Montecarlo, tutto regolare fino a questo momento
Un cordiale saluto a tutti gli amici di FUnoAnalisiTecnica. La nostalgica intro di mazzoniana memoria non è da intendersi casuale, in quanto temo di essermi inconsciamente ispirato allo storico telecronista Rai nella serie di incredibili gufate che ho inanellato a monte della gara di Montecarlo. Per la serie che chi ben comincia è a metà dell’opera, nel precedente Santini Scripsit davo Hamilton già con mezzo titolo in tasca dopo Barcellona.
Dopodichè nel nostro settimanale appuntamento con Spit Stop, il podcast del venerdì che conduco sui canali social di FUnoAT, ho tirato fuori delle inquietanti previsioni sulla qualifica dell’indomani che suonavano più o meno come di seguito. “Non fatevi ingannare dalla Ferrari, è solo giovedì”. “Leclerc negli ultimi quattro appuntamenti a Monaco, tra Formula 2 e Formula 1, non ha mai visto il traguardo”. “Occhio che a Montecarlo il giro buono in Q3 va fatto al primo tentativo, che al secondo c’è sempre qualcuno che esagera e causa bandiere gialle”. Per concludere poi con un ragionamento già espresso che suonava tipo “Leclerc è alla quarta stagione in Formula 1, quest’anno deve essere concreto e fare meno errori”.
Alla luce degli accadimenti del weekend sulle strade del principato, potrei anche fermarmi qui e fare un viaggio a Lourdes. O almeno quattro chiacchiere con un esorcista, fate voi sulla base delle personali preferenze. Fatto sta che invece sono ancora qui e di conseguenza ho un po’ paura di ciò che sto per scrivere, visto il mix di gufate e di prediction espresso nelle precedenti uscite. Mi limiterò a dire che bene ha fatto Binotto a rischiare di far partire Leclerc in pole senza sostituire il cambio. Ma quanto accaduto a Montecarlo deve essere chiarito in ogni suo aspetto.
In ogni caso, al netto degli alti e bassi (su tutti, rispettivamente, di Ferrari e di Mercedes) molto probabilmente legati esclusivamente alle caratteristiche intrinseche del tracciato, per la prima volta nell’era turbo ibrida troviamo in testa alle rispettive classifiche Max Verstappen e la Red Bull Honda. La squadra austriaca, che non a caso ha mandato Adrian Newey sul podio, può festeggiare con quello che credo sia a tutti gli effetti un singolare record: nelle ultime 10 edizioni la Red Bull ha infatti vinto 4 volte a Monaco, con 4 piloti diversi (nell’ordine Vettel, Webber, Ricciardo, Verstappen). Quanto ai giapponesi, dopo il 2009 stanno confermando l’incredibile tempismo con il quale prendono le decisioni in ambito motorsport, probabilmente secondo solo a quello di BMW (o a quello con cui Ducati sceglie i piloti, per passare alle due ruote).
Tutto ciò, vale la pena ribadirlo, ha del clamoroso sulla base di quelle che erano le basse aspettative per la stagione 2021. La sfida tra il sette volte campione del mondo e l’arrembante olandese si rilancia su nuove basi, con il campione in carica per la prima volta nel ruolo di inseguitore. Ma soprattutto, con un Hamilton che paradossalmente in queste cinque gare di inizio stagione è apparso ben più in difficoltà del rivale: dall’errore di Imola fino al difficile weekend monegasco, il Re Nero per la prima volta è sembrato soffrire anche psicologicamente il suo avversario. Il che, vale la pena ribadirlo, è un bene per tutto l’ambiente.
Autore: Marco Santini
Foto: Formula Uno – Ferrari