Obbiettivo Pirelli 2022: ridurre i problemi legati al surriscaldamento
Conclusa ieri la quinta delle dieci sessioni previste dalla Pirelli, in questo 2021, per lo sviluppo dei pneumatici 2022. Specifiche completamente nuove, dal momento che dovranno essere montate su cerchi da 18’’. Questa settimana, sul circuito catalano, il costruttore di pneumatici ha potuto godere del supporto fornitogli da Alpine, Alfa Romeo e Red Bull, che hanno contribuito alla causa mettendo a disposizione le proprie mule-car (base 2020), opportunatamente modificate per accogliere le soluzioni pensate dalla casa della P Lunga: slick nell’evento in questione.
Giunti praticamente a metà di questo percorso di sviluppo (sopra l’intero programma 2021), il responsabile F1 e car racing Pirelli, in un’intervista rilasciata a Motorsport.com, ha così parlato dei progressi compiuti in questi mesi e dello stato dei lavori in vista della nuova stagione: “Per quanto riguarda lo sviluppo, siamo in procinto di finalizzare la costruzione e il profilo. Siamo più o meno all’80-90% del lavoro svolto con la costruzione che è stata per lo più ultimata. I test ci daranno dei feedback molto importanti in tal senso”.
Le modifiche non si limiteranno alla sola costruzione, con la Pirelli che starebbe valutando anche l’introduzione di nuovi compound: “Abbiamo messo a disposizione dei team anche una nuova mescola” ha rivelato Isola. “Una sorta di C3 che pare stia dando dei riscontri abbastanza positivi. Le caratteristiche che avrebbe dovuto soddisfare sono state concordate tempo fa assieme ai piloti e sarà solo la prima della nuova famiglia di mescole che abbiamo intenzione di introdurre nel 2022”.
Gli obbiettivi della Pirelli sono quelli ovviamente di migliorare gli aspetti di cui piloti si son spesso lamentati nel corso degli ultimi anni, anche se comunque, non sarà facile per i tecnici della P Lunga avere un quadro esatto della situazione dopo queste dieci sessioni di test: “L’intenzione è quella di ridurre i problemi legati al surriscaldamento. Ovviamente questo sarà un aspetto che andremo a convalidare solamente quando avremo la possibilità di andare a girare in pista con le vetture 2022. Al momento stiamo sfruttando delle mule-car modificate ad-hoc per rendere rappresentativi i nostri test, ma sapendo quanto saranno diverse le nuove vetture, il vero feedback arriverà soltanto il prossimo anno”.
“Un altro aspetto che non abbiamo modo di valutare durante queste sessioni è l’influenza della scia sul comportamento delle gomme. Con una/due macchine che girano non vi sono delle condizioni di traffico sufficienti per effettuare una simulazione adeguata. Comunque quello che possiamo presupporre è che uno pneumatico in grado di surriscaldarsi meno dovrebbe riuscire anche a soffrire meno quando si ritroverà alle spalle di un’altra vettura” afferma Mario Isola andando anche a ricordare come la FIA abbia lavorato molto sulla filosofia delle auto 2022 per garantire un maggiore spettacolo in pista: “Il concetto delle nuove vetture è stato studiato appositamente anche per soffrire meno dell’effetto scia. Si dovrebbe perdere solamente il 10% del carico aerodinamico. Una situazione completamente diversa se pensiamo che al momento tale perdita si attesta intorno al 50%. Ovviamente però se vi saranno fatti de reali progressi in tal senso potremmo dirlo solamente il prossimo anno”.
“Un altro aspetto che non possiamo replicare al momento riguarda il surriscaldamento derivante dall’utilizzo delle nuove specifiche dei freni e dei nuovi coperchi che influenzeranno inevitabilmente il riscaldamento del cerchio. Assieme alle squadre ci stiamo sforzando di lavorare con delle mule-car che possano rappresentare al meglio il livello di stress che lo pneumatico dovrà supportare nel corso della prossima stagione. Nonostante questo però resteranno comunque alcuni punti interrogativi a cui sarà possibile dare una risposta solamente nel 2022” ha concluso il manager italiano.
In sostanza una Pirelli che promette ma che mette anche le mani avanti. D’altro canto come biasimarla? Se guardiamo alle ultime stagioni, lo sviluppo si è rivelato un vero e proprio disastro. Sostanzialmente, le vetture di F1 si ritrovano ad utilizzare, anche se qualche modifica comunque c’è stata, le stesse mescole da 4 anni, con la casa della P Lunga che si è vista bocciare le ultime proposte sia nel 2019 che nel 2020. Con l’introduzione dei cerchi da 18’’, team e piloti potrebbero non avere molte altre chance che approvare su tutta la linea le nuove specifiche, ma non mancheranno critiche, specialmente da alcuni di loro, se qualcosa non dovesse malauguratamente rispettare le attese.
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Formula Uno – Pirelli – Red Bull