La F1 ha appena abbassato la saracinesca del primo triple-header della stagione che si è conclusa con la terza vittoria consecutiva di Max Verstappen. L’olandese continua a scappare in classifica, trovandosi ora con 32 punti di vantaggio su Lewis Hamilton che non trova più il gradino più alto del podio da circa due mesi. Ma se questi sono solo alcuni dei numeri del GP d’Austria, analizziamo nel dettaglio tutti gli altri.
Partendo dalla qualifica, chi ha impressionato maggiormente è stato Lando Norris, capace di ottenere il secondo tempo a soli 48 millesimi dalla pole di Max Verstappen. Il primo posto in griglia sarebbe stato storico, se guardiamo il passato recente della McLaren, ma lo è altrettanto il secondo posto dato che la squadra di Woking non partiva in prima fila dal GP del Brasile 2012 con Lewis Hamilton in pole position e Jenson Button secondo. E comunque, per l’inglese classe 1999 questa è la sua prima partenza in prima fila.
Un altro evento strabiliante è sicuramente la qualificazione di George Russell nel Q3. Non un fatto inedito per il pilota della Williams, già partito in prima fila nella sua unica comparsa in Mercedes, ma lo è proprio per l’accoppiata tra pilota e squadra inglese. Come se non bastasse, il pilota dell’academy di Brixworth ha ottenuto il nono tempo, partendo ottavo grazie alla penalità subita da Sebastian Vettel. Per la squadra di Grove questa è la prima apparizione nel Q3 dal GP d’Italia del 2018, quando Lance Stroll si qualificò con il 10° tempo.
La Williams F1, inoltre, è riuscita a mettersi alle sue spalle entrambe le Ferrari, rimaste escluse al termine del Q2. L’ultimo precedente risale al Gran Premio di Russia 2015, ovvero quando Valtteri Bottas ottenne il 3° tempo, precedendo Sebastian Vettel 4° e Kimi Raikkonen 5°. E a proposito di eliminazione a fine Q2, nonostante per la Rossa sia stata una pratica consueta nel 2020, nel 2021 è la prima volta che accade. L’ultima doppia esclusione dal Q3 risale al GP del Bahrain della passata stagione.
Se da una parte, però, c’è chi subisce un doppio knock-out, dall’altra c’è chi può festeggiare per una doppia qualificazione. È il caso dell’Aston Martin che sia con Stroll che con Vettel ha ottenuto il pass per entrare nel Q3. Se non fosse stato per la penalità subita dal tedesco, per la prima volta nella storia, le vetture verdi sarebbero partite entrambe dalla top-10.
Guardando al fondo dello schieramento, una nota curiosa interessa Esteban Ocon. Il francese non è riuscito a qualificarsi in una delle prime cinque file per la quinta gara consecutiva. È dal periodo in Manor e delle prime gare in Force India che il transalpino non mancava la top-10 per così tante gare di fila.
Passando ora alla gara, ancora una volta il protagonista è Max Verstappen, che in quest’occasione ha stabilito diversi record che difficilmente potranno essere battuti. Ma partiamo dalla sua quindicesima vittoria in F1 che ha un gusto speciale se si pensa al fatto che l’olandese è il primo pilota non-Mercedes a conquistarne tre consecutive da quando è iniziata l’era power unit.
L’olandese è inoltre anche il primo pilota nella storia della F1 a vincere tutte e tre le gare di un triple-header, che era stato istituito per la prima volta nel 2019. In più, il pilota della Red Bull potrebbe anche essere l’unico a vincere due gare sullo stesso circuito nella stessa stagione, data l’eccezionalità della doppia presenza di alcuni circuiti, nelle ultime due stagioni.
Questo potrebbe essere uno dei record che rimarrebbero suoi per sempre, a meno che non vengano istituite Gara 1 e Gara 2 in futuro (ma si spera di no, ndr). Un primato che ha stabilito ieri, ma che potrebbe essere battuto, è quello del pilota più giovane ad ottenere un grand chelem. Lui è il 25° pilota a riuscirci in Formula 1, ma con i suoi 23 anni e 277 giorni ha battuto il record che era di Sebastian Vettel, segnato a 25 anni e 327 giorni.
Per Honda, invece, la vittoria in Austria riporta indietro nel tempo di oltre 30 anni. Il costruttore giapponese ha infatti infilato il quinto successo consecutivo; un avvenimento che rimanda alla fantastica stagione 1988 quando Alain Prost e Ayrton Senna infilarono 11 successi consecutivi nelle prime undici gare. Quella è l’ultima occasione in cui il motorista nipponico aveva ottenuto il gradino più alto del podio per almeno cinque gare in fila.
Passando agli altri piloti sul podio, Valtteri Bottas ha ottenuto il secondo posto che è anche il suo miglior risultato in questa stagione. Il finlandese non arrivava secondo dal Gran Premio di Abu Dhabi 2020. Lando Norris, invece, ha ottenuto il suo terzo podio stagionale chiudendo al terzo posto. Quel che conta di più è l’aver eguagliato il record di Fernando Alonso di 14 gare consecutive a punti per un pilota McLaren.
Chi è fuori dal podio, in questo caso Lewis Hamilton, deve invece fare i conti con dei record negativi personali. Per il quinto anno di fila, infatti, il sette volte campione del mondo non ha chiuso tra le prime tre posizioni nel Gran Premio d’Austria. È la seconda volta in carriera in cui manca il podio per così tante edizioni consecutive dello stesso GP: l’unico precedente risale a Monaco dal 2009 al 2013.
In più, Hamilton è alla quinta gara consecutiva senza vittoria. Da quando corre in Mercedes AMG F1, solo nel 2016 non aveva vinto tante gare di fila in una singola stagione, trovando infatti il primo successo solo alla sesta corsa del campionato.
Autore: Marco Colletta – @MarcoColletta