Analisi strategica Gp Portogallo 2021: la Media non paga in Ferrari
Ai fini strategici, la gara andata in scena ieri a Portimão potrebbe esser apparsa un po’ noiosa. Con una prevalenza di scelte tattiche ad un solo pit stop, il Gp del Portogallo non ha dato certo molte chance ai meccanici delle squadre di mettersi in mostra. Nonostante questo però abbiamo assistito ad una grande varianza di approcci, alcuni rivelatisi giusti, altri meno, ma mai nel modo più assoluto. Nel senso che determinate strategie hanno avuto un impatto certamente positivo sulla performance di alcune squadre, mentre degli effetti completamente opposti su altre. Prima di entrare nel merito, andiamo a dare uno sguardo a quella che è stata la disamina del costruttore di pneumatici al termine del terzo appuntamento stagionale.
Analisi strategica Gp Portogallo 2021: Pirelli
La gara è stata vinta da Lewis Hamilton su Mercedes con mezzo minuto di vantaggio sul diretto inseguitore utilizzando una strategia ad una sosta: il britannico ha deciso di percorrere la seconda parte del Gp con gomma Hard sostituendo le Medie utilizzate alla partenza nel corso del 37° giro. Max Verstappen (Red Bull) e Valtteri Bottas (Mercedes), rispettivamente secondo e terzo al traguardo, avrebbero adottato la stessa soluzione se non avessero deciso di fermarsi a fine gara per cercare di ottenere il giro più veloce con mescola Soft. Obbiettivo conseguito da Bottas (1’19’865) a seguito della cancellazione del crono effettuato da Verstappen colpevole di aver oltrepassato i limiti della pista.
L’unico altro pilota ad aver effettuato due soste è stato Nikita Mazepin della Haas, che, al pari dei due sopracitati, ha portato in gara tutte e tre le mescole nominate per l’evento. Perez invece è arrivato quarto mettendo in atto una strategia piuttosto insolita, passando dalla Media alla Soft a 15 giri dal termine. Il pilota ad aver ottenuto il miglior piazzamento tra quelli scattati con pneumatici Soft è stato Lando Norris della McLaren: 7° in griglia, il britannico è riuscito a chiudere al 5° posto grazie alla strategia Soft-Medium.
Domenica è stato riscontrato un innalzamento delle temperature rispetto alle giornate precedenti, con un picco di 22°C ambiente e 40°C asfalto. Condizioni meteo, che secondo Mario Isola, responsabile F1 e car racing Pirelli, potrebbero aver giocato un ruolo determinante nella gestione degli pneumatici: “Le temperature più calde hanno portato ad un aumento dell’usura delle mescole più morbide rispetto ai giorni precedenti. Il che significa che i piloti hanno dovuto dedicare maggiore attenzione alla gestione degli pneumatici. Questo, unito all’evoluzione della pista che ha offerto un po’ più di grip, ha accresciuto il ruolo della mescola dura”.
Ciononostante, prosegue e conclude Isola: “Tutte e tre le mescole si sono rivelate importanti ai fini strategici e si sono contraddistinte per ragioni diverse. La Hard si è rivelata una mescola davvero consistente in queste condizioni, motivo per cui è stata utilizzata dalla maggior parte dei piloti per lo stint finale, incluso Lewis Hamilton, autore tra l’altro di una gara impeccabile. La Soft, sebbene sia stata la meno utilizzata in gara e, come previsto, principalmente nei brevi stint iniziali, è stata scelta da Stroll per effettuare un primo run di 40 giri e da Perez per completare la gara dopo un lunghissimo stint su mescola Media. Strategia, quest’ultima, piuttosto insolita, ma efficace”.
Analisi strategica Gp Portogallo 2021: La strategia di Sergio Perez
Iniziamo subito da qui, sfruttando anche l’assist fornitoci dalle ultime parole di Mario Isola. Definire efficace la scelta strategica messa in atto dal messicano, guardando al risultato generato, sembra un filino troppo positivo. La tattica di Perez si è rivelata piuttosto insolita e poco utile ai fini del risultato, non tanto per il fatto di aver utilizzato la Soft nel finale, ma soprattutto per aver allungato oltremodo il primo stint su mescola gialla quando la gomma non garantiva più, ormai da diversi giri, performance tali da continuare a giustificarne l’utilizzo. Tant’è vero che Hamilton è riuscito a recuperare lo svantaggio, dato dalla sosta, e a superare la Red Bull prima che Perez decidesse finalmente di effettuare il proprio pit stop. Il britannico, nell’occasione, si è anche lamentato con i commissari per non aver esposto le bandiere blu, pensando che Sergio, data la lentezza, fosse stato addirittura da doppiare.
Perché però allora si è scelto di ritardare così tanto la sosta? Il team austriaco, convinto che la lotta tra Hamilton, Verstappen e Bottas sarebbe proseguita fino al termine del Gp, aveva pensato di dare una chance a Perez, oramai comunque fuori dalla lotta per il podio, di realizzare almeno il giro veloce montandogli gomme Soft per quello che sarebbe stato un brevissimo stint finale (15 giri). Purtroppo per loro, Bottas, dopo esser stato colpito da un lieve problema d’affidabilità che gli ha tolto ogni possibilità di rivalsa nei confronti di Verstappen, ha deciso di effettuare una seconda sosta per appropriarsi del punto addizionale. Idea alla quale ha aderito anche Max, il quale però non è riuscito nel suo intento, soltanto perché andato ad oltrepassare i limiti della pista nel suo tentativo.
