GP Azerbaijan 2021 | Analisi comparativa
La Formula 1 resta in città, passando da Montecarlo a Baku, e la pole position resta alla Ferrari e Charles Leclerc. Se tra le strette stradine del Principato la prima posizione sembrava fattibile sin dal giovedì, quella azera è stata del tutto inaspettata. Un pizzico di fortuna e un po’ di caos, dettato dalle quattro bandiere rosse, hanno portato il monegasco a conquistare la sua partenza al palo numero 9. Questa volta realmente!
E dopo le qualifiche è sempre il momento di comparare i tempi tra la sessione appena conclusa e la relativa precedente che, come a Monaco, risale al 2019 quando in quell’occasione la Ferrari era veramente tra le favorite per la pole, ma che un errore del monegasco l’ha portata a non centrare l’obiettivo.
Differentemente da quanto visto un paio di settimane fa, in questo caso solo tre squadre sono riuscite a migliorare il proprio tempo rispetto al 2019. La prima di queste è ovviamente la Williams che due stagioni fa non andò oltre il 19° tempo di Russell, mentre quest’anno l’inglese ha centrato nuovamente la Q2. Il grande miglioramento fatto a Grove si nota dal passo in avanti di oltre un secondo nel tratto centrale, quello più lento e tortuoso, che richiede grande carico per non ritrovarsi a fissare il castello da bordo pista. L’accoppiata col motore Mercedes ha portato a più 1 secondi di guadagno anche nei due tratti veloci, per un totale di 2.3 secondi limati.
Seconda in questa classifica è l’Alpine che quest’anno è riuscita a strappare un pass per il Q3 grazie a Fernando Alonso. Il tempo più rapido è però quello registrato nella manche intermedia, con l’asturiano che ha guadagnato 4 decimi nel primo settore e altri 3 nel secondo. Purtroppo il vantaggio viene quasi del tutto vanificato nel lungo rettilineo finale, forse per colpa di una mancata scia o forse per una PU Renault non all’altezza della concorrenza.
Lieve miglioramento, quasi impercettibile, per la McLaren che come Alpine guadagna solo un decimo nel primo tratto, più di 3 in quello centrale ma ne perde quasi quatto in quello conclusivo. Il motore Mercedes non è bastato per permettere alla vettura di Woking di migliorare quel tratto in cui con il propulsore Renault aveva fatto meglio.
L’AlphaTauri ha stupito ottenendo il miglior tempo assoluto nel primo settore, il quale ha permesso di guadagnare oltre 2 decimi rispetto al relativo del 2019. In quello centrale ha invece mostrato la stessa agilità di due anni fa, anche se è risultata tre decimi più lenta degli avversari, mentre il vero problema è il tratto finale. Un gioco di scie non sfruttato al meglio ha portato la perdita di tre decimi e quindi del quasi sicuro miglioramento rispetto al 2019.
Il quinto posto è dedicato alla Ferrari, primo dei team che non è riuscito a fare passi in avanti nel confronto con il 2019. Rispetto alla SF90, infatti, la SF21 ha perso circa un decimo e mezzo sia nel tratto iniziale che in quello conclusivo e quasi un decimo in quello centrale. Solo che due anni fa Vettel non andò oltre il terzo tempo, mentre oggi Leclerc ha ottenuto la pole.
Seguono i grandi amareggiati della qualifica, quelli della Red Bull che probabilmente avrebbero avuto le carte per ottenere un tempo migliore, se non ci fosse stata la bandiera rossa nel Q3, ma anche senza di questa, con poche probabilità avrebbe limato mezzo secondo. Il settore in cui più ha pagato è il terzo, quello che per tutti ha creato più problemi, anche se Red Bull è stata la seconda a perdere meno, proprio dopo Ferrari.
Oltre il mezzo secondo c’è invece l’Aston Martin che nel 2019 aveva centrato il Q3 e oggi no anche se per una manciata di millesimi. Per la squadra inglese il miglioramento si è visto nel primo settore, ma già dal secondo tutto è stato vanificato, segno di una vettura ancora nervosa nel tratto più misto. Sul dritto è invece è una delle peggiori con 6 decimi persi solo sul lungo rettilineo. Ma lo stesso discorso vale anche per l’Alfa Romeo che guadagna nella prima parte, perde quasi tutto nella seconda e crolla alla fine. La casa elvetica è la peggiore nel terzo settore, con più di sette decimi e mezzo seminati in due anni.
Tra i top team, come al solito, chi ha perso di più è stata la Mercedes che ha perso un secondo. Né la trazione (persi due secondi), né l’alto carico (persi 3 decimi), né il motore (persi 5 decimi) hanno potuto tappare i buchi per una W12 che nonostante tutto si è classificata sempre in prima fila, anche se non davanti a tutti.
Il fondo della classifica è sempre occupato dalla Haas che ha perso quasi due secondi, risultando la peggiore sia nel primo che nel secondo settore. Nel terzo si salva grazie ad Alfa Romeo, ma i decimi persi per strada in due anni restano comunque sette.
Autore: Marco Colletta – @MarcoColletta