F1. A sei minuti dal giro di ricognizione il segnale radio viene aperto. Le consuete procedure anticipano l’oramai canonica stretta di mano tra Adami e Carlos. Dopo alcune info relative alla vettura, il propulsore della Rossa inizia a cantare. Da segnalare la lentezza estrema del gruppone durante il formation lap. Di fatto, la brutta qualifica ha concesso un vantaggio: la possibilità di scegliere la strategia più congeniale. Dati alla mano, il muretto box Ferrari punta su un approccio ben preciso: allungare quanto più possibile il primo stint con gli pneumatici Medium.
F1-Analisi on board Sainz – GP Stiria 2021: 1° stint
Lo start non è di quelli memorabili; onesto, lo stacco frizione consente una partenza positiva, ma senza ambizioni particolari. Lo spagnolo, pertanto, giunge in curva 1 con prudenza. Al contrario, Ricciardo, carico di ambizione, si getta all’interno e sopravanza agevolmente la monoposto italiana. Carlos tenta un contrattacco nel rettifilo che segue, ma viene prontamente respinto dalla superiorità del propulsore Mercedes.
Il contatto tra Gasly e Leclerc (clicca qui per leggere l’analisi on board del monegasco) libera un paio di posizioni che l’iberico acciuffa con entusiasmo. Il seguente bloccaggio dell’anteriore destra in curva 4 rallenta la marcia della vettura italiana e Vettel, lì dietro, si avvicina. Il tedesco, tuttavia, colora di British racing green i retrovisori del ferrarista senza successo. Adami si apre in radio e suggerisce di passare alla modalità ibrido Soc 9, necessaria per immagazzinare energia e, allo stesso tempo, massimizzare l’utilizzo dell’overboost.
Gli scarichi di Tsunoda non fanno bene alla Ferrari. Riccardo, infatti, chiede per ben tre volte all’iberico di allontanarsi dalla scia della AT02, al fine di raffreddare l’impianto frenante troppo su di temperatura. Inoltre, in ottica strategia, lo spagnolo viene invitato a praticare del lift and coast per ampliare la vita utile dello pneumatico. Nel frattempo, Ricciardo soffre un problema alla parte ibrida, non potendo disporre dei cavalli generati dal sistema ERS. Sainz ne approfitta e passa, in maniera piuttosto agevole, la McLaren all’inizio del terzo settore.
Alla tornata 12 si torna ad uno stato di ricarica batteria medio, consentendo alla vettura italiana di utilizzare un quantitativo di energia pari o lievemente dissimile a quella generata. Pochi chilometri e arriva il primo tyre phase update della gara, necessario per fornire al muretto tutti i dati relativi ai compound. A supporto, le parole di Carlos: “Sono contento delle gomme”. Tale affermazione è suffragata dalla pulizia di guida sciorinata dal madrileño: zero correzioni in trazione e traiettorie molto pulite.
Ciononostante, le temperature tornano in stato di allarme: l’utilizzo spinto del propulsore, sommato alla vicinanza agli avversari, scaldano la vettura oltremodo. “I piloti che ci precedono stanno lottando con gli pneumatici” : Adami spiega la situazione contingente che, di fatto, aggrava il contesto e chiede un’amministrazione maggiore dell’auto. Sainz ha un passo superiore a Tsunoda, ma non riesce a passarlo; l’iberico, con tono alquanto frustato, lo fa presente in radio. L’ingegnere di pista italiano ne prende atto e tranquillizza lo spagnolo conscio che, nel giro di poche tornate, la girandola dei pit stop prenderà corpo e la Rossa si troverà finalmente in free air.
Giro 27. Tsunoda prende la corsia box: davanti allo spagnolo non resta nessuno. Anche Vettel, alle spalle, pitta pochi minuti dopo. Si entra, pertanto, in una fase di gara molto importante. Sinceratosi sulla bontà del passo, Carlos fissa l’obiettivo: spingere il più possibile. Adami ragguaglia l’iberico con una serie di indicazioni e chiede massima concentrazione. Le comunicazioni si affievoliscono al messaggio: “Radio silence and push”. Le Pirelli abandagiallavanno alla grande, tanto che il passo gara della numero 55 è molto simile a quello di Perez.
Di lì a poco, il muretto italiano si interroga sull’eventuale up date per l’anteriore, per poi ragionare su quante tornate si possa mantenere ancora questo ritmo. Sainz crede che potranno essere al massimo cinque, visto che le mescole iniziano a soffrire. Secondo i dati del remote garage, lo scenario più roseo dopo la sosta prevede di tornare in pista tra Stroll e Alonso. Il susseguirsi frenetico di info crea una tensione comunque controllata. Il madrileño spinge e mantiene un passo davvero ottimo, fino a quando Adami non pronuncia le parole: “After turn 4 K2 on and box… Carlos box. All you have!”
