Binotto sul 2022: delta tra le PU trascurabile, sarà il telaio a fare la differenza
Congelamento delle power unit. Ipotesi che fa correre i brividi lungo la schiena della maggior parte dei tifosi di lungo corso, abituati a una Formula Uno d’attacco, che sperimenta e propone. Soluzioni coraggiose, audaci, al limite dell’incredibile o del regolamento. Invece ora le regole sono castranti, tutte tese in direzione del risparmio. Un’attitudine conservativa che penalizza ogni tipo di fantasia, ma che potrebbe avere anche un risvolto positivo.
Il congelamento, difatti, andrebbe ad erodere quasi del tutto il gap tra le differenti power unit. Prestazioni livellate, come difficilmente si sono viste nel corso dell’era turbo ibrida dominata da Mercedes. Una situazione di partenza che, insomma, potrebbe favorire una competizione più serrata in vista del nuovo anno zero, quel 2025 che segnerà l’introduzione di una nuova generazione di motori, più sostenibili e più green. Una nuova sfida per i motoristi e team.
Mattia Binotto, team principal Ferrari, sposa la decisione del congelamento, ritenendola idonea: “Mi trovo d’accordo con le ragioni che hanno spinto al congelamento del 2022 poiché credo che per allora, tra un anno, in qualche modo tutti i costruttori potranno avere una buona convergenza sulle prestazioni del propulsore. Possiamo notare che sta già accadendo e ipotizzo che la prossima stagione si potrà avere una buona convergenza.”
Questo tuttavia non significa affermare che tutte le power unit saranno perfettamente allineate in termini di prestazioni. Logicamente non sarebbe ipotizzabile un livellamento di tale portata. Ma siamo stati testimoni del grande recupero del propulsore Honda, oltre che all’avvicinamento di Renault e Ferrari al gigante Mercedes. Binotto a tal proposito chiarisce: “Convergenza significa che, tra le power unit, ci sarà un delta sufficientemente trascurabile. Questo permetterà di spostare la concorrenza nell’ambito del telaio.”
Pochi e mirati sviluppi, dunque, concentrati sul telaio. La Formula Uno guarda al futuro e ai nuovi regolamenti. Binotto infatti precisa: “Se stiamo convergendo ritengo che dovremmo semplicemente assicurarci che tutti spendano i propri soldi per quella che sarà la power unit del 2025. Dunque si tratta di evitare spese eccessive in un momento in cui abbiamo il bisogno di pensare, eventualmente, a una nuova power unit.”
La questione del congelamento, di per sé poco entusiasmante, potrebbe portare alcuni benefici all’atto pratico. Certo, una Formula Uno che rinuncia a innovare in ossequio al dio denaro sulle prime fa storcere il naso, ma, in ogni caso, ci faremo l’abitudine. Perché in fondo si tratta pur sempre dell’affascinante sfida tra l’uomo e la velocità. Un mito che neppure il più sciagurato dei regolamenti riuscirà a intaccare.
Autore: Veronica Vesco – @VeronicagVesco
Foto: F1, Ferrari