F1. In un’intervista concessa al quotidiano la ‘Repubblica’ il pilota spagnolo della Ferrari, ha affrontato diversi argomenti di discussione. Una piacevole chiacchierata in cui più che parlare di ciò che avviene tra le mura di Maranello si è deciso di toccare delle tematiche più classiche e di interesse comune. Come ad esempio può esserlo discutere delle differenze tra piloti e di quanto la vettura possa avere un impatto sul risultato finale di gara.
“Credo che il gap prestazionale tra il miglior e il peggior pilota di F1 possa considerarsi racchiuso all’interno del mezzo secondo” ha esordito Carlos Sainz Jr pensando ai colleghi presenti in griglia. “Quindi, quando ci ritroviamo a fare i conti con distacchi superiori al secondo, secondo e mezzo, vuol dire che anche le prestazioni dell’auto hanno avuto la loro influenza sul risultato. Impossibile dire chi sia il pilota più forte finché non avremo tutti a disposizione la stessa vettura. La monoposto ha sicuramente un peso maggiore, questo è il problema della F1”.
Parlare invece di chi sia il pilota più forte di tutti i tempi rischia di diventare spesso un tema alquanto delicato. Ogni appassionato che si rispetti ha affrontato almeno una volta nella sua vita l’argomento con i propri amici/parenti senza mai riuscire a cavare un ragno dal buco. Spesso si termina con l’arrendersi per sfinimento. Però, anche se le opinioni possono essere anche piuttosto contrastanti, tutti alla fine potranno concordare con il madrileno: “Schumacher era in grado di fare la differenza ed è un riferimento importante per me in Ferrari. Senna aveva una personalità carismatica e speciale, così come Hamilton e Alonso. Non hanno mai avuto occasione di guidare uno contro l’altro… Non si saprà mai chi è il migliore di sempre, le epoche sono troppo diverse e distanti. Cercare comunque di fare un confronto è ciò che rende affascinante questo sport”.
Poi le domande entrano un po’ più nel personale. Carlos non è tipo da sorridere spesso durante il weekend di gara e una volta che gli viene fatto notare, lo spagnolo cerca così di giustificarsi: “La ragione è che sono molto concentrato. Sto lavorando e penso continuamente a come e dove migliorare. Quindi è per questo che non mi vedete spesso sorridere davanti alle telecamere, mi dimentico di farlo. A 15 anni, Red Bull ha deciso di scommettere su di me e mi ha dato l’opportunità di arrivare in F1. Una volta qui, mi sono dovuto assumere la responsabilità di concretizzare il lavoro svolto da 600 persone. Questo ti costringe a crescere in fretta. Devi dimostrare di esser in grado di reggere la pressione e di poter diventare un leader, altrimenti non andrai mai da nessuna parte”. Questo la dice lunga sul livello di maturità raggiunto dallo spagnolo.
Una maturità da mostrare non solo in pista, ma anche e forse con ancora più impegno anche mediante l’uso dei social media: “Ho quasi raggiunto 3 milioni di follower sui social. Questo mi carica ulteriormente di responsabilità. I miei comportamenti devono essere da esempio, soprattutto per i più giovani, quindi devo cercare di non fare cose stupide. Al contempo però vorrei essere più rilassato e dedicare meno tempo allo smartphone. Ma credo che tutti abbiamo delle difficoltà a scollegarci da internet in quest’era moderna”.
Ultima ma non per importanza, una domanda riguardante il futuro. Carlos Sainz Jr ha firmato un contratto biennale con la Ferrari solamente lo scorso anno. Un accordo che scadrà al termine della stagione 2022. Interrogato sulle speranze di proseguire il suo percorso con il Cavallino anche dopo tale data il madrileno ha chiosato riflessivo: “Solamente il tempo ce lo dirà. Se continuo a lavorare come fatto fino a questo momento e a migliorarmi, sono convinto che riusciremo a trovare una soluzione tale da rendere tutti felici.”
Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Formula Uno – Ferrari