Gp Spagna 2021 – Analisi Strategica: passo avanti Ferrari sulla gestione gomme
Una domenica avara di sorpassi. Al sabato i piloti sapevano che avrebbero fatto fatica in gara a compiere sorpassi, anche nel caso in cui avessero avuto una monoposto più veloce dei concorrenti, e così è stato. Quasi la totalità degli attacchi si è consumata positivamente soltanto grazie all’utilizzo di gomme più fresche rispetto all’avversario, con la strategia dunque che ha avuto un impatto determinante sulla maggior parte dei confronti. Uno su tutti quello che ha visto coinvolti i due principali contendenti al titolo mondiale: Verstappen e Hamilton.
Gp Spagna 2021 – Analisi Strategica: il punto della Pirelli
Lewis Hamilton è riuscito ad ottenere la vittoria della gara spagnola grazie all’esecuzione di una perfetta strategia, Soft-Medium-Medium, che gli ha permesso di raggiungere e superare la Red Bull di Max Verstappen, il quale aveva inizialmente tentato di resistere al britannico effettuando un unico pit stop da Soft a Medium. Tattica alla quale l’olandese ha rinunciato, non appena superato da Hamilton, per andare a montare pneumatici Soft ed ottenere così il giro veloce della gara. Tutti i piloti che hanno terminato tra il secondo e l’ottavo posto hanno preferito fermarsi due volte adottando la strategia Soft-Medium-Soft. Tra i primi dieci, soltanto le Mercedes avevano a disposizione due set di C2 gialle.
Esteban Ocon (Alpine), arrivato nono, è stato uno degli unici due piloti a concludere la gara con una sola sosta, passando da Soft a Medium. L’altro pilota è stato Kimi Raikkonen (Alfa Romeo) che, al contrario, è partito su Medium ed è passato alle Soft per il tratto finale. I soli ad aver adottato la stessa strategia di Hamilton sono stati George Russell (Williams) e i due piloti Haas. L’altra Williams, quella di Nicholas Latifi, è stata l’unica monoposto ad aver effettuato tre pit-stop. Le temperature dell’asfalto sono state di circa 10 gradi più basse rispetto alle qualifiche, attestandosi attorno ai 32°C (ambiente 26°C).
Una performance complessiva che Mario Isola, responsabile F1 e car racing Pirelli, ha così commentato al termine della gara: “Quella odierna è stata una gara molto combattuta a livello di strategia, ed è dunque sorprendente vedere come i primi quattro piloti siano riusciti a terminare la gara nelle stesse posizioni di partenza, nonostante questa sia stata animata da diversi pit stop. Le temperature più fresche hanno reso più vantaggioso l’utilizzo dei pneumatici Medium e Soft, e come avevamo previsto, hanno anche portato quasi tutti i piloti ad effettuare due soste”.
“La maggior parte di loro” ha proseguito Isola “ha deciso di passare da Soft a Medium nel corso del primo pit, cosa che ha portato ad una certa flessibilità strategica. Ad ogni modo, è diventato presto chiaro che qui sarebbero state necessarie due soste a causa dell’asfalto abrasivo e degli elevati carichi imposti da questo circuito. Fattore che ha esaltato notevolmente le prestazioni della mescola Soft, portandola ad essere uno degli elementi chiave della gara”.
Gp Spagna 2021 – Analisi Strategica: partenza su gomma Soft per (quasi) tutta la griglia
Prima di iniziare la disamina, c’è un aspetto particolarmente significativo sul quale volevo mettere l’accento. Al sabato già ci si attendeva un calo delle temperature per l’evento domenicale. Fattore che aveva portato i piloti ad utilizzare la mescola Soft per ottenere il pass durante la sessione di Q2. La gara non riserva sorprese sotto questo aspetto. Il cielo totalmente coperto comporta una riduzione di oltre 10 gradi rispetto ai valori d’asfalto visti in qualifica (45°C contro i 32°C di ieri). Così anche gli altri piloti al di fuori della top ten decidono di optare per l’utilizzo della più morbida C3, con il solo Kimi Raikkonen (Alfa Romeo) a puntare sulla Media C2.
Gp Spagna 2021 – Analisi Strategica: una sosta la più veloce, due soste la vincente
La gara di ieri non avrà garantito grande spettacolarità in termini di sorpassi, tuttavia i tanti confronti ravvicinati hanno contribuito a tenere alto l’interesse per l’intera durata della stessa. Tanti i confronti decisi dalle strategie. Verstappen e Leclerc si erano distinti al via con delle manovre impeccabili grazie alle quali erano riusciti a guadagnare una posizione sulle Mercedes a loro immediatamente di fronte: l’olandese su Hamilton e il monegasco su Bottas. Purtroppo per loro, nonostante una difesa impeccabile nel corso della gara, le Frecce Nere, forti di un ritmo decisamente migliore e grazie ad un’oculata scelta di pit stop riescono entrambe a ripristinare l’ordine visto in partenza.
