Ioverno: “A Monaco le difficoltà possono trasformarsi in opportunità”
Monte Carlo. Monaco. Un quasi ritorno alla mondanità con le tribune che verranno popolate per la prima volta da quello che possiamo definire, visti i tempi, un cospicuo numero di spettatori: 7500 persone che pur di assistere all’evento si sottoporranno ai rigorosissimi protocolli anti covid vigenti nel Principato. Una manifestazione del tutto particolare, di cui Diego Ioverno, responsabile reparti di montaggio Ferrari, ha così parlato in anteprima per la casa del Cavallino Rampante: “Monaco è un posto unico per la Formula Uno e per il motorsport in generale. Ciò che lo rende così particolare sono le caratteristiche del tracciato e l’ambiente”.
“Ci si trova in riva al mare con barriere e muri davvero molto vicini” ha proseguito il tecnico italiano. “Ci sono molte cose che lo rendono unico, ma forse la cosa che lo rende così particolarmente interessante è la velocità che vi si raggiunge… Sappiamo che non otterremo mai delle velocità paragonabili a quelle che riusciremmo ad avere in altre occasioni, ma comunque pone delle sfide interessanti per le auto, per i piloti e per noi membri del team. I problemi sono spesso dietro l’angolo, ma se si è capaci di gestire il tutto al meglio, da questo possono nascere anche delle belle opportunità”.
“Il circuito di Monte Carlo è caratterizzato da delle curve molto lente, alcune di loro anche molto particolari. Per questo si ha necessità di lavorare sul layout della sospensione anteriore e sullo sterzo, così da rendere la guida più semplice al pilota. Avere fiducia nel proprio mezzo è la chiave su questo tracciato” la chiosa decisa di Ioverno. “Con l’efficienza che non sarà un fattore così rilevante a Monaco, bisognerà cercare di ottenere tutto il carico aerodinamico possibile sulla vettura così da soddisfare proprio questo obbiettivo. I piloti hanno bisogno di avere tra le mani una vettura che faccia esattamente quel che loro desiderano”.
Infine l’italiano decide di raccontare un aneddoto legato alle prime esperienze fatte a Monte Carlo, quando allora la pit lane non era così larga da garantire alle squadre un vero e proprio vano box: “In veste di ragazzo che si occupa delle operazioni legate alla logistica, posso dire che Monaco, o lo si ama o lo si odia. È una pista davvero complicata. Da qualche anno possiamo contare sul supporto di un garage, ma quando venimmo qui per la prima volta, senza l’ausilio di un vero e proprio box si era obbligati a trasportare il materiale da un posto all’altro così da mantenere la postazione sempre pulita e libera. Non vi era spazio, si doveva decidere accuratamente il materiale da dover utilizzare e la gestione della squadra era un aspetto essenziale del weekend. Tutt’ora non è semplice, ma come ho detto, se si riesce a fare tutto nel modo giusto, le difficoltà possono velocemente trasformarsi in opportunità”.
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Formula Uno – Ferrari