F1. Verstappen è condannato a vincere, ma non basta. Questo a mio avviso l’estremo riassunto di quanto vedremo nel resto della stagione sulla base di quanto visto in Stiria, con una Red Bull incredibilmente dominante che non è però riuscita a ottimizzare del tutto il vantaggio mancando ancora una volta l’appuntamento con la doppietta. Se infatti da una parte è la performance del motore Honda a destare più di qualche sospetto agli uomini di Stoccarda, che non hanno fatto nulla per nascondere i loro dubbi, è altresì vero che come al solito il risultato lo porta a casa solo l’olandese.
E che il messicano, tanto quanto i suoi predecessori, fa una gran fatica a rendersi utile alla causa del compagno di squadra per quanto riguarda il mondiale piloti. In un mondiale così tirato e con Hamilton sempre secondo, al netto del momento di down del pacchetto a lui in mano, a fare la differenza saranno principalmente gli episodi ed i fattori esterni. Lewis lo sa bene, chiedere a Nico Rosberg e al mondiale vinto sulla base di un vantaggio sapientemente amministrato e della grigliata di Sepang 2016. Ma situazioni come quelle di Baku potrebbero ripetersi nell’arco di un campionato così lungo, laddove Hamilton non ci ha abituato ad un alto numero di errori stagionali.
Verstappen si trova dunque ad essere il favorito, perché è in stato di grazia e perché può contare sulla miglior Red Bull da 8 anni a questa parte, quella delle 9 vittorie consecutive di Vettel. La Mercedes si trova nel pieno del suo peggior periodo proprio dal 2013, dove neanche negli assalti iridati proprio di Vettel del 2017-2018 si era mai trovata a gestire un numero così lungo di gare senza successi. Ed al netto delle dichiarazioni di facciata sullo sviluppo già indirizzato in ottica 2022, è evidente che la guerra di Toto Wolff per portare a casa l’ottavo titolo costruttori consecutivo sia appena iniziata.
Una guerra totale, a tutto campo, che va ben oltre i risultati della pista. Dalle questioni relative all’ala posteriore, passando per le illazioni sul motore e i limiti di sicurezza sui pit stop, fino alle nuove Pirelli e al divieto dei “burnout” sull’arrivo: la Mercedes ha intenzione di fare pressing sulla FIA su ogni singolo aspetto, per mettere sotto scacco i rivali in primis da un punto di vista politico e psicologico, nell’ottica di recuperare ogni possibile decimo. E chissà se, al netto dei budget cap, da Stoccarda troveranno anche la giusta quadra per sistemare la competitività della propria vettura dopo l’estate.
Sarà infine la classe di Lewis Hamilton a dover guidare il recupero iridato, dove la fame agonistica per diventare il più titolato di sempre farà chiaramente la differenza. Verstappen rischia di essere dunque davvero solo nella battaglia più importante, dove non potrà permettersi un singolo errore contro l’armata anglo-tedesca. Al netto delle prospettive però, tra 7 giorni si torna sul Red Bull Ring: che piaccia o meno agli uomini della stella a tre punte, è davvero difficile non ipotizzare la quinta vittoria stagionale di Max Verstappen…
Autore: Marco Santini
Foto: Formula Uno – Red Bull