Di conseguenza, il messicano è rimasto sostanzialmente con un pugno di mosche in mano. Una tattica che non gli ha dato né modo di mantenere il contatto con i tre piloti davanti né poi lo ha portato a poter seriamente sferrare un attacco per far suo il giro veloce del Gp. La RB16B #11 terminerà così la sua gara con circa 39,7 secondi di ritardo dal leader della classifica e con soltanto 11,6 secondi di margine sulla McLaren di Lando Norris.
Analisi strategica Gp Portogallo 2021: M-H la scelta migliore, ma non per tutti…
A volte la strategia vincente può anche non rivelarsi la scelta più corretta per ogni team. Nonostante sia stata messa in atto sostanzialmente dai tre piloti che si sono contesi la vittoria fino a pochi giri dal termine (Bottas e Verstappen sono andati su due soste soltanto dopo aver maturato la consapevolezza che non vi era più possibilità alcuna di recuperare la posizione su chi precedeva), non tutti sono riusciti a trarne i giusti benefici. È questo senza dubbio il caso della Ferrari di Leclerc che ha sofferto molto il primo stint su gomma a mescola Media. Vedendo anche le difficoltà incontrate da Sainz nel suo run finale, se tanto ci da tanto, la scelta strategica migliore per la squadra di Maranello sarebbe potuta essere quella di scattare con gomme Soft e terminare su Hard.
Purtroppo però, al sabato, non si poteva sapere che con delle temperature più elevate la SF21 avrebbe incontrato delle difficoltà nella gestione del compound giallo. Quindi di certo non si può recriminare molto per la prima parte di gara avuta da Leclerc. Forse invece, con Sainz si sarebbe potuto prendere una decisione migliore, ma di questo parleremo più avanti. Strategia M-H che invece ha funzionato molto bene nel caso di Alonso e Ricciardo, che rispettivamente scattati dalla 13° e dalla 16° casella di partenza, riescono a risalire fino all’8° e 9° posizione finale. Particolarmente ottimo in questo caso lo stint finale su Hard per lo spagnolo alla guida dell’Alpine.
I restanti piloti ad aver fatto uso di questa strategia sono stati Giovinazzi (Alfa Romeo), Tsunoda (AlphaTauri), Russell (Williams), Schumacher (Haas) e Latifi (Williams). Mentre Mazepin, l’altro driver della Haas, decide di rinunciarvici nel corso del 43° passaggio andando a montare gomma Soft (l’unico assieme a Bottas e Verstappen ad aver usato tutte le mescole).
Analisi strategica Gp Portogallo 2021: S-M la più usata dai partenti su gomma rossa
Per i piloti chiamati a scattare sullo pneumatico più morbido, la strategia Soft-Medium si è rivelata essere la soluzione di gran lunga più utilizzata. Tuttavia, l’unico a trarne beneficio è stato Lando Norris (McLaren): terminato quinto (primo degli altri) dopo esser scattato dalla 7° posizione in griglia. Stroll, oltre al giovane britannico, sarà l’unico a migliorare la propria posizione di partenza, passando da 17° a 14°. Gara per lo più in difesa per tutti gli altri utilizzatori. Parliamo di Sainz Jr (Ferrari), Vettel (Aston Martin) e Gasly (AlphaTauri). Quest’ultimo, riuscito quantomeno a limitare i danni ottenendo l’ultimo posto della top ten ai danni dello spagnolo della Ferrari.
Nel caso del Cavallino Rampante, la ‘colpa’ risiede nel non esser riusciti a sfruttare correttamente lo pneumatico Medium soffrendo il ritorno di chi in quella fase montava mescola Hard. Purtroppo, riprendendo il discorso fatto in precedenza per Leclerc, anche Sainz ha incontrato molte difficoltà su questo compound e mentre con Charles, dovendovici partire, si era costretti oramai ad utilizzarlo, il discorso è diverso per quanto riguarda il madrileno in quanto la decisione di montarlo è arrivata per il secondo stint.
Il team ha spiegato che sul ritmo di Carlos potrebbe aver influito il troppo aggressivo attacco su Norris tentato subito all’uscita dei box. Cosa che sicuramente avrà avuto un impatto sul mancato rendimento da parte della mescola, ma che non spiega, per contro, gli stessi problemi di graining patiti da Leclerc al via della gara, quando potrebbe esser stato anche aiutato nella gestione della stessa dall’ingresso dell’unica Safety Car (contatto Raikkonen–Giovinazzi) nel corso del secondo giro.
In conclusione, per quanto riguarda Sainz, possiamo definire la scelta della Ferrari un azzardo che però non ha pagato. Con il senno di poi, andare su Hard sarebbe stata forse la scelta più opportuna da fare.
Strategia Soft-Hard utilizzata dal solo Esteban Ocon, capace di chiudere 7° perdendo sostanzialmente un’unica posizione (6° alla partenza) a favore della certamente più performante McLaren di Lando Norris.
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Formula Uno – Mercedes – Ferrari – Red Bull – Aston Martin – McLaren – AlphaTauri – Pirelli