La gara che tutti vogliono vincere. La più prestigiosa. Quella che trasforma un pilota in leggenda. A coronarsi vincitore del Gran Premio di Monaco è stato Max Verstappen. Vittoria in discesa “regalata” sul nascere da Ferrari. Giornata dura per gli uomini di Maranello che rimediano in parte con il secondo posto di Carlos Sainz. Mercedes soffre parecchio. Hamilton agguanta un anonimo settimo posto mentre il disastro ai box mette ko la numero 77 di Bottas.
Partiamo con l’analisi focalizzandoci sul primo stint. Il gruppetto di testa Verstappen, Bottas e Sainz hanno da subito tenuto un ritmo decisamente più rapido rispetto al resto dei competitor. Sin dal primo giro Max ha cercato di creare un gap sugli inseguitori. La tabella a seguire parla chiaro, con la RB16B dell’olandese capace di girare in media due decimi più rapido rispetto a Mercedes e Ferrari. Valtteri, dopo aver cercato di spingere restando attaccato agli scarichi di Max, ha iniziato a soffrire con i compound.
Quando il finlandese ha dovuto alzare il piede per gestire le mescole Sainz si è avvicinato pericolosamente. Benché la gara offrisse una sola sosta è stato proprio il pit stop a cambiare le carte in tavola. A quanto pare Mercedes riteneva l’undercut più potente rispetto all’overcut. Hamilton, scatenando la reazione del resto dei piloti, è stato il primo a fermarsi per cercare di attaccare Gasly. Operazione che di fatto non è andata a buon fine. Al contrario il britannico è stato il pilota a rimetterci maggiormente, perdendo la posizione su Vettel e Perez. Il messicano è stato l’ultimo tra i top a fermarsi. Una mossa scaltra quella del muretto Red Bull che, esattamente come Aston Martin, avevano le idee ben chiare sulle “armi” a loro disposizione.
L’overcut si è dimostrato l’arma vincente. La differenza tra gomma usata e nuova non era molto elevata, visto il basso degrado e la difficoltà delle mescole appena montate a entrare in temperatura. Inoltre, i piloti che hanno allungato il primo lo stint hanno goduto di alcune tornate senza traffico, fondamentali per recuperare terreno sugli avversari che hanno effettuato la sosta anticipatamente. Da lì in poi abbiamo assistito al tipico trenino di Montecarlo. Il sette volte campione del mondo in carica è rimasto imbottigliato dietro a Gasly e ha deciso di optare per un free stop grazie al grosso vantaggio accumulato su Stroll. Nella seconda parte di gara, grazie all’extra grip delle Soft ha facilmente guadagnato il punto addizionale per il giro veloce.
Una prova nell’ombra quella dell’inglese. Durante tutto il fine settimana non ha mai trovato il passo. Il cambio di setup realizzato poco prima delle qualifiche ha funzionato solamente per il compagno di squadra. Il finlandese, nella giornata di sabato, aveva la possibilità di prendersi addirittura la pole unendo i suoi best sector. Mentre la domenica, grazie al ritiro di Charles, aveva in tasca un “comodo” secondo posto. Piazzamento sfumato al pit stop, dove il dado dell’anteriore destra ha deciso di prendere protagonismo costringendo Bottas ad abbandonare la gara.
Dopo il ritiro di Valtteri il duo Verstappen-Sainz ha fatto una gara a sé, con un ritmo decisamente più rapido rispetto agli avversari. In un certo frangente della gara Verstappen ha avuto qualche “problema” legato alla parte ibrida della sua Power Unit. Complicazioni facilmente risolte con alcune modifiche ai parametri del sistema ERS. La RB16B di Max aveva qualcosa in più rispetto a Ferrari. Ritmo che l’olandese ha gestito al meglio, conscio che lo spagnolo, autore di un’ottima prestazione, non avesse il passo per tentare un attacco.
Una McLaren double face quella monegasca, a podio con Norris e fuori dai punti con Ricciardo. Benché il ritmo della vettura color papaya fosse inferiore messo a confronto con quello Ferrari, il grande lavoro di Lando ha limitato i danni. Mentre Ricciardo, quasi irriconoscibile, non è andato oltre la dodicesima posizione. Ottima, finalmente, la prestazione di Vettel. Con le mescole Hard il quattro volte campione del mondo ha girato mediamente sul 16.0, otto decimi più lento rispetto ai leader. Stesso passo per il francese dell’AlphaTauri che, candendo nella trappola dell’undercut tentato dalla Mercedes di Hamilton, ha di fatto perso una probabilissima quinta piazza ai danni di Sebastian.
Alpine ha portato a punti il solo Ocon. Dopo aver faticato con il sottosterzo per tutto il week end, gli strateghi di Enstone hanno giocato bene le proprie carte. Partendo con le Pirelli a banda rossa Esteban è stato bravo a tenere in vita molto a lungo le gomme. Ritardare il cambio ha permesso di utilizzare le Medium per il secondo stint, dove l’overcut è stato fondamentale per andare a punti. Stessa strategia utilizzata per Stroll, catapultato in zona punti dopo una qualifica non ottimale. Un appuntamento, quello monegasco, che ha regalato punti e buone soddisfazioni al team Aston Martin.
Con il grafico del passo gara sull’intera corsa notiamo come il ritmo dei piloti sia risultato piuttosto altalenante. La spiegazione, ancora una volta, va attribuita alla particolare conformazione del circuito che si snoda tra le stradine del Principato. Gli pneumatici montati sull’asse posteriore hanno limitato il passo. A Monaco infatti, i molti punti di trazione portano facilmente in overheating il retrotreno, costringendo i piloti ad alzare il ritmo in determinati frangenti per non stressare eccessivamente i compound. Mentre invece le anteriori hanno la tendenza a restare più “fresche” per via delle minori sollecitazioni.
In definitiva una gara con un retrogusto dolce e amaro per Ferrari. Felici per il podio, delusi per la possibile vittoria gettata al vento ancor prima di partire. Non aspettiamoci una SF21 così competitività nelle prossime settimane. Monte Carlo è un tracciato dove l’importanza del propulsore è molto bassa. Questo fattore ha permesso agli uomini in Rosso di esaltare le caratteristiche della propria vettura.
Già a Baku però, prossimo appuntamento del calendario 2021, le cose cambieranno. Benché l’ottima trazione dimostrata a Monaco sarà presente anche nelle curve del circuito azero, i lunghissimi rettifili, dove sarà essenziale disporre di una velocità elevata, metteranno in seria difficoltà la monoposto del Cavallino. Mentre il duello Lewis–Max, presumibilmente, tornerà a prendere vita.
Autore: Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich