Mekies: Paul Ricard test duro ed importante
La Ferrari arriva al Paul Ricard con sensazioni diverse rispetto al Gp di Baku. La squadra del Cavallino, nell’occasione aveva rilasciato delle dichiarazioni che non lasciavano presagire niente di buono per il fine settimana. Nonostante questo però andando avanti di sessione in sessione, sono maturate determinate consapevolezze culminate nella pole position conquistata da Charles Leclerc al sabato. Certo poi la gara ha messo in evidenza tutti i timori palesati dagli uomini di Maranello nelle precedenti giornate, ma ciò comunque non toglie quanto di buono fatto il sabato.
Ed è con uno spirito, un po’ titubante e un po’ fiducioso, che il neo promosso (in occasione del Gp d’Azerbaijan) racing director della Scuderia, parla del circuito che ospiterà il prossimo appuntamento: “Dal punto di vista tecnico, il Paul Ricard ci fornirà dei dati piuttosto importanti per il proseguo della stagione. Veniamo da due circuiti cittadini dove, a causa di molti tornanti a bassa velocità, la nostra auto, in qualche modo, è riuscita ad adattarsi abbastanza bene. Adesso ci stiamo muovendo verso una pista avente caratteristiche esattamente opposte. Nella configurazione da noi utilizzata, il Paul Ricard presenta delle curve veloci da affrontare a 180-200 km/h. In termini di cosa potremo attenderci dalle performance della vettura, possiamo dire che per noi sarà un test veramente duro e importante. Allo stesso tempo non vediamo l’ora di vedere quello che sarà il nostro stato di forma su un tracciato così esigente”.
Sappiamo come sulle curve ad alta velocità e in rettilineo la SF21 faccia ancora abbastanza fatica. Ciononostante è proprio pensando all’esperienza maturata nello scorso weekend che Laurent Mekies afferma: “Non posso dimenticare il fatto di essere andati a Baku con delle aspettative davvero molto basse per poi scoprire che il weekend poteva essere migliore rispetto a quanto ipotizzato inizialmente. Ovviamente eravamo in grado di lottare per la pole e l’abbiamo ottenuta con Charles. Ma cosa ci possiamo attendere per la Francia? Attualmente, ipotizziamo di dover far fronte ad una situazione abbastanza complicata a causa delle numerose curve a media e alta velocità. Con queste prospettive, posso dire che non ci attendiamo di essere in lotta per la pole, ma sarà per noi un’importante data point che ci permetterà di verificare i progressi compiuti e di comprendere il nostro esatto ruolo, all’interno della lotta nel midfield, su tracciati di questo tipo”.
Il tecnico, essendo francese d’origine, avrà l’occasione in questo weekend di fare ritorno a casa. “A Le Castellet ho vissuto la mia prima esperienza di Gp“ ricorda Mekies. “I miei genitori mi ci portarono nel 1988. Ho dei bellissimi ricordi di quel giorno. Ai tempi ero solamente un bambino ed è stato qualcosa che non si può dimenticare facilmente. A causa del nostro lavoro, spendiamo gran parte della nostra vita in pista, quindi dovendo vivere in un’altra città, tornare a casa utilizzando la scusa del Gp rende il tutto davvero piacevole. Nella mia testa, il Gp di Francia rappresenta l’opportunità di rivedere la mia famiglia e gli amici più stretti”.
L’ultima domanda a cui risponde il tecnico è più un’opinione riguardante il tracciato. Famoso per le sue ‘infinite combinazioni‘ (sono 167 i differenti layout su cui vi ci si potrebbe correre), Mekies è stato chiamato a indicare la propria preferenza scegliendone uno in particolare: “Diciamo che è un’opinione molto soggettiva, ma personalmente direi la configurazione più storica, la prima, quella utilizzata negli anni 70’. La più pura, o almeno questo è il mio pensiero da ingegnere. Spero che i piloti possano dire lo stesso, anche se non farebbe molta differenza rispetto a come ci ritroveremo a correre questo weekend. È un tracciato che presenta un alto numero di curve ad alta velocità e sono sicuro che i piloti riusciranno ad apprezzarne le sfide”.
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Formula Uno – Ferrari