Monaco: un tracciato leggendario, difficile da interpretare, unico nel suo genere. Nell’inusuale giovedì dedicato alle prove libere, a imporsi sono state le due Ferrari. E’ vera gloria? Questa è una delle domande a cui cercheremo di rispondere nell’analisi odierna. Tanto vale immergersi subito nei dati provenienti dalla pista, quelli che alla fine della giornata contano veramente. Come era normale aspettarsi i team hanno concentrato il lavoro nel simulare la qualifica, fondamentale per riuscire a portare a casa un buon risultato la domenica. Quello di Montecarlo è il circuito in cui conta di più la fiducia che la vettura riesce fornire al pilota. Questo è quello che gli ingegneri cercano di fare tramite il setup. Ricerca avvantaggiata dal venerdì giornata di riposo nella quale ogni scuderia può lavorare sui propri difetti. Sabato, quando si torna in pista, la storia può essere molto diversa. I team ormai sono capaci di estrarre il meglio da ogni singola curva, non dobbiamo quindi stupirci se le forze in campo dovessero cambiare.
Sebbene le Rosse fossero attese alla vigilia difficilmente si sperava in una giornata del genere. I problemi al cambio che Leclerc ha sofferto nella prima sessione non hanno tolto fiducia la monegasco. Il ferrarista non ha centrato il giro perfetto, commettendo un errore in uscita dalle piscine. Tuttavia, mettendo assieme i tre best sector, nemmeno Verstappen sarebbe riuscito a scavalcare il pilota del Cavallino. Per dovere di cronaca va detto che Max non è riuscito a sprigionare tutto il potenziale della sua RB16B. L’olandese ha lamentato problemi di temperatura sulle mescole. Anteriore freddo e posteriore in over heating, problema classico di Monaco e non di facile soluzione. Vedremo se il team di Milton Keynesriuscirà a risolvere questi grattacapi entro sabato. Di certo ci vorrà molto lavoro al simulatore. Stesso discorso per Mercedes. La mancanza del DAS si fa sentire parecchio. Le Frecce Nere hanno presentato un atteggiamento sottosterzante, che di fatto ha reso la guida più scorbutica. Ciononostante il rendimento delle vetture tedesche è stato buono.
Analizzando anche il grafico seguente salta alla vista la magia del monegasco nel tratto di centrale della pista. Due i decimi rifilati a Hamilton e Verstappen,4 a Sainz e Norris. Il primo settore è certamente il tratto in cui la SF21 farà più fatica dal sabato in poi. Ci vuole molta potenza per affrontare la salita che porta fino alla zona del Casinò. Malgrado l’utilizzo dell’overboost manuale propio in questa porzione di pista, il deficit di cavalli rispetto a Mercedes e Honda si fa sentire. Al momento i tempi in questo tratto sono in linea con i quelli di Hamilton, mentre Verstappen perde 1 decimo. Aspettiamo i riscontri di sabato, quando si andrà ad ampliare il distacco tra una power unit e l’altra.
Nel tratto finale la prestazione migliore è quella di Sainz. Anche qui Hamilton è in agguato, mentre l’olandese perde ancora 1 decimo. Norris, con la sua McLaren, si tiene vicino. Ancora una volta ricordiamo come la scuderia britannica tenda a migliorare molto dal venerdì al sabato. Prime due sessioni complicate per Ricciardo, incapace di trovare il feelingdel compagno di squadra. Sebbene l’australiano abbia ricevuto ancora molte indicazioni durante le FP2, nel settore centrale ha perso addirittura mezzo secondo dall’altra MCL35M. Subito dietro troviamo ancora una volta Gasly. Il francese ha sfoderato una buona prestazione, benché in più di un’occasione abbia lamentato un fastidioso sottosterzo causato probabilmente dalle difficoltà di attivazione delle mescole anteriori. Più arretrato il compagno di squadra Tsunoda, segno che l’esperienza su questo tracciato ha un certo peso.
Ottima prestazione anche per Giovinazzi, di casa a Monaco, e per Vettel. Il tedesco sembra aver trovato qualcosa in più rispetto al compagno. Stroll invece ha faticato molto a trovare il passo, lottando parecchio con lo sterzo nelle stradine del Principato. Torna nelle retrovie l’Alpine. Tante le lamentele di Alonso per la poca rotazione della sua vettura, talmente carente da “baciare” il muro all’ultima curva.
Pochissimo spazio è stato concesso alle simulazioni high fuel. Solamente negli ultimi 12 minuti i team hanno iniziato i long run con i serbatoi pieni, peraltro interrotti prematuramente dalla bandiera rossa. Gli unici ad aver portato avanti uno stint che potremmo considerare significativo sono stati Sainz e Bottas, entrambi con gli pneumatici Soft. Detto questo, come sappiamo, il passo a Monaco non è molto rilevante.
Per quanto concerne la strategia di gara possiamo dire che sarà meno complessa rispetto alle gare precedenti, visto il probabilissimo unico stop. I team dovranno fare molta attenzione nell’avere il margine necessario per uscire dalla pit-lane senza eccessivo traffico, mantenendo la posizione in pista effettuata la sosta. Benché l’undercut non sia molto potente verrà utilizzato spesso, essendo una delle pochissime armi per sopravanzare i competitor.
Autore: Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich