La stagione 2022 di F1 sarà caratterizzata da alcuni passaggi importanti. Si assisterà all’introduzione del grande e tanto atteso cambiamento regolamentare e per la Red Bull inizierà anche un nuovo percorso in qualità di produttore di motori. A Milton Keynes procedono spediti i lavori di edificazione della struttura che ospiterà il nuovo reparto powertrain, cosa che permetterà alla squadra di diventare un costruttore a tutti gli effetti.
Ovviamente entusiasta, nell’intervista rilasciata al podcast ‘Beyond the Grid’, Christian Horner ha ripercorso le fasi che hanno reso possibile questo progetto sin dall’annuncio dell’addio Honda alla F1 al termine della stagione 2021 (2 ottobre 2020): “Per prima cosa abbiamo cercato di stabilire un confronto con i fornitori presenti. Con Mercedes abbiamo avuto una conversazione molto breve. Toto non era ovviamente per nulla entusiasta dell’idea di poterci fornire i propri motori. Le aspirazioni di Renault, come squadra, non includevano la fornitura ad un team come Red Bull. Ferrari è stato certamente il costruttore più disponibile. Le discussioni, anche se esplorative, sono andate avanti per qualche tempo”.
Le aspirazioni Red Bull non erano quelle però di tornar a ricoprire nuovamente le vesti di un banale cliente… “Abbiamo ritenuto che dover sottostare nuovamente all’integrazione imposta dal produttore, soprattutto con il cambiamento regolamentare alle porte, sarebbe stata per noi una pillola difficile da ingoiare” ha affermato il team principal in tutta onestà. “È stato allora che abbiamo iniziato a pensare ai propulsori Honda come una possibilità. Ci siamo detti: ‘Perché non tentare di raggiungere un accordo con loro?’.”
La trafila burocratica però non è stata breve. Ottenere l’approvazione dai tecnici di Sakura è stato il passaggio più semplice. Avere il benestare degli altri costruttori sul congelamento dei propulsori è stata la parte più difficile. Un passo necessario per permettere al team di organizzarsi in modo adeguato per diventare un produttore di motori a tutti gli effetti.
Gestire una power unit è un conto, ma doverne progettare una da zero o comunque validare degli aggiornamenti che ti permettano di incrementare le performance senza far venir meno l’affidabilità, quello è un altro paio di maniche. Ora che il regolamento è congelato e con le nuove unità motrici che sopraggiungeranno ‘solamente’ nel 2025, il team può certamente adeguarsi per tempo.
L’essere riusciti a concretizzare questo progetto “È per noi un grande passo. Un passo coraggioso” ha proseguito il manager. “Siamo orgogliosi di esser riusciti a prendere il controllo del nostro destino. Diventeremo fornitori di motori e le nostre strutture saranno tutte sotto lo stesso tetto: a Milton Keynes. Saremo gli unici oltre alla Ferrari ad avere tutto concentrato in un unico posto”.
Una mossa strategica costosa e complessa… E il proprietario del team, Dietrich Mateschitz, come avrà reagito inizialmente a tale proposta? “Dopo aver fatto delle considerazioni economiche, diciamo che è giunto a questa conclusione da solo” ha risposto Horner concludendo. “Helmut invece ci ha supportati sin da subito ed è stato di grande aiuto. È stata la decisione migliore che potessimo prendere”.
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Formula Uno – Red Bull – Honda – Ferrari