Red Bull: Honda affidabile, nessun cambio di PU in vista
Baku. Azerbaijan, sesto appuntamento della stagione. Con un calendario idealmente composto da 23 gare, la conclusione del weekend azero ha visto andare in archivio il primo quarto del campionato mondiale. Essendosi trattato di un circuito di motore, sono molte le squadre che già al venerdì hanno deciso di comunicare la loro decisione alla FIA di dotare le proprie monoposto di nuovi elementi della PU da poter poi utilizzare nel corso delle qualifiche e della gara. Tra queste, Mercedes, Ferrari, McLaren e Aston Martin hanno optato per la sostituzione del motore termico (ICE), del turbocompressore (TC) e dei due motogeneratori elettrici (MGU-K e MGU-H).
Assenti dal nutrito elenco (oltre alnche alle due Alpine) le vetture motorizzate Honda. Né AlphaTauri, né Red Bull hanno deciso di fare affidamento su dei nuovi e freschi componenti. Il risultato del weekend non può dunque che portare alla luce degli aspetti importanti. Il primo è la grande affidabilità raggiunta dai nipponici. Non che le vetture degli avversari siano state costrette a fare uso di nuove unità perché le precedenti fossero arrivate a fine vita. No, questo no.
I team sopracitati ora potranno effettuare una rotazione delle proprie componenti a seconda delle peculiarità del tracciato su cui ci si ritroverà a correre. Tuttavia, il fatto di riuscire ad attardare l’introduzione di una nuova unità significa che la casa nipponica, tra le altre cose, ripone assoluta fiducia nel proprio progetto. Sicura che possa permettere ai propri piloti di terminare la gara senza grattacapo alcuno.
Inoltre, va evidenziato anche il tema potenza. Come precedentemente detto, essendo stati chiamati ad affrontare un lungo rettilineo di due chilometri, a Baku, era estremamente importante poter disporre di un motore non solo efficiente, ma anche fresco. È stato bello notare come la scelta Honda non abbia per nulla influito sulle performance dei piloti Red Bull, apparsi sempre in grado di gestire la situazione, riuscendo ad essere molto veloci sul rettilineo. Il fatto che Verstappen e Perez sarebbero probabilmente riusciti a fare doppietta se solo la malasorte non si fosse messa di traverso sul cammino dell’olandese ne è la riprova.
L’unica noia emersa durante la gara la si è riscontrata sull’AlphaTauri di Pierre Gasly. Il francese ha lamentato una perdita di potenza in rettilineo che lo ha accompagnato da circa la metà del Gp fino alla sua conclusione. Un problema che non ha compromesso comunque la terza posizione finale permettendogli di tenere sotto controllo Leclerc negli ultimi due giri.
Insomma, performance incoraggianti, di cui la Honda può senz’altro andare fiera e che Helmut Marko ha così commentato in un’intervista rilasciata a ‘Auto Motor und Sport’: “La nostra intenzione è quella di usufruire della nostra prima unità il più a lungo possibile. Sulle Red Bull non è stato riscontrato alcun segno di sofferenza o calo di potenza, per cui continueremo su questa strada. In quanto a Gasly e alla perdita di prestazioni registratasi durante la gara, gli uomini di Sakura stanno indagando sull’accaduto. Se dovesse essere riscontrata un’anomalia, che possa anche andare a toccare le power unit dei piloti Red Bull, allora potremo anche decidere di modificare i nostri piani riguardo al proseguo della stagione”.
Parole sicure, quelle del consulente del team leader del mondiale, che esprimono profonda fiducia nel lavoro condotto dalla casa nipponica. È quasi una beffa che i giapponesi abbiano deciso di abbandonare la categoria proprio ora che sembrano essere arrivati ad un progetto in grado di tener testa, o addirittura esser superiore a quello Mercedes. Un peccato davvero.
In chiusura riportiamo l’appunto dell’austriaco anche all’altro problema, quello che ha fermato Perez pochi metri dopo il traguardo, ma che fortunatamente non sembra esser collegato direttamente all’unità di potenza: “Perez aveva il 50% delle probabilità di finire la gara dopo la ripartenza. La sua auto stava perdendo dell’olio idraulico e stava già gocciolando quando si è fermata durante la pausa. L’auto gli è stata fatta parcheggiare subito a bordo pista per ragioni di sicurezza. Non si poteva sapere quando si sarebbe verificato il guasto. Per prima cosa avrebbe perso il servosterzo e questo avrebbe innescato una reazione a catena”.
L’unica vettura, motorizzata Honda, ad aver fatto ricorso già a due unità ICE, TC, MGU-K e MGU-H è l’AlphaTauri di Yuki Tsunoda. Decisione presa nel corso del Gp del Made in Italy, quando il pilota è andato a ad impattare rovinosamente con il posteriore contro le barriere poste in curva-15 durante la sessione di Q1.
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Formula Uno – Red Bull – Honda