F1-Analisi on board Sainz – GP Stiria 2021: 2° stint
È il giro 40 e la Ferrari entra in pit lane: sono 2,2 i secondi necessari ai meccanici per montare un treno di Hard. La strategia Ferrari ha funzionato e la vettura italiana, come previsto, si posiziona davanti alla Alpine dello spagnolo. Alonso si incolla al diffusore del connazionale e tenta una manovra di attacco. L’ottimo warm up della Rossa, di fatto, non lascia spazio a Fernando che si vede costretto a soprassedere. Al quarantatreesimo passaggio, la numero 55 si trova in settima posizione. Sulle Pirelli a banda bianca il ritmo è subito ottimo: il gap su Stroll è irrisorio, tanto che lo spagnolo si incolla immediatamente agli scarichi della Aston Martin. Stroll si difende per due curve, poi non può far altro che osservare la SF21 mentre lo sfila in accelerazione dopo curva 3.
Adami si apre in radio e, dopo essersi complimentato, suggerisce una posizione neutra del differenziale a centro curva. Carlos accetta il consiglio, facendo presente l’intenzione di salvaguardare gli pneumatici. In effetti, il ferrarista ha spinto molto all’inizio dello stint e preferisce rallentare leggermente il ritmo per non stressare troppo i compound. L’ingegnere italiano è d’accordo. Tre tornate più tardi viene fissato il lap time da mantenere: 19.1s. Si torna a spingere insomma, con i parametri relativi al carburante che non dovranno più essere tenuti in considerazione. Dopo aver lubrificato ulteriormente il propulsore grazie ad un serbatoio esterno, la vettura italiana si getta all’inseguimento di Norris, tentando di chiudere il gap con il britannico.
Nel frattempo, la numero 55 ha subìto il doppiaggio da parte di Lewis Hamilton. Al contrario di quanto solitamente avviene in questi casi, però la Freccia Nera non prende il largo. E, dopo qualche giro passato a studiare la faccenda, il ferrarista si rende conto di avere più ritmo del sette volte campione del mondo. Le bandiere blu hanno creato uno scenario decisamente insolito, dove Hamilton, nei panni del tappo, sta rallentando il ferrarista. Quando la Rossa si getta in scia, l’aerodinamica della sua monoposto non funziona: ciò si percepisce chiaramente nel terzo settore, dove la SF21 si scompone.
Innervosito dal particolare contesto, lo sfogo di Carlos si palesa in radio. L’ex McLaren fa giustamente presente la situazione e chiede al muretto se esista un metodo per risolverla. La possibilità concreta di acchiappare Norris sta sfuggendo e l’ansia sale, inoltre, girare in scia della Mercedes sta inficiando negativamente sugli pneumatici anteriori.
Adami riesce a mettersi in comunicazione con la squadra tedesca e ottiene la possibilità di sdoppiarsi: l’unlap avviene alla tornata 65. Nel rettilineo che porta a curva 4 Lewis non oppone resistenza e la SF21 passa. Durante l’avvicendamento lo spagnolo ringrazia con un gesto della mano, per poi aprirsi in radio gasato: “Vamos! Vamos, vamos, venga”. Benché l’orizzonte sia finalmente libero, ci ci sono sette secondi e mezzo da recuperare. Il tutto in sei giri.
La cruda realtà si materializza in pochi chilometri. L’aria sporca presa in scia della W12 ha in parte compromesso la salute delle mescole, praticamente finite in quest’ultima fase. I tempi, messi a confronto con quelli della MCL35M numero 4, non sono affatto migliori. Lando ha gestito gli pneumatici sino a quando Sainz non si è sdoppiato, per poi abbassare a suo piacimento il lap time nelle ultime tornate. Quasi sicuramente, anche senza il tappo di Hamilton,lo spagnolo non avrebbe potuto chiudere il gap sulla vettura color papaya.
Sebbene rispetto alla Francia la gestione del weekend abbia senz’altro raccontato una Rossa in ripresa, la sensazione che al Red Bull Ring il pacchetto McLaren fosseall’altezza di quello Ferrari è lì. Per fortuna tra pochi giorni avremo la controprova. Si perché il Gran Premio d’Austria del prossimo fine settimana, seppur con mescole differenti, potrà senza dubbio aiutarci a realizzare un quadro della situazione più chiaro.
Diversi elogi riempiono l’ultima comunicazione radio della gara: “Super race!” sostiene Adami, contento per aver ottenuto il risultato prefissato nel consueto briefing della domenica mattina. Ancor prima, l’italiano recita una canzoncina deridendo bonariamente lo spagnolo che, divertito dalla situazione, a sua volta risponde a tono nella lingua madre del suo ingegnere: “Che stronzo che sei!”. Chiuso il siparietto tra risate e distensione, Sainz definisce davvero solida la propria prestazione. E noi, dopo aver letto il film della gara, non possiamo far altro che dagli ragione…
Autore: Alessandro Arcari – @Berrageiz
Foto: F1 TV