Ieri la centesima pole position, oggi sale a quota novantotto vittorie. Tutto questo è Lewis Hamilton, per il quale abbiamo speso ormai tutti gli elogi. L’inglese ha conquistato la gara con molta forza e determinazione. Il suo principale rivale, Verstappen, chiude secondo. Punti comunque utili in un Gran Premio dove Red Bull non riesce a portare a casa la vittoria. Musica che deve cambiare se la scuderia austriaca vuole arrivare ad Abu Dhabi e giocarsi il mondiale.
La gara si è svolta su due soste come si pensava già il venerdì. Pochi piloti hanno provato ad andare fino in fondo, ma ciò non ha per nulla pagato. Macroscopicamente, la strategia più ‘gettonata’ è stata quella che prevedeva la partenza con le Soft, Medium per il secondo stint, per poi concludere nuovamente sulla Soft. Le Hard sono rimaste totalmente inutilizzate. Nessuno ha provato a montarle in gara per provare qualcosa di differente.
Ancora una volta, facendo una corsa a sé, ci sono loro: Hamilton e Verstappen. L’unico a riuscire a tenere il loro passo, o quasi, è stato Bottas. Molto criticato, il finlandese dal punto di vista puramente strategico rimane uno dei migliori ‘scudieri’ sulla griglia. Nel primo frangente di gara, dallo start fino al primo pit stop, è stato Verstappen a fare il passo. Con Lewis subito dietro con un ritmo leggermente più lento. Mentre Bottas è rimasto ‘imbottigliato’ dietro a Leclerc. Il ferrarista, dal canto suo, ha fatto un’ottima gara. La migliore dall’inizio della stagione. Rispetto ai diretti avversari, McLaren e Alpine, è riuscito a tenere un passo davvero ottimo, grazie a una gestione delle mescole eccellente. Aspetto su cui sappiamo che la scuderia di Maranello si è concentrata molto in queste ultime settimane. Un po’ arretrati Perez e Sainz, che durante il primo stint non hanno potuto tirare fuori il loro vero passo.
Il primo snodo interessante del Gran Premio arriva al momento del primo stop. Gli strateghi di ogni team dovevano trovare il giro esatto per fermarsi, senza anticipare troppo la scelta. La Red Bull, leader in quel momento con Verstappen, ha deciso di prendere l’iniziativa e cominciare la danza dei pit stop. In questo modo hanno privato la Mercedes del primo attacco: l’undercut. Con Hamilton hanno fatto 3-4 giri in più, ma neanche un’incertezza durante la sosta di Max ha consentito al britannico di prendersi la prima posizione. Tutto rinviato al secondo stop, ovviamente ancora non confermato in quell’istante.
Nell’arco del secondo stint, il pilota inglese era leggermente più veloce di Verstappen. Tuttavia, il dato che si legge nella tabella non è molto significativo, considerando che l’olandese ha poi allungato molto di più il suo stint. I tecnici della Red Bull dovranno cercare di alzare l’asticella lavorando ancora un po’ sul passo gara per diminuire il consumo fisico della gomma, come confermato anche dai Christian Horner nel dopo gara. Mercedes ha mostrato ancora una volta di trovarsi a proprio agio con la gomma Medium. Mescola che hanno deciso di utilizzare anche nell’ultimo stint con Hamilton, cercando la una rimonta. Gli strateghi diretti da James Vowles sono pienamente consapevoli del ritmo che poteva tenere Lewis. E così è stato.
Cosa avrebbero potuto fare al muretto del team di Milton Keynes? Beh, le opzioni erano ovviamente due. Entrambe con pro e contro. Fermarsi significava finire dietro, visto che Hamilton stava attuando un undercut. Cosa che in Red Bullerano riusciti a coprire al primo stop. Restare fuori, quello che hanno fatto, era effettivamente la mossa più intelligente una volta arrivati a quel punto. Semplicemente perché si poteva sperare in una Safety Car o Virtual Safety Car, con la quale avrebbero potuto fare un free stop e rimanere davanti all’inglese con gomma nuova. Dal grafico sotto osserviamo il ritmo da cannibale che ha tenuto Lewis nella fase finale di gara. ù
Guardando alla corsa degli altri, Leclerc ha conquistato la sua particolare vittoria. Un’ottima partenza gli ha consentito di gestire al meglio la gara. D’altronde oggi ha guidato una SF21 molto in palla rispetto a Portimao, soprattutto nella gestione gomme. L’usura non ha inciso, consentendo ai piloti un ritmo più competitivo. Dal grafico a seguire si evince il cambio di tendenza sul passo gara, decisamente migliore rispetto ai primi appuntamenti. Oggi possiamo dire con certezza che la terza forza era la squadra di Maranello. Tuttavia aspettiamo conferme nei prossimi appuntamenti iridati in condizioni di asfalto molto calo visto che, oggi, la pista è stata piuttosto fresca rispetto agli altri giorni. Quasi 10°C in meno.
Per quanto riguarda McLaren, non abbiamo assistito a una delle migliori prestazioni. In Spagna, le vetture color papaya hanno perso quel vantaggio che abbiamo visto nei precedenti appuntamenti. Rispetto alla SF21 di Leclerc, Ricciardo ha pagato ben 4 decimi di ritmo medio sia nel primo che nel secondo stint.
Alpine con Ocon ha fatto la gara dietro all’altra McLaren, quella di Norris. Con il pilota francese hanno cercato di arrivare in fondo con un unico stop, ma come strategia non è stata ottimale. Esteban ha perso veramente molto passo nel cercare di arrivare al traguardo con la mescola a banda gialla. Anche dal grafico si nota come i suoi tempi siano volati verso l’alto.
La tabella del terzo stint non è molto significativa, visto che non tutti i piloti hanno fatto lo stesso numero di giri. Tuttavia ci consente di aprire una parentesi sull’Alpha Tauri, vettura che si sta un po’ perdendo con il passare delle gare. Oggi hanno portato a casa un ritiro e un decimo posto con Gasly. Il francese si è lamentato molto in radio, sostenendo che la ST02 fosse molto difficile da guidare. Le monoposto di Faenza non hanno dimostrato un buon passo con nessuna mescola. Ciononostante Pierre hatirato fuori anche oggi un buon risultato.
Autore: Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich