giovedì, Dicembre 19, 2024

Analisi on board Leclerc – Gp Stiria 2021: best performance dal retrogusto amaro

F1. Le procedure prima del formation lap sono sempre le stesse, eppure, sebbene Charles le ascolti da due anni e mezzo, vengono sempre ripetute. A Carlos, invece, a partire dalla terza gara con la Rossa, non le ho più sentite. Pettegolezzi del sottoscritto a parte, ancor prima di accendere il propulsore, Leclerc chiede conferma sul bilanciamento dei freni. Per evitare bloccaggi alla prima curva, spostare il brake balance di un punto al posteriore è la scelta corretta. Prima di fermare la vettura sulla casella numero 7 un burnout porta temperatura all’asse posteriore. Consueta aggiustatina ai guanti e giù la visiera.

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Allo spegnimento dei cinque semafori, il rilascio frizione è buono. La SF21 prende la scia di Bottas e guadagna qualche metro su Gasly; il francese, però, tiene giù il piede. Costretto da Alonso ad allargare la traiettoria in curva 1, spinge verso l’esterno l’auto di Maranello che finisce addirittura sulla via di fuga. Malgrado il percorso alternativo, Leclerc resta in flat out e, quando torna in pista, vede sfilare la AT02 in accelerazione. Nel tentativo di gettarsi in scia dell’AlphaTauri il monegasco scarta a destra, anticipando la manovra di qualche secondo. Il risultato è un contatto tra l’ala della Ferrari e la posteriore sinistra di Pierre che, di fatto, compromette la gara di entrambi.

Lascio a voi il giudizio e l’interpretazione della dinamica, limitandomi a ricordare che il contatto tra i due è stato archiviato come semplice incidente di gara. All’altezza del T2 la preoccupazione di Marcos sipalesa: l’ingegnere spagnolo si interroga su eventuali danni. Leclerc chiede un check all’anteriore destra, dopo il quale il ferrarista viene immediatamente invitato a prendere la corsia box. In circa 10 secondi, oltre alla sostituzione dell’ala, viene montato un treno di pneumatici Hard nuovo di trinca.

Analisi on board Leclerc – Gp Stiria 2021: 1° stint

Appena tornato in pista, il monegasco viene sommerso da diverse comunicazioni. Oltre l’avviso della possibile presenza di detriti all’inizio del terzo settore, il muretto italiano chiede di mantenere la settima marcia nell’allungo che porta a curva 7, con un reset sul valore del brake balance impostato in precedenza. Inoltre, alla staccata della 4, viene suggerito l’utilizzo di una mappatura differente per facilitare una velocità di percorrenza superiore.

Alla settima tornata si inizia a ragionare sulla strategia. Secondo i dati elaborati dal remote garage, utilizzare il “Plan A long” risulta l’opzione migliore. Charles ne prende atto e si concentra sulla guida; la sua vettura è ben bilanciata e in free air gira su ritmi notevoli. Tabella dei tempi sott’occhio, la numero 16 è più lenta solamente del duo Verstappen-Hamilton. Il gap sulle due Haas, pertanto, viene chiuso rapidamente. Mick Schumacher e Nikita Mazepin vengono sorpassati, ad un giro distanza, entrambi in curva 3. Nel mentre, amministrare i consumi significa sostituire l’attuale mappatura del carburante con una più conservativa. 

Al passaggio 15, in sedicesima posizione, sono 6.5 i secondi che dividono la Rossa dalla prima delle due Alfa Romeo Racing. Per mantenere a regime la temperatura dei freni, particolarmente sollecitata dalla conformazione del layout austriaco, la tecnica del lift and coast viene impiegata per i successivi 4 giri. In questa gara la mappatura Soc utilizzata è intermedia. Ciò permette alla monoposto del Cavallino di “spendere” un’energia pari a quella generata. Il rammarico per il problema sofferto al primo giro aleggia della testa del ferrarista, vista l’ottima performance che la SF21 è in grado di produrre. Davvero un peccato…

La gara prosegue e il rosso corsa si palesa nei retrovisori di Giovinazzi in un paio di tornate. Giunta in scia, per la Ferrari mettere dietro la monoposto svizzera in staccata di curva 3 è più facile che bere un bicchier d’acqua. Con venticinque giri sul groppone, le Pirelli a banda bianca non danno cenni di cedimento. Charles, pertanto, continua a spingere e fissa il prossimo obiettivo: Esteban Ocon. Il francese è in netta difficoltà rispetto al compagno di squadra ma, quando la numero 16 si francobolla agli scarichi dell’Alpine il francese tenta di resistere. La A521 copre l’interno di curva 4 e Leclerc, deciso, allunga la frenata all’esterno e il sorpasso è servito. Chapeau.

La rimonta del ferrarista procede a spasso spedito: approfittando delle soste altrui, il monegasco scala la classifica sino alla nona posizione, tallonando da vicino la vettura color papaya di Ricciardo. La fase di gara è concitata. Marcos cura ogni piccolo dettaglio e propone l’utilizzo del toggle destro in curva 6, per andare a cambiare le mappature pre impostate dei freni. Dopo trenta tornate i compound sono sotto stretta osservazione: per gestirli al meglio, si implementa la funzione Tyre attraverso il manettino del Multifunction. Il trenino Norris-Raikkonen-Ricciardo, là davanti, non favorisce le cose.

F1

La scia sulla McLaren dell’australiano innalza notevolmente le temperature di esercizio tanto che, oltre al lift and cost, per gestire la situazione Charles è costretto ad utilizzare la tecnica dello short shifter. Nel mentre, si parla ancora di strategia: il ferrarista chiede un parere sul Plan C. Il muretto box italiano, dopo un conciliabolo con i tecnici collegati direttamente da Maranello, valuta ancora il Plan A long la miglior opzione. Al giro 37 Kimi entra ai box per la sua prima sosta ma, senza la C41 dimezzo il ritmo di Ricciardo non scende. Tale situazione spinge Ferrari a prendere una decisione repentina: opposite su Daniel. La numero 16 imbocca la corsia box il giro successivo: Charles arriva a ruote fumanti all’entrata della pit lane, per cercare di limare quanto più tempo possibile. La sosta, purtroppo, non è molto veloce. Una lieve indecisione sull’anteriore sinistra produce un cambio gomme di 3 secondi netti.

Analisi on board Leclerc – Gp Stiria 2021: 2° stint

Ripresa la marcia il ferrarista rientra in pista in quattordicesima posizione, montando un treno di Medium, sempre alle spalle di Raikkonen. Di lì a poco ancora radio, ancora Marcos: con un tono deciso, lospagnolochiede a Leclerc di spingere al massimo e dare tutto quello che ha. Macinati tre chilometri, Xavi lanciauna previsione secondo la quale il tentativo di undercat su Ricciardo andrà a buon fine. In questa prima fase dello stint, il target lap è fisato sul 10.2s. Kimi, decisamente più lento,cerca di fare le spalle larghe e chiude la porta al primo tentativo di attacco dove, addirittura, i due giungono ad un piccolo contatto.

In curva 4, però, il finlandese deve arrendersi alla supremazia del ferrarista. Charles prende la scia, scarta a sinistra e si butta all’esterno dell’Alfa Romeo Racing. L’importante delta di velocità tra le due vetture consente una manovra agevole e l’ex ferrarista non può far altro che cedere la posizione. Nel mentre, Ricciardo effettua la sosta ai box. La stima del muretto box italiano sulla McLaren era corretta così, dopo aver montato un treno di Pirelli a banda bianca, la MCL35M numero 3 finisce dietro. Quando mancano ventisei tornate alla fine, Leclerc si trova in dodicesima piazza e, delle vetture che lo precedono, nessuna dovrà fermarsi ancora. Malgrado la rimonta non sia completa, chiedono al monegasco di pensare agli pneumatici: un utilizzo troppo aggressivo dei compound, infatti, potrebbe pregiudicare il rendimento degli stessi. In tal senso arriva un consiglio: usare il toggle pre-mappato relativo all’impianto frenante in curva 3, utile per gestire al meglio la monoposto in fase di frenata. A differenza del suo compagno di squadra, Giovinazzi spalanca la porta in curva 3.

