Gp Imola 2021- Analisi telemetrica: Leclerc illuminato
Sua maestà Mercedes. Sempre lei. Passano gli anni, vengono modificate le norme regolamentari, ma i risultati non cambiano. Si tratta della pole numero 99 per Lewis Hamilton. Il pluricampione ha disputato una qualifica eccezionale. Con una grande prestazione ha messo dietro le due agguerritissime Red Bull. Team austriaco che finalmente può imporre un attacco a due punte. Diversificando la strategia in gara, Max e Checo faranno di tutto per mettere in difficoltà il britannico. Difficile la qualifica per Sainz, ottima quella di Leclerc. Lo spagnolo non si è trovato propriamente a suo agio con la vettura. Inoltre, visto il traffico, non ha potuto preparare mentalmente al meglio il giro decisivo in Q2. Altro discorso per Charles, capace di estrapolare tutta la performance negli ultimi minuti della Q3. E pensare che in radio, prima di lanciarsi, lui stesso non era molto convito di potersi migliorare…
Gp Imola 2021- Analisi telemetrica: Ferrari
Partiamo con una semplice considerazione: la correlazione tra raccolta dati, simulatore e pista finalmente funziona. Prova ne è la facilità di messa a punto che le vetture italiane godono rispetto alla passata stagione. Inoltre, testare una nuova versione di fondo scalinato (clicca qui per saperne di più) pensata per le prossime gare e decidere di tenerla, conferma quanto appena detto sulla bontà del lavoro svolto in inverno.
Studiando i dati del venerdì, i tecnici di Maranello hanno deciso di caricare entrambe le vetture. Si è cosi abbandonata l’ala a cucchiaio (clicca qui per saperne di più), per quella tradizionale. La scelta nasce dalla necessità di gestire al meglio gli pneumatici a serbatoi pieni. Su questo punto la SF21 ha dimostrato ancora qualche problemino che conta di risolvere a breve.
Osservando il grafico telemetrico in alto, salta alla vista come Charles riesca a portare più velocità in percorrenza in quasi tutte le curve. Il monegasco è riuscito a “fondersi” con il mezzo meccanico e la sua sensibilità estrema ha fatto il resto. Dalla traccia telemetrica notiamo come il ferrarista riesca a fare la differenza alla Piratella, dove il tempo sul giro si abbassa di molto. Per quanto riguarda Sainz, il feeling con la Rossa si è perso già dal sabato mattina nelle FP3. Non è e non può essere certo una scusante sia chiaro, ma la curva di apprendimento del madrileño non può certo definirsi conclusa al secondo weekend stagionale. Per quando riguarda le velocità di punta in rettilineo notiamo come siano pressoché uguali, con pochissime variazioni.
Come abbiamo visto in FP2 (clicca qui per saperne di più), i ferraristi non affrontano tutte le curve che compongono il tracciato del Santerno utilizzando la stessa marcia. Guardando la telemetria relativa alle cambiate, andiamo a notare le differenze. Nell’allungo in uscita dalle Acque Minerali, lo spagnolo tarda a inserire la 7° rispetto al compagno di squadra. Mentre alla Variante Alta, Charles usa una marcia più bassa per avere una vettura più reattiva in uscita di curva. Prendendo in esame il grafico dei giri motore si nota come la mappatura usata sia la medesima, disponendo della massima potenza ICE settata su Engine 1.
Concludendo la breve analisi telemetrica su Ferrari, dando un’occhiata alla traccia dell’acceleratore, dobbiamo registrare la parzializzazione effettuata da Sainz alla variante del Tamburello. Tramite l’utilizzo degli on board, abbiamo visto come Carlos sia stato costretto ad alzare il piede in uscita da curva 4, per un leggero sottosterzo che ha scomposto la vettura italiana.
Inutile sottolineare che “inconvenienti” del genere, oltre che limare non poco la fiducia in un momento tanto decisivo, influiscono negativamente sulla performance complessiva. In ultima battuta, come abbiamo constatato anche nell’analisi di ieri, alle due Rivazza il monegasco non molla completamente il piede. Questa tecnica permette di potare più velocità in curva 18.
Gp Imola 2021- Analisi telemetrica: confronto triplo
Uno dei fattori che da sempre caratterizza le vetture ideate dalla brillante mente di Adrian Newey è la grande downforce generata dal corpo vettura. Tuttavia, la RB16B, dispone finalmente di un propulsore all’altezza. L’ultima fatica di casa Honda, la power unit “size zero” (leggi qui per saperne di più) regala una spinta alla monoposto austriaca davvero ottima. Unico neo l’affidabilità, che al momento sembra dare ancora qualche piccolo grattacapo ai tecnici di Milton Keynes.
Osservando il grafico relativo alle velocità, notiamo come la Red Bull numero 11 del messicano Perez sfrutti tutti i cavalli a disposizione per avere la top speed migliore in praticamente tutti gli allunghi. Una grande differenza prendendo in esame questa grafica la si nota al Tamburello, dove rispetto ai competitor Ferrari paga un delta davvero grande. Così come, al contrario, la Rossa numero 16 di Leclerc è in grado di percorrere curva 9 con una velocità più elevata rispetto a Lewis e Checo.
Confermato dalla traccia relativa ai giri motore, Mercedes ha scelto una diversa configurazione dell’ibrido. L’obiettivo è quello di tagliare la velocità tramite un leggero clipping nella retta principale e nell’allungo in uscita della prima variante, per poi avere un supporto di potenza maggiore nelle altre zone della pista. Vedremo in gara se tale strategia sarà proficua.
Il propulsore tedesco, rispetto al primo round del mondiale 2021, sembra essere in grado di “sopportare” una mappatura molto alta. Questo perché le basse temperature di Imola non hanno fatto scattare gli allarmi di affidabilità che in Bahrain hanno necessariamente determinato la configurazione da scegliere per qualifica e gara. Enorme potenziale che abbiamo visto anche sulle altre vetture motorizzate Mercedes. Solo tra qualche ora scopriremo se la scelta effettuata dai tecnici anglo tedeschi si dimostrerà vincente, riuscendo a gestire al meglio la potenza nelle fasi calde del Gran Premio.
Dal grafico delle cambiate, possiamo constatare come i tre piloti presi in esame optino per la terza marcia nell’affrontare la Variante Alta. Per quanto riguarda le due Rivazza invece, la Ferrari numero 16 le affronta in maniera molto più aggressiva, percorrendo le curve 17 e 18 in 4° rispetto a Perez e Hamilton che scalano in terza.
Infine, osservando le curve telemetriche estrapolate dall’acceleratore, va senz’altro sottolineato l’ottimo feeling che Leclerc dimostra di avere con la propria vettura. Il monegasco è infatti l’unico dei tre piloti che “non molla” il pedale del gas alla Variante del Tamburello. Sotto questo aspetto invece, da segnalare come Checo sia costretto a parzializzare più degli altri, mentre Hamilton alza solo leggermente il piede.
Autori: Alessandro Arcari – @BerrageizF1 – Luca Bettiol – @BettiolLuca