F1. Nell’intensa battaglia tra Hamilton e Verstappen è l’olandese ad avere la meglio sul circuito del Paul Ricard. Da sempre un feudo Mercedes, la squadra austriaca ha messo a segno una vittoria molto importante. Per la casa di Brackley è da rivedere la strategia. Gli ingegneri capitanati da James Vowles hanno commesso dei gravi errori di valutazione, un po’ come a Monaco. Sul fronte Ferrari c’è ancora da capire molto. Su un circuito così provante per le mescole, la squadra italiana è scivolata nelle retrovie. Nessuna vettura a punti.
Caliamoci subito nell’analisi di questa gara. Sin dalla partenza il gruppo di testa è scappato via con un altro passo. La mescola Medium è stata scelta dalla maggior parte dei piloti alla partenza. Con la sua finestra più elevata, il compound Medio riusciva ad offrire un ritmo migliore nelle prime fasi della corsa. Ciononostante, molte squadre sono rimaste soprese dal maggior degrado riscontrato dopo pochi giri. Il minor tempo a disposizione durante le libere ha costretto i team ad effettuare dei long run più corti in cui non è stato possibile riscontrare le problematiche emerse poi sulla lunga distanza. Le mescole frontali tendevano facilmente a surriscaldarsi uscendo dalla corretta finestra di utilizzo. E’ specialmente sull’anteriore sinistra, la più sollecitata, che il graining ha avuto l’impatto maggiore. Questo fenomeno diventa incisivo in alcune fasi dello stint, anche se poi tende a pulirsi da sé dopo alcuni giri, ristabilendo l’handling della vettura.
I due piloti di testa spiccano anche nella tabella relativa ai passi gara. Col pieno di carburante le due rosse hanno saputo difendersi. Leclerc e Sainz hanno tenuto un ritmo in linea con l’AlphaTauri di Gasly. Ciononostante, già in questi frangenti la McLaren si è dimostrata essere più capace nella gestione delle Pirelli. Norris ha mantenuto un passo mediamente più veloce di 2 decimi. Tra i più rapidi a centro gruppo. Il degrado sulle due rosse è comunque stato più accentuato, tanto che Leclerc è stato costretto a rientrare ai box per primo. Una mossa che nei primi giri si è rivelata azzeccata. Il monegasco è riuscito a portare a termine un undercut su Ricciardo, Sainz e Gasly. Il pitstop così anticipato ha però complicato la gestione dello stint successivo.
Tornando all’analisi del gruppo di testa, al momento della sosta per passare alla Hard c’è stato il primo snodo del gran premio. Memori della Spagna, gli strateghi Red Bull hanno chiamato ai box Verstappen prima che si fermasse la Mercedes di Hamilton. Per giunta anche costretti a fermarsi per via dello stop di Bottas. Un errore piuttosto grosso quello del muretto Mercedes nel sottovalutare la potenza dell’undercut. A discolpa degli ingegneri tedeschi possiamo dire che Verstappen è riuscito a mettere assieme un giro di rientro straordinario. Max ha fatto una magia nel terzo settore mettendo a segno un 42.8s contro il 44.4s di Lewis. Tuttavia era chiaro fin dal primo momento che il degrado era marcato. Una svista che è costata la prima posizione a Lewis Hamilton. I tre piloti di testa, in un fazzoletto di pochi secondi, hanno cominciato a spingere molto dopo la sosta, richiedendo un po’troppo alle mescole. Entrambi gli sfidanti per il mondiale si sono aperti in radio per mettere in chiaro che tenendo un ritmo del genere sarebbero stati costretti alla duplice sosta.
Alle spalle dei primi l’andatura è stata più conservativa. Come anticipato, spicca una splendida McLaren. La casa britannica si conferma avere qualcosa in più durante la corsa rispetto a Ferrari. Specialmente su tracciati dove la vettura viene messa a dura prova. Ottima gara anche per Ricciardo che conclude dietro al compagno di squadra. L’australiano è stato richiamato nella corsia box poco prima di Norris. Il britannico, con una gomma di qualche tornata più fresca ha poi sopravanzato il pilota di Perth, finendo quinto. Punti preziosi per la scuderia di Woking.
Riprendiamo la lotta Verstappen-Hamilton nel momento in cui l’olandese è rientrato ai box per la seconda volta. Il pilota Red Bull ha deciso di montare la Media per affrontare l’ultimo tratto della corsa. Il muretto Mercedes si è trovato così ad un bivio: fermarsi e placare Max oppure cercare di arrivare fino in fondo. Nonostante le lamentele di Lewis in radio riguardo le gomme, il britannico ha confermato la volontà di arrivare al traguardo senza fermarsi nuovamente. Da li in poi Max ha costruito una buona rimonta, arrivando a superare il leader a due giri dalla bandiera a scacchi. Fermarsi subito dopo sarebbe stato un errore, già commesso poco prima. Avrebbero dovuto prendere l’iniziativa ed effettuare la sosta prima della Red Bull.
Oltre a Verstappen, anche Leclerc e Ricciardo hanno deciso di effettuare un ulteriore passaggio ai box. Anche qui Leclerc non è riuscito ad esprimersi. La SF21 ha facilmente surriscaldato le Pirelli, specialmente le anteriori, facendole scivolare molto. Un’altra problematica che potrebbe aver influito nello scarso rendimento è il passo in aria sporca, sottolineato da Mattia Binotto nello scorso week-end dell’Azerbaijan. Detto questo, va sottolineato che non è stato il caldo a mettere in difficoltà la vettura italiana. Le lunghe curve in appoggio in cui viene sviluppata molta energia sembrano aver precluso la vettura dall’esprimere le proprie potenzialità.
Per concludere spendiamo alcune parole per le squadre di centro gruppo. Gasly con l’AlphaTauri si è preso nuovamente un’ottima settima posizione. L’AT02 si conferma una vettura costante e flessibile, adatta a diversi tracciati. Ottavo Alonso con l’Alpine. Un risultato sottotono viste le attese. Una carente gestione degli pneumatici anteriori ha compromesso un miglior risultato in gara. Ottima gara per le due Aston Martin che piazzano ambedue le vetture in zona punti. Con entrambi i piloti hanno deciso di partire con la Hard e passare molto tardi alla Media. Una strategia che nel complesso ha pagato facendo recuperare molte posizioni, soprattutto a Stroll.
Autore: Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich