“Penso che il podio possa arrivare in qualsiasi gara particolarmente vivace. Monaco compreso. La nostra mentalità dev’essere quella di andare alle corse pensando di poterle vincere”. Quale miglior auspicio per il prossimo fine settimana? La vede così lo spagnolo della Ferrari, convinto che la Rossa possa regalare grandi soddisfazioni. Una mentalità vincente che, soprattutto pensando alla storica scuderia italiana, dovrebbe essere sempre ben presente nella testa di piloti, meccanici e ingegneri. Senza dimenticare, ovviamente, quella della dirigenza.
Il tracciato monegasco è unico. Un susseguirsi di saliscendi tortuosi dove l’obiettivo resta sempre lo stesso: andare il più forte possibile. Sensibilità al volante, fiducia e tanta concentrazione per una sfida davvero complicata, in un circuito dove la diversità delle curve risulta sorprendente.
“La sensazione di girare con una F1 a Monaco è impattante. Con la Play Station ci si diverte, ma nella vita reale è tutt’altra cosa. Se guardi i cerchioni dopo un giro di qualifica noti i segni che hai fatto sfiorando il muro. Per andare veloce devi avere la giusta confidenza che ti permette di passare a filo dei muretti. Anche la vettura è differente visto che utilizziamo una configurazione dello sterzo particolare. Monte Carlo ha tante caratteristiche. Al tornantino giriamo a 60 chilometri orari, nel tunnel arriviamo a 290 chilometri orari e nella zona delle piscine passiamo tra i muri a 220 chilometri orari.”
Grande lavoratore, Carlos non ha dubbi su come passerebbe il “day off” durante il fine settimana monegasco. Abbandonare telecamere e microfoni per concentrarsi esclusivamente sulla vettura, tra briefing e allenamento, tutto per presentarsi al massimo il giorno delle qualifiche.
“Il venerdì di Monaco è una giornata molto strana. Noiosa. Devi partecipare a un sacco di eventi. Vediamo se in Ferrari mi ascoltano e passiamo tutto il tempo con gli ingegneri pensando alla monoposto.”
Amore a prima vista. L’esperienza di Carlos in Ferrari è partita a razzo. Un feeling naturale che ha permesso al madrileño di entrare da subito nel cuore dei tifosi, benché la curva di apprendimento sia tuttavia in corso e il 100% non sia ancora arrivato. Tanta passione, come quella degli spagnoli quando “la Roja” scende in campo nelle competizioni mondiali. L’iberico si sente solo all’inizio di una lunga carriera alla corte del Cavallino Rampante.
“Sono molto contento. Mi sono integrato molto velocemente nella squadra. Stiamo lavorando duramente anche per il prossimo anno. Le prime quattro gare sono andate bene. Non sono ancora al livello che vorrei ma mi sto avvicinando. Gli italiani hanno una passione per la Ferrari che è paragonabile a quella che proviamo in Spagna quando la nostra squadra di calcio gioca un mondiale. Rappresenti un paese intero. È una sensazione difficile da descrivere. Penso di avere ancora molta strada da percorrere come pilota in Ferrari “.
Autore: Alessandro Arcari – @BerrageizF1
Foto: Ferrari