Per la prima volta nella storia della F1 un pilota raggiunge quota cento pole position. Un numero che descrive benissimo Lewis Hamilton, al 100% in ogni gara, privo di qualsiasi imperfezione nella sfida con Verstappen. Una prestazione magica, frutto di un duro lavoro con il team, portato avanti fino alle qualifiche stesse. Immergendoci subito nell’analisi della quarta qualifica stagionale, prendiamo in esame la tabella di confronto tra il giro ideale e il migliore di ogni pilota. La prima cosa che salta all’occhio è il distacco minimo che troviamo tra un pilota e l’altro.
Forse anche grazie alle alte temperature dell’asfalto che hanno facilitato in parte il lavoro delle scuderie nell’attivare le mescole. Compito arduo su altri tracciati. Inoltre, come ci si poteva aspettare, rileviamo il grande gap che divide i primi 3 dal resto della griglia. Max è l’unico tra i primi 10 ad aver centrato il suo tempo ideale, mettendo assieme i migliori settori. Sebbene i piloti della squadra tedesca avrebbero potuto limare qualcosa dalle loro prestazioni., le posizioni sarebbero riamaste comunque inalterate.
In casa Mercedes si è dovuto lavorare sul settore centrale in vista della qualifica di oggi. Come ha confermato Lewis Hamilton, si sono presentati a ridosso della sessione classificatoria con dei piccoli cambiamenti al setup. Modifiche realizzate un po’ al buio senza essere testate sulla pista. Ciononostante gli ingegneri di Brackley erano fiduciosi di poter estrarre una buona prestazione. Se nella giornata di ieri le Frecce Nere riuscivano a fare il tempo nel primo settore, oggi il vantaggio in quel tratto di pista si è ridotto.
Dall’altro canto sono riusciti a migliorare notevolmente la performance nel tratto centrale, che sembrava essere il regno di Verstappen, e nel terzo settore dove le Red Bull avevano fatto molta fatica anche stamattina. Rispetto alla W12, il primo dei due “tori” perdeva ben 3 decimi. Un trend quasi invertito potremmo dire, visto che ora il pilota olandese guadagna più di 1 decimo in quest’ultimo tratto.
E pensare che, vedendo le W12 percorrere il terzo settore nell Fp3, Max si era meravigliato di quanto andassero forte. Anche per questo motivo, il suo ingegnere Gianpiero Lambiase, ha più volte ricordato all’olandese di effettuare un out lap molto lento, in modo da non surriscaldare le mescole e tenerle in vita fino al fatidico terzo settore, fondamentale per l’esito della qualifica. Una RB16B che risulta molto facile da guidare solo per chi si chiama Verstappen. Per tutto il week end infatti, Perez si è lamentato di un fastidioso sottosterzo che gli ha impedito di sfoderare il meglio dalla sua vettura. Un deludente ottavo posto, che avrebbe potuto trasformarsi in sesto se solo fosse riuscito a mettere assieme il suo giro ideale.
Nella battaglia Ferrari – McLaren in qualifica ha ancora la meglio il team italiano, in grado di piazzare entrambe le Rosse davanti alle vetture di Woking. Ciò malgrado, tra le due SF21 si inserisce Esteban Ocon. Andando nello specifico, analizziamo il grafico che confronta i tre settori di ognuno. Nel tratto iniziale Ferrari e Alpine fanno segnare lo stesso tempo. Mentre in quello centrale la SF21 fare la differenza, che
Che poi si conferma anche nell’ultimo tratto. Charles è riuscito a guadagnare ben 2 decimi nel T2, guadagnandone 1 a Ocon e 2 a Ricciardo nel settore conclusivo.
Buona giornata anche per Sainz, sesto ma virtualmente quinto. Norris non e riuscito a performare a dovere in Q3, sebbene all’inizio della qualifica sembrasse molto in palla. Stesso discorso per Alonso. Lo spagnolo si è lamentato di avere troppo sottosterzo, specialmente all’inizio del suo giro.
In vista della gara, va registrato come nessun pilota abbia provato a qualificarsi con le Medium. Con i serbatoi pieni, al fine di allungare il più possibile il primo stint, sarà fondamentale gestire la gomma Soft anteriore sinistra, decisamente la più sollecitata su questo tracciato. In gara sono due le strategie possibili. Quella a due soste, Soft – Medium – Soft, e quello con una sola visita ai box montando la Hard. L’undercut dovrebbe essere piuttosto potente sul tracciato catalano, per cui potremmo vedere diversi sorpassi effettuati anche con questo metodo.
Infine, come di consueto, diamo un’occhiata a quella che è l’evoluzione dei distacchi al chilometro. A regnare è ancora la W12, seguita subito dalla RB16B. Nel gruppo centrale è ancora la Ferrari a prendersi la pole degli altri, con McLaren e Alpine a seguire. Il team francese sta migliorando velocemente superando la scuderia di Faenza, oggi in difficoltà con entrambi i piloti. Stamattina si notava abbastanza sottosterzo per la Alpha Tauri di Gasly in curva quattro e in curva tredici. Complicanza che, avendo una griglia così compatta, li ha relegati nelle retrovie.
A chiudere il centro gruppo troviamo Aston Martin e Alfa Romeo. Scuderia di Silverstone che fa ancora fatica a comprendere l’auto, non riuscendo a estrapolate tutta la prestazione dal loro mezzo meccanico. A chiudere la classifica si confermano Williams e Haas.
Autore: Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich