Red Bull RB16B: update fondo e ala anteriore, molto interessante il diffusore…
Solida. Costante. Rapida. La nuova Red Bull parte a razzo. Nemmeno la tempesta di sabbia, abbattutasi nella giornata di ieri sul deserto del Bahrain, è riuscita a fermare i programmi della scuderia austriaca. Verstappen ha inanellato una serie di tornate impressionanti, lavorando parecchio sui long run. Stesso discorso per Checo Perez durante la mattinata. Diverse le configurazioni utilizzate testando varie mescole. Ottimo il risultato ottenuto. I tecnici di Milton Keynes hanno le idee molto chiare. Il loro obiettivo, nell’ultima stagione prima della nuova era regolamentare che “colpirà” il mondo della F1, è solo uno: attaccare il più possibile sua maestà Mercedes, per cerare di mettere la parola fine a questa egemonia assoluta.
Malgrado i test invernali non siano certo iniziati alla grande per le Frecce Nere, il team di Brackley resta la referenza. Il loro livello di eccellenza è altissimo e metterli dietro sarebbe un’impresa titanica. Compito assai arduo insomma. Ma l’ambizione non è mai mancata a Newey e compagni. La voglia di migliorarsi, gara dopo gara, nell’arco della stagione, qualsiasi sia la posizione in classifica, vive dentro il team. La si evince in qualsiasi weekend di gara. Sempre.
Chi si ferma è perduto! Detto azzeccassimo osservando il lavoro in casa Red Bull. Una piccola novità si trova all’avantreno. Lo scopo è semplice: cercare di incrementare la spinta verticale. L’ultimo flap ora è leggermente più spesso nella zona esterna, dotato di un nolder (lente) per aumentare la differenza di pressione tra il dorso e il ventre dell’ala, perdendo quindi in termini di resistenza aerodinamica.
Già nel pomeriggio di ieri, dopo 4 ore di test mattutini, la RB16B nel pomeriggio era stata dotata di un fondo differente. La soluzione è molto interessante, in quanto va in controtendenza rispetto a quello analizzato ieri su Mercedes (clicca qui), Aston Martin (clicca qui) e Ferrari (clicca qui). La nuova paratia (bordo arancione), piuttosto voluminosa, trova spazio nella porzione centrale del fondo, al lato delle fiancate. Svergolata verso l’esterno, la sua conformazione ha un compito molto preciso. Questa appendice aerodinamica non lavora in sintonia con gli altri elementi per sigillare il fondo della monoposto. Lo scopo quindi è differente. Gli aerodinamici capeggiati da Adrian Newey, con questa paratia hanno cercato di incrementare l’effetto outwash generato dal corpo vettura, al fine di spostare lontano dall’auto tutte quelle turbolenze generate dal rotolamento dello pneumatico anteriore, composte da fluido lento e deleterio per l’aerodinamica della vettura.
A differenza delle soluzioni precedenti, molto più ridotte e basse in altezza, questa risulta decisamente “ingombrante” e segna il punto in cui il fondo viene “tagliato”. Sotto questo aspetto, proprio come Mercedes, anche Red Bull adotta una soluzione discontinua per a sigillare il fondo creando un vortice. Altra novità va riscontrata nella zona davanti alle ruote anteriori. Le due piccole appendici (frecce azzurre) sono disposte trasversalmente rispetto alla direzione della flusso. Questi elementi vanno a incrementare l’effetto outwash di cui abbiamo parlato poco fa, allontanando il più possibile le turbolenze provenienti dall’anteriore. D’altronde, rendere molto efficiente il lavoro del fondo aumenta il carico verticale.
Abbiamo anche l’occasione di analizzare il diffusore del team anglo austriaco. L’elemento è composto da 4 profili che corrono con continuità su tutta la larghezza dell’estrattore. La parte esterna è molto simile alle soluzioni viste su Mercedes e Ferrari, dotata di un angolo netto a 90° (freccia arancione). Spostando l’occhio sulle punte dei quattro profili (freccia azzurra), notiamo il taglio diverso degli elementi per gestire al meglio il vortice che si stacca in quella zona. Subito sopra, ecco le fence verticali (freccia bianca), prolungamenti dell’end plate dell’ala posteriore che aiutano l’espansione del fondo.
Soluzioni molto interessanti si notano sulle paratie verticali del diffusore, accorciate per conformarsi al regolamento tecnico 2021. Il loro profilo dentellato crea delle fessure (freccia rossa), utili a mantenere stabile e attaccato il flusso che scorre su questi elementi. Così facendo, gli aerodinamici possono aumentare l’angolo di svergolatura per incrementare l’espansione dell’estrattore.
Posizionato più indietro possibile, il braccio della sospensione posteriore è montato al supporto del cambio (cerchio bianco). Modificare la struttura del crash posteriore avrebbe significato spendere più gettoni di sviluppo. Infine, osservando gli scarichi della vettura (cerchio rosso), notiamo come siano racchiusi entrambi all’interno dell’unico supporto a mono pilone dell’ala posteriore, con un solo terminale della wastegate rispetto ai due utilizzati in passato.
Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz e Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich