Il futuro della F1 secondo Todt
Spoiler per chi legge l’articolo. Il sottoscritto ha una visione double-face di Jean Todt, l’imperatore della federazione internazionale da qualche lustro. Lo ama alla follia nel periodo in cui prese una squadra allo sbando e la trasformò in un’armata quasi invincibile, non gli scalda il cuore neanche un pochino quando vede come il novello Napoleone ha imposto alla FIA e alla F1 proclami e dogmi utopici, assieme a regolamenti scritti sotto “metanfetamina”. Lodevole eccezione: l’eccellente lavoro sulla sicurezza di circuiti e piloti.
Comunque, quando il suo regno sarà finito, avremo tempo e modo di valutare in maniera completa e per quanto possibile oggettiva, l’operato di Todt. E queste cose le sapete già. Aggiungo, per continuare con le frasi fatte, che un orologio rotto segna almeno due volte l’ora esatta, il che significa fuor di metafora che anche monsieur Todt talvolta dice cose sensate.
E vediamo. A margine dell’E-prix di Roma, il nostro avrebbe spiegato che “in generale la Formula E deve mantenere la sua specificità e il suo sapore futurista. Le corse automobilistiche non diventeranno tutte elettriche. La sfida sarà avere zero emissioni, nelle gare e nelle strade, attraverso i carburanti”. Poiché siamo abituati ad aver sentito di tutto e di più, mettere almeno questo punto fermo, con la precisazione dello studio di nuovi carburanti ecologici, credo sia stato importante.
Il “presidentissimo” ha anche affermato che si potrebbero svolgere E-prix e gran premi “classici” nello stesso fine settimana, facendo quindi chiaramente intendere che le due categorie continueranno a vivere parallele.
“La Formula E sta crescendo bene, ma c’è ancora molto da fare. Dobbiamo aumentare l’interesse dei media e del pubblico. Andiamo nelle grandi città, che sono fondamentali per promuovere il messaggio della mobilità elettrica. Ci sono tanti costruttori, insieme ad alcuni team tra i più prestigiosi al mondo. E ci sono bravissimi piloti. Non c’è nulla di paragonabile. Ma a volte vedo certa stampa, anche specializzata, che non dà a questo campionato l’interesse che merita. Abbiamo visto tutti lo spettacolo, i colpi di scena, le sorprese delle gare di Roma. L’interesse per la F1 con il prossimo fine settimana a Imola sta crescendo, si deve arrivare ad avere le stesse aspettative per la Formula E”.
Il diavolo si nasconde nei particolari. La cosa più importante non sono le tecnologie, i piloti, il “dna” della Formula Uno, ma quella “parolina”: spettacolo. Spettacolo e basta.
Basterà?
Autore:Mariano Froldi – @MarianoFroldi