene queste auto condividano alcune parti dei modelli 2020 ci sono stati cambiamenti significativi alle regole. Modifiche da interpretare e superare”. Ed è questa la sfida più grande che James Allison ed il suo staff hanno dovuto affrontare e vincere. Ammesso che l’abbiano fatto. Il “pavimento” tenuto nascosto nel giorno della presentazione e svelato nel primo giorno di attività in pista si smarca da quelli della concorrenza. Cosa che dice quanto sia stato intenso il lavoro svolto in quell’area. Un elemento nuovo, azzardato, che probabilmente ha bisogno di tempo e di km per essere messo a punto e per sposarsi con una monoposto apparsa come sempre molto aggressiva nella linea e nei concetti.
Quest’anno Mercedes di troverà a fronteggiare una nuova sfida, forse la più complessa: armonizzare la gestione di una squadra imponente nel numero di componenti con l’introduzione del budget cap. Eventuali problemi tecnici non potranno essere superati investendo capitali extra rispetto a quelli imposti dal limite di spesa. E questo è uno scoglio imponente da circumnavigare. Wolff lo sa e proprio per questo spera che la vettura non abbia delle criticità endemiche. “Abbiamo anche dovuto cambiare il modo in cui lavoriamo in risposta al limite di costo imposto dalla FIA. Ma come sappiamo, è dai momenti difficili che impariamo di più“.
“I maggiori punti di forza di questa squadra – ha chiosato Wolff – sono le nostre persone ed i nostri valori. Dopo un duro test, so che possiamo reagire e tornare più forti. Non vedo l’ora di iniziare questa nuova ed eccitante stagione vedendo i progressi che possiamo fare. A partire proprio dal Gran Premio del Bahrain”. Dichiarazione d’intenti che lascia presagire che già da domani le W12 vorranno rimettere le cose in chiaro mostrando, specie nella simulazione di passo gara che solitamente si tiene in FP2, di essere le auto da battere. Il team principal viennese, nei giorni scorsi, ha chiaramente riferito che le Frecce Nere hanno costantemente girato con più carburante rispetto alla concorrenza. Una cosa che, se confermata, metterebbe in discussione le risultanze dei test. Con buona pace di chi vede la Mercedes annaspare alla ricerca delle giuste chiavi d’accesso alla gloria.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: Mercedes