domenica, Dicembre 22, 2024

Caso track limits: come funziona nel virtuale?

Caso track limits: come funziona nel virtuale?


Ne parlano tutti, specialmente dopo le ultime gare corse in Formula 1.

Stiamo parlando dei fatidici track limits, ovvero quando un pilota oltrepassa i limiti della pista stabiliti da una Direzione Gara.

È stato uno degli argomenti chiave del duello Hamilton-Verstappen e Mercedes-Red Bull sin dall’appuntamento inaugurale del Bahrain, quando il pilota olandese ha dovuto cedere la posizione per aver oltrepassato i limiti della pista durante il suo sorpasso al 7 volte campione del mondo.

Caso track limits: come funziona nel virtuale?
Gp Bahrain 2021, Verstappen supera Hamilton uscendo dai limiti della pista in Curva-4

Chiaramente i track limits non sono presenti solamente in Formula 1, bensì in molteplici categorie del motorsport. Malgrado ciò, è evidente come questo tema affrontato nella categoria regina possa mobilitare maggiormente i media.

Facciamo un po’ ordine. Come funziona questa regola sui limiti della pista?

Prendendo l’esempio della Formula 1, esistono dei sensori che vengono attivati quando la vettura esce di pista, oppure, come accade in altri campionati, ci sono degli stewards appositi a controllare in prima persona.

Storicamente la linea bianca delimita la fine del tracciato. La regola vuole che uscire con 4 ruote fuori dalla pista porta alla cancellazione del tempo sul giro o, un avviso (segnalato con bandiera bianco e nera) durante la gara. Dopo un certo numero di avvisi arriva una penalità decisa dai commissari di gara.

Tanti sono gli appassionati e addetti ai lavori che dubitano di questa regola, in quanto possa snaturare il motorsport.

Caso track limits: come funziona nel virtuale?

Proviamo a fare un paragone con il mondo virtuale degli eSports.

Rispetto al mondo reale i track limits risultano ancora più importanti negli sport elettronici. Questo perché su alcuni software le piste non sono laser scanned, ossia non replicate con il massimo della tecnologia disponibile. Se non ci fosse una regola sui limiti della pista, dunque, molti piloti andrebbero a sfruttarla eccessivamente per ottenere un guadagno in termini di tempo. A questo bisogna aggiungere che su molti capitoli non ci sono danni importanti sul fondo delle vetture, cosa che in molti casi frena i piloti nella realtà ad aggredire i cordoli.

Con l’ultimo capitolo di Codemasters, F1 2020, la situazione track limits è diventata molto più severa.

Dopo varie polemiche della community sul titolo precedente, la casa di sviluppo inglese ha aumentato la severità dei tagli, costringendo spesso i piloti a gestire, facendo attenzione alla linea bianca, piuttosto che concentrarsi sui propri avversari.

Anche perché se la sanzione in qualifica è la medesima della realtà, ovvero il tempo sul giro annullato, durante la gara prendere 3 avvisi vuol dire una penalità di 3 secondi sul tempo finale.

Caso track limits: come funziona nel virtuale?

Sebbene i piloti più esperti siano molto puliti nella guida, prendere un avviso è molto semplice, persino per una piccola distrazione millimetrica. Il tutto va a condizionare le gare che sono tirate con i distacchi. Nonostante ciò, alcuni problemi di programmazione comportano una discrepanza nei tagli su alcune piste. Ad esempio, sul circuito di Hanoi si possono aggredire molto i cordoli, a dispetto di quanto accade su un tracciato come Ungheria.

Prendendo in esame un titolo più simulativo come Assetto Corsa Competizione, la situazione è identica alla Formula 1. C’è da segnalare, però, che nell’ultimo Gran Premio in Portogallo la direzione gara abbia assegnato 5 secondi di penalità per aver ecceduto i track limits a Yuki Tsunoda, pilota Alpha Tauri. Mentre fino al Gp corso ad Imola la penalità prevedeva un drive-through.

Tornando al capitolo di Kunos, al quarto avviso durante la gara scatta la penalità. Parliamo di una sanzione ingente poiché comporta una perdita di molti secondi a causa del transito in pit lane. L’unica differenza sta nel fatto che il gioco calcola quando non c’è stato un effettivo guadagno di tempo e, dunque, nessun avviso assegnato.

Altri casi analizzabili sono quelli di rFactor 2 e iRacing. Il primo ha i limiti della pista stabiliti dal software stesso ma applicati in maniera artificiale dall’organizzatore. In pratica, il gioco decide dove e con quale velocità è presente un taglio ma il numero di questi prima dell’eventuale penalità è a discrezione della direzione gara.

Caso track limits: come funziona nel virtuale?

Per quanto riguarda il titolo americano, la situazione è completamente automatizzata. Essendoci un sistema di rating dei piloti (come se fossero dei punti patente per intenderci), oltrepassare i limiti della pista comporta una penalità sul rating, come succede per gli incidenti.

In alcuni casi, dove i tagli sono più evidenti, viene segnalato al pilota di rallentare e perdere il tempo guadagnato. Quest’ultima potrebbe essere una soluzione interessante ma sicuramente difficile da applicare a causa di molti fattori, tra i quali la sicurezza.

In conclusione, i track limits sono nati per la tipologia dei nuovi circuiti con vie di fuga ampie e asfaltate.

Il problema si pone nel momento in cui non c’è più equità sulla regola, come nel corso del Gp del Portogallo di Formula 1. In questa occasione molti piloti sono usciti dalla curva 14 senza alcuna segnalazione ma, il giro veloce effettuato da Max Verstappen è stato annullato poiché giudicato come un guadagno in quel tratto.

Lo stesso pilota olandese, furioso già dopo la sessione di qualifica, si è espresso a riguardo: “sui track limits bisognerebbe rendere le cose più intelligenti, ad esempio mettendo la ghiaia”. Certo, da una parte bisogna valutare la sicurezza ma è fuori discussione che la FIA debba operarsi riguardo questo tema che tanto sta facendo discutere.


Autore: Antonio Fedele – @_antoniofedele_

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