F1. La Federazione Internazionale dell’Automobile, nell’ultimo periodo, ha emanato un numero considerevole di direttive tecniche. Tra ali posteriori flessibili, pit-stop e pressione pneumatici, alle quali si aggiungerà probabilmente anche quella riguardante le ali anteriori, i team, alle prese con un budget cap davvero molto limitato, sono costretti, a campionato in corso, ad attuare delle modifiche anche importanti di certo non previste all’inizio dell’anno.
Una situazione sgradevole e certamente poco usuale a cui l’organo di governo deve cercare assolutamente di porre rimedio in futuro. “Credo che la Federazione abbia bisogno di serrare i ranghi all’interno del proprio staff tecnico. I regolamenti sono molto complessi e la FIA ha certamente bisogno di una squadra migliore per gestire adeguatamente la situazione e credo ne siano anche consapevoli” ha chiosato Mattia Binotto in tono critico. Le parole del manager italiano fanno eco a quelle rilasciate nei giorni scorsi da uno dei suoi sottoposti, Laurent Mekies (racing director), che nel caso aveva richiesto una maggiore trasparenza e dialogo da parte della Federazione.
Importante, per il tecnico francese, essere informati per tempo così da non esser colti di sorpresa come avvenuto sostanzialmente in quest’inizio di 2021. Ciononostante, il team principal Ferrari dopo aver redarguito le massime autorità della F1, si è poi voluto mostrare in un certo qual modo anche comprensivo: “Stanno facendo del loro meglio e sono abbastanza sicuro che in futuro le cose andranno meglio. Il regolamento è molto complesso. La maggior parte delle direttive sollevate nell’ultimo anno necessitano ancora di ulteriori chiarimenti per assicurarsi che tutte le squadre stiano operando all’interno dei vincoli regolamentari”.
Riuscire a tenere tutto sotto controllo non è certo cosa semplice. La FIA si sta sforzando di farlo, ma forse il momento non è certamente il più indicato. Diramare delle direttive a campionato in corso, oltre a comportare dei costi maggiori sulle squadre, è senz’altro un elemento di disturbo che genera inevitabilmente confusione, critiche e un certo malcontento anche negli appassionati. In questo caso non si può che essere d’accordo con Binotto. Serve una maggiore stretta. Uno staff tecnico più competente (probabilmente è questo ciò che intendeva dire il team principal del Cavallino) permetterebbe in una certa misura di anticipare le mosse delle squadre, e dunque di bloccare sul nascere eventuali elementi di discussione.
Probabilmente in F1 non si potrà mai avere un regolamento limpido, in cui sarà possibile individuare una zona bianca e un’altra nera. Di aree grigie ce ne saranno sempre, ma senz’altro, potrebbe essere fatto qualcosa in più, sopratutto per quanto riguarda la supervisione dei team.
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Formula Uno – Ferrari