Il week end di Imola della Mercedes può essere descritto come un quadro in chiaroscuro. Ad un Valtteri Bottas deludente e sfortunato (leggi qui l’analisi degli on board) ha fatto da contraltare un Lewis Hamilton non esente da gravi topiche alle quali, per fortuna e per virtù, ha saputo mettere una pezza conquistando una seconda piazza condita dal giro veloce, cosa che lo ha messo in condizioni di conservare la testa della classifica iridata (leggi qui l’analisi). In linea generale, però, nel team campione del mondo qualcosa non ha funzionato né sul versante vettura (ci si aspettava un mezzo ancora dominante) né sulla gestione dell’evento considerando i due errori ai box in replica tra il Gp dell’Emila Romagna e quello inaugurale del Bahrain.
La stagione è appena agli albori, ma è chiaro a tutti che la lotta sarà serrata perché la Red Bull è ormai arrivata e non ha intenzioni di mollare la presa dopo anni di affannosa rincorsa. Ecco che il GP di Portimao inizia ad essere uno snodo cruciale di un campionato che sarà combattuto punto su punto, sorpasso su sorpasso e nel quale non saranno consentiti ulteriori errori.
Toto Wolff è tornato sui fatti di Imola proiettandosi, poi, al futuro immediato. Al sito ufficiale della Mercedes ha manifestato la necessità di imprimere una svolta alla stagione per non lasciarsi sbranare dalla concorrenza che s’è fatta più che preoccupante: “Quella di Imola è stata una gara pazza; il tipo di Gran Premio che resta a lungo nella memoria. Ci sono stati tantissimi alti e bassi, in alcuni momenti sembrava che non avremmo segnato alcun punto. E ‘stato un ottovolante di emozioni, dalla delusione per lo spaventoso incidente di Valtteri al brivido del recupero di Lewis”.
Il team principal austriaco non può non vedere il bicchiere mezzo pieno dopo una gara che poteva risultare disastrosa in termini di classifica e che poteva essere psicologicamente devastante con un doppio zero alla fine delle operazioni. Un pericolo scongiurato anche grazie allo sliding doors rappresentato dalla safety car: “Uscire al comando di entrambi i campionati è stato quasi come aver pescato un jolly. I nostri rivali non hanno massimizzato l’opportunità che gli abbiamo dato. La stagione sarà impegnativa e queste due gare ci hanno detto quanto velocemente le cose possono cambiare in Formula Uno“.
Messo il passato alle spalle, è tempo di concentrarsi sul futuro e sulle sfide che attendono gli uomini di Brackley: “L’anno scorso è stata la nostra prima gara a Portimao. È una pista emozionante e piena di saliscendi. La cosa ha prodotto una grande corsa. Abbiamo visto anche in qualifica e nei primi giri che far funzionare bene le gomme non è facile”. E questo è un punto caldo per la Mercedes. La W12, orfana del DAS vietato da regolamento, ha mostrato una preoccupante tendenza a faticare a mandare nella giusta finestra d’esercizio le gomme Pirelli. Una situazione acuitasi proprio sulle rive del Santerno quando l’asfalto era bagnato. Sia allo start che alle ripartenze dopo il pit stop le Frecce Nere “galleggiavano” per un paio di giri prima di trovare il giusto feeling con le coperture. Un evento che i tecnici stanno analizzando minuziosamente nella speranza di trovare una soluzione a stretto giro.
“Portimao è ancora un circuito abbastanza nuovo per tutti, il che dovrebbe rendere le cose interessanti. Ci aspettiamo un’altra lotta serrata con la Red Bull. Ma anche la McLaren e la Ferrari potrebbero essere nella mischia. Quindi – ha chiosato l’ex Williams – vediamo come andranno le cose“.
Fatalismo di facciata o reale mancanza di consapevolezza del livello in cui si trova attualmente la W12? Questo non è dato saperlo, anche perché dalla Mercedes ci hanno abituati a dichiarazioni criptiche o di facciata atte a spostare la pressione sugli avversari. Pressione che quest’anno sembra però essere tutta sulle spalle di un team che nelle ultime otto stagioni si era trovato solo due volte a doversi sudare le posizioni di vertice.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: Mercedes