F1: a Imola vincono i giovani
Il Gp del Made in Italy e dell’Emilia Romagna ci ha deliziato con uno spettacolo che mai avremmo potuto ipotizzare alla vigilia dell’evento. Al sabato ci si attendeva pioggia, sì, ma non molti potevano immaginarsi un risultato simile. Quando alle 14:10 ha iniziato a piovere, a poco meno di un’ora dallo spegnimento dei semafori, sicuramente qualcuno di voi, strofinandosi le mani, avrà pensato: ‘ora ci divertiamo!’ Durante il weekend avevamo già visto quanto la pista fosse selettiva e capace di perdonare pochissimi errori. Dunque con l’acqua presente sul circuito era lecito attendersi un incremento del livello di difficoltà. Un’occasione per i più esperti di fare la differenza e di mettere in mostra quanto appreso nei loro vai anni di carriera agonistica.
A sorpresa però, non è stato assolutamente così, e per tante ragioni. La prima, gli scontri diretti interni alle scuderie, vinti per la maggiore dalle nuove leve: Norris su Ricciardo (McLaren), Stroll su Vettel (Aston Martin), Ocon su Alonso (Alpine) e Verstappen su Perez (confronto Red Bull che farebbe notizia soltanto con esito invertito).
L’unico veterano (e che vetarano!) in grado di tenere alta la bandiera della vecchia guardia è stato Kimi Raikkonen (Alfa Romeo). Peccato per lui, un’ingenuità, un’incomprensione forse, nata alla ripresa dalla bandiera rossa, ha causato una penalità di 30’’ che lo ha fatto retrocedere dalla nona posizione, conquistata dignitosamente in pista, fino alla 13° piazza, comunque davanti al più giovane compagno di box Antonio Giovinazzi (dai confronti tra compagni di squadra ho escluso il duello in AlphaTauri e Ferrari perché ho ritenuto considerarle comunque come formate da coppie abbastanza giovani).
Nuove leve che non si mettono in mostra soltanto per questa ragione. Se si guarda agli errori commessi in pista, anche in questo caso il totale del computo cade sicuramente dalla parte dei driver più esperti. Se l’incidente tra Bottas e Russell è pressoché un pareggio tra le due fazioni, sono molti gli episodi che non ci saremmo mai aspettati di registrare: gli sbagli di Perez (2 gravi), in una circostanza costatigli anche una penalità, e l’altrettanto discusso lungo di Hamilton, dal quale è comunque riuscito a porre rimedio.
Anche i giovani comunque non sono stati esenti dal commettere alcune ingenuità, ma se contiamo che i 3 errori più gravi, in questo caso, sono stati commessi da Latifi e dai rookie Schumacher (Haas, impatto a muro dietro la prima Safety Car) e Tsunoda (AlphaTauri, testacoda che lo fa piombare dall’ottava all’ultima posizione), le altre sono sostanzialmente delle piccole imperfezioni che non hanno portato a particolari conseguenze. Parliamo del testacoda commesso da Leclerc nel corso del giro di formazione, dell’incertezza avuta da Verstappen prima della ripartenza e dei lunghi di Carlos Sainz Jr maturati nella prima parte di gara, che in quest’ultimo caso hanno avuto il solo effetto di ritardare la risalita dello spagnolo fino alla 5° posizione.
A Imola dunque, vincono i giovani. Solamente in pochissimi son riusciti ad avere una gara pulitissima e tra questi c’è sicuramente Lando Norris. Un pilota dal talento eccezionale che almeno all’inizio di questa stagione sta dando grande prova del suo valore. Con delle nuove leve dal così alto livello, la Formula Uno non può che dormire sonni tranquilli. Lo spettacolo in futuro è assicurato.
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Formula Uno – Red Bull – Mercedes – McLaren