Il primo Gran Premio della stagione 2021 ci ha regalato un duello avvincente tra Lewis Hamilton e Max Verstappen. Lo scafato campione contro il giovane arrembate. La vecchia volpe che vince grazie all’esperienza, alla visione strategica e alla gestione delle gomme contro l’astro nascente tutto foga, staccate al fulmicotone e velocità pura. Due generazioni che si fronteggiano; una disputa vinta, al primo atto, dal 44 (leggi qui l’analisi degli on board) ma che non potrà, per ragioni anagrafiche, durare ancora per molti anni. Il sette volte campione del mondo, pur affermando in fase di presentazione della gara che ha intenzione di continuare, ha siglato un accordo di rinnovo annuale. A fine 2021, se non interverranno novità, Mercedes sarà libera di mettere sotto contratto un altro pilota.
Ovvio che un manager lucido come Toto Wolff si guarderà bene dal rinunziare così facilmente ad un driver che ha dimostrato di poter trionfare anche in presenza di un mezzo tecnico lievemente inferiore a quello pilotato dall’olandese. In Bahrain, Hamilton ha spiegato a chiare cifre cosa significhi fare la differenza. A Manama, Lewis ha detto che è ancora presente. Sempre più presente. Nonostante passino le stagioni, sebbene scorrano inesorabili gli anni. Sempre con la voglia intatta di dimostrare al mondo intero di essere il numero uno.
Ma per quanto tempo avrà la forza e la voglia di farlo? Sulla carta, stante il sostanziale congelamento regolamentare, questo campionato doveva essere la prosecuzione di quello passato. Molti avevano profetizzato una passeggiata di salute per il 44 verso la conquista dell’ottava stella. La pista ha detto che così non sarà e lo si era compreso sin dalla prima giornata di test invernali. Secondo alcuni la parabola del talento di Stevenage è prossima alla chiusura. “La sua carriera è decisamente in dirittura d’arrivo. Su questo non ci sono dubbi. Sarebbe un uomo coraggioso – ha riferito Mark Webber al podcast On The Marbles – se dicesse che correrà per altri tre anni. Due è possibile. Uno ancor di più, ma poi c’è un’alta probabilità che si ritiri. Lewis ha molto buon senso, potrebbe solo voler provare le nuove regole nel 2022”. Insomma, essendo l’alfiere Mercedes un vero racer, potrebbe volersi confrontare con le nuove monoposto prima di appendere tuta, guanti e casco al chiodo.
L’ex Red Bull vorrebbe che il sette volte iridato non smettesse così presto essendo un valore per la Formula Uno attuale: “Direi che dovrebbe andare avanti per molto tempo. Deve andare avanti ancora un po’, non ha molto da perdere secondo me. Penso ancora che ne abbia di più”.
Anche David Coulthard, un’altra spalla illustre del motorsport, ritiene che Hamilton sia fondamentale per la categoria cui appartiene. Ma contestualmente pensa che il rinnovo per un solo anno sia sintomatico di una sostanziale volontà di dire basta: “Penso che sia possibile. Credo che firmando un contratto di un anno entrambe le parti non vogliano un impegno troppo serio. E’ come se volessero lasciare le cose in sospeso perché entrerà in vigore un nuovo regolamento”.
I due ex piloti “tirano” quindi Hamilton per la giacca suggerendogli di sfruttare l’onda lunga dei suoi successi e l’eco dei record conseguiti. Ma proprio il raggiungimento di questi traguardi potrebbe rappresentare l’ostacolo ad un futuro longevo in F1. Uno sport nel quale si sfida ad ogni curva il fato pretende che gli stimoli siano al massimo potenziale. Se cala la voglia, se la passione scema, la capacità di farsi beffa del rischio crolla repentinamente. Se Hamilton dovesse constatare che il suo cammino sportivo è giunto al termine è giusto che si faccia da parte lasciando il campo libero alle nuove leve che premono per un posto al sole. La sensazione, al momento, è che il re non ha intenzione di abdicare. Anzi, pare proprio che si diverta un mondo a mettere in riga i ragazzini. Finché le cose andranno così è possibile che i desiderata di Coulthard e di Webber vengano ascoltati.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: Mercedes