Mentre Valtteri però riuscirà ad avere la meglio della Ferrari attraverso un undercut attuato alla prima sosta (e si ripeterà poi nel finale con l’impiego della più performante Soft), per Lewis superare Max si farà certamente più complicato. La strategia più veloce (in termini di durata complessiva della gara) sarebbe stata quella ad una sosta S-M ed è con questa consapevolezza che la maggior parte dei piloti aveva deciso di allungare il primo stint su Soft proprio perché decisi a metterla in atto. Tuttavia, seppur con un buon passo e con gomme più fresche di Verstappen, Lewis Hamilton si accorge che sarebbe stato difficile avere la meglio dell’olandese restando in pista con il treno di Medie montato al 28° giro. Così decide di tornare una seconda volta ai box e mettere un secondo treno di Medium C2 grazie alle quali riuscirà a riprendere e superare il portacolori Red Bull in soli 17 giri! Tempo della sosta: 23 secondi.
A quel punto, per Verstappen, non c’è motivo di restare in pista e concludere la gara su una sosta, così decide di montare compound Soft per ottenere il giro veloce. Anche se avrebbero potuto terminare la gara tranquillamente su una sosta, anche Leclerc e Perez decidono di pittare ed andare verso il traguardo in scioltezza senza il pensiero di dover continuare a gestire gli pneumatici, con gomma Soft. Soluzione scelta anche da Ricciardo, Sainz e Norris, tramite la quale riescono a mettere le loro ruote davanti a quelle di Esteban Ocon. Quest’ultimo è stato l’unico a completare davvero il Gp con strategia S-M riuscendo a restare in battaglia con la concorrenza stretta per quasi la totalità della gara come confermato dal Lap Chart.
Se guardiamo al risultato, e leggendo ciò da me riportato, qualcuno potrebbe anche controbattere: perché continui ad insistere col dire che la strategia ad una sosta sarebbe stata la più veloce se poi tutti hanno preferito andare su due? Il perché è presto detto. Per valutare la strategia più veloce bisogna guardare al tempo con cui il pilota avrebbe terminato la gara adottando le diverse soluzioni e S-M sarebbe stata la migliore in questo senso. Lewis Hamilton, ad esempio, dopo la prima sosta, ha dimostrato un ritmo più prestazionale a quello di Max e se il britannico fosse riuscito a superarlo oppure si fosse trovato davanti all’olandese nella parte centrale della gara, sarebbe riuscito a concludere tranquillamente (ok questo aspetto resta sempre da vedere, ve lo concedo) in prima posizione seguendo i piani originali.
Solo parole non confermate dai fatti, che però vengono in qualche modo avvalorate da quelle rilasciate da alcuni piloti a fine gara. “Fermarci una seconda volta non era previsto all’inizio, anche se sapevamo della possibilità di fare due soste. In teoria una sosta era più veloce, ma so per esperienza che concludere la gara con una sola sosta qui è difficile” ha riferito Lewis Hamilton di fronte ai giornalisti. “Abbiamo avuto una domenica perfetta, senza errori” la chiosa invece di Charles Leclerc (Ferrari). “La strategia era quella giusta e ci ha permesso di gestire correttamente l’intera corsa. Il primo stint sulle Soft è poi stato molto competitivo, così come quello sulle Medie. Secondo me avevamo un passo migliore di quanto abbiamo dimostrato, ma volendo provare ad effettuare una sola sosta, abbiamo dovuto gestire le gomme per non andare in difficoltà qualora Perez ci avesse raggiunto nel finale”. Come detto, il secondo pit da parte di Perez ha permesso a Charles di tirare il fiato andando anche lui a montare mescole Soft.
Gp Spagna 2021 – Analisi Strategica: Soft-Medie funzionale, ma non per tutti
Se alcuni team hanno dimostrato di poter terminare il Gp con un solo pit stop (evitando l’utilizzo della Hard, troppo lenta rispetto alle altre coperture già al venerdì con le alte temperature), la gara però ha messo in evidenza anche le difficoltà di alcuni team nella gestione del compound C2 giallo. Il quale ha comportato una seconda sosta molto ritardata nel finale e/o una consistente perdita di posizioni. È il caso di Alonso, costretto a rientrare nel corso del 61° passaggio per montare le Soft (terminerà in 17° posizione) dopo aver lottato fino a quel momento per la zona punti, e di Kimi Raikkonen, autore di un primo stint su compound Medio forse durato qualche giro di troppo.