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Oltre alla consueta lubrificazione del propulsore attraverso un comando sul volante, al ferrarista viene chiesto di praticare nuovamente la tecnica del lift and coast, questa volta per dare respiro alle posteriori in overheating. Nel frattempo, l’obiettivo Vettel è oramai a portata. Il tedesco non è a proprio agio con la sua Aston Martin, come dimostra il grande bloccaggio in curva 3. Charles si avvicina, lo affianca, prende la scia e lo mette dietro nel rettilineo successivo. 

La frenesia della gara non lascia respiro: Tsunoda guarda nei retrovisori e vede solo rosso. Benché Marcos chieda una maggiore attenzione alle mescole in fase di trazione, la numero 16 continua con il suo piccolo show personale. L’impazienza del ferrarista si palesa alla corte del giapponesino, ma in curva 4 il pilota più rapido di Monaco esagera in frenata e il bloccaggio sull’anteriore destra vanifica il tentativo di sorpasso. Al seguente, nella stessa curva, l’astuzia questa volta impera: la finta di buttarsi all’esterno, per poi incrociare all’interno, frega Yuki, costretto a consegnare la nona piazza nella mani del monegasco. 

“Good job, really god job”. I complimenti gasano il ferrarista. Benché l’amministrazione di gomme e freni continui ad aleggiare in radio, la Rossa va a cannone e, nel giro di pochi chilometri, raggiunge Alonso. L’affondo, come per i precedenti avversari, arriva all’esterno di curva 4. La numero 16 chiude il sorpasso anche se, in questa occasione, la monoposto italiana sbanda sul posteriore. Il riflesso di Leclerc salva capra e cavoli: la controsterzata vigorosa evita un fuoripista che, senza dubbio, avrebbe compromesso la bontà del lavoro svolto. Passata la paura, la rincorsa continua.

Marcos, ancora una volta, sottolinea l’importanza del gestire temperature e mescole. Charles lo fa per un paio tornate, fino a quando arriva il via libera tramite un messaggio inequivocabile: “Tyres are good now, free to push to the end”. Avvalendosi di una mappatura Soc più spinta, supportato dal consueto overboost, arriva l’ultimo sorpasso della corsa: in curva 3 l’avvicendamento con Stroll è mera formalità.

Lo spagnolo si apre in radio, esaltato quanto basta, definendo davvero fantastica la gara del suo pupillo, dopo la rimonta sino alla settima posizione dietro alla Ferrari di Sainz (clicca qui per leggere l’analisi on board di Carlos). Gli undici passaggi che dividono la Rossa dal traguardo non offriranno molto da dire. L’ultima comunicazione è farcita di elogi a profusione. Oltre ai complimenti dal muretto Ferrari, arrivano in diretta radio anche quelli televisivi, dopo essere stato eletto “driver of the day” dal pubblico mondiale. Leclerc è felice. Grandi sorpassi e un ritmo superbo.

Il monegasco racconta in maniera entusiasta la sua performance ma, allo stesso tempo, è rammaricato per il contatto con Gasly,che ha inficiato negativamente sul risultato finale. Una prestazione eccellente dal retrogusto amaro insomma…

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In precedenza non sono entrato in merito sullo scontro avvenuto al giro uno e non lo farò nemmeno ora. Limito il mio pensiero ad una semplice riflessione: “Dove sarebbe potuta arrivare la numero 16 senza l’incidente in curva 1?” 


Autore: Alessandro Arcari – @Berrageiz

Foto: F1TV

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