Tuttavia la volontà del finlandese era quella di conlcudere su un solo pit stop, quindi nel suo caso era importante ritardare l’ingresso in pit lane (giro 37) così da poter fare una lunga seconda parte di gara su gomma Soft. Cosa che gli riuscirà e ne farà di lui l’unico pilota ad aver utilizzato la tattica Media-Soft. Stendiamo invece un velo pietoso sulla prima sosta di Giovinazzi (l’altro pilota dell’Alfa Romeo), il quale ha visto la propria gara rovinata a causa di un problema al pit stop: i meccanici si sono ritrovati a dover prendere un altro treno di gomme mentre l’italiano era fermo nella propria piazzola. L’anteriore sinistra del primo treno da montare era sgonfia. Antonio comunque, non riuscito ad approfittare poi della Safety Car per riaccodarsi al gruppo prima della ripartenza. ha messo in atto una strategia S-M-S chiudendo in 15° posizione. Grande prestazione la sua.
In conclusione possiamo dire che effettuare due soste, anche se più lenta, si è rivelata comunque una strategia efficace perché garantiva di poter aggredire costantemente i tempi sul giro, mentre quella ad una sosta richiedeva un’oculata attenzione degli pneumatici che se non fatta correttamente avrebbe potuto compromettere l’intero risultato della gara.
Gp Spagna 2021 – Analisi Strategica: Nessun problema per la Ferrari con le C2
Concludiamo andando anche a parlare di uno degli aspetti più importanti del weekend in casa Ferrari. La Scuderia di Maranello, al venerdì era certamente arrivata al Montmelò con un po’ d’apprensione derivante dall’utilizzo della C2 nel corso del Gp del Portogallo. Nella circostanza sia Leclerc al via che Sainz poi, avevano avuto evidenti problemi nella gestione della mescola Media, fattore che ha condizionato pesantemente soprattutto la gara del madrileno, non riuscito nemmeno a terminare a punti. Composto, che la squadra del Cavallino si sarebbe poi ritrovato nel weekend catalano con la stessa colorazione.
Forse, è pensando anche ad una Hard che garantiva scarsa competitività che la Ferrari ha deciso di portarsi in gara un solo treno di mescola Media C2. Tuttavia il gran lavoro svolto nel corso delle libere ha pagato e nel corso del Gp il comportamento avuto dalle SF21 su questa mescola è stato incoraggiante. “Oggi la squadra ha raccolto un buon risultato: non solo per la vettura, ma per la comunicazione, il muretto, i piloti, e la gestione delle gomme” ha affermato il team principal Mattia Binotto al termine dell’evento. “Con Leclerc eravamo orientati a finire la corsa con un unico stop, solo quando Perez si è fermato, abbiamo deciso di coprirci per sicurezza. Sapere di essere in grado, comunque, di poter terminare con un solo pit stop, significa aver ben interpretato i dati di telemetria, con numeri e modelli che consentono di gestirli correttamente.”
Dopo ieri la Ferrari può certo tirare un respio di sollievo. La squadra ha mostrato un ritmo consistente e più rapido delle McLaren, sia con Leclerc, che con Sainz (giunto al traguardo in una posizione più arretrata rispetto al compagno solamente a causa di una brutta partenza). Mentre con Charles la strategia è stata perfetta sotto tutti i punti di vista, inutile, a mio avviso tentare l’undercut nei confronti di Bottas, sarebbe stata una battaglia persa, con il rischio anche di subire il ritorno di Perez nel finale; forse con Sainz si sarebbe potuto decidere di andare in fondo con un solo pit stop, provando ad avere la meglio così di Ricciardo. Lo spagnolo aveva comunque spinto tanto su quelle mescole, restando per molto tempo incollato agli scarichi di chi lo precedeva, quindi alla fine, se il team ha scelto di adottare questa strategia avrà avuto le sue buone ragioni.
Un netto passo avanti, dicevamo, che però potrebbe essere anche molto legato alle caratteristiche della pista. Impossibile comparare il tracciato di Portimão a quello catalano da questo punto di vista. Basti solamente pensare alla diversa tipologia d’asfalto: molto liscio e scivoloso nel primo caso, contro uno dei più abrasivi del mondiale nel secondo. Per questo non possiamo dare per scontato che i problemi visti solamente poco più di una settimana fa siano stati risolti. Barcellona, lo abbiamo detto per tutto il weekend, è un tracciato molto indicativo, ed è per questo che le prestazioni della Ferrari fanno ben sperare nel proseguo della lotta contro la McLaren per il terzo posto costruttori. Tuttavia, la gestione delle gomme sarà un aspetto al quale la squadra dovrà sempre prestare attenzione. I problemi potrebbero ripresentarsi di nuovo qualora si dovessero incontrare delle condizioni del tutto particolari.
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Formula Uno – Ferrari – Pirelli – Mercedes – Alfa Romeo