In Ungheria, undicesimo round del mondiale di F1, abbiamo potuto assistere a dieci giri da manuale in cui un pilota che ha vinto molto meno di quanto meritasse, con un mezzo inferiore e le gomme andate, vuoi per la conformazione del circuito ma vuoi anche a tanto mestiere, ha tenuto dietro il mastino Hamilton regalando sostanzialmente la vittoria ad Ocon. Parliamo di Alonso ovviamente.
L’asturiano ha di fatto rimarcato, dopo la gara, come Hamilton sia uno che si lamenta sempre (come ha fatto durante le fasi concitate di quel duello) ed ha poi detto, senza troppi giri di parole (ma lo aveva già detto anche in altre interviste) che lui, sostanzialmente ritiene Max il pilota con più talento nel Circus. Ovviamente le parole di Alonso non sono mai banali, e chiaramente tendono a sminuire il talento di sua maestà sette titoli mondiali.
E’ ovvio che fra lui e Hamilton, al di là del rispetto di facciata, non corra buon sangue. E ancora oggi ricordiamo i colpi bassi che i due si scambiarono nel 2007 quando erano nello stesso team di F1, McLaren (e Ferrari nel pieno dello spy-gate che proprio il tema di Ron Dennis ordì ai suoi danni, ringraziò vincendo il titolo con Raikkonen).
Un’altra cosa importante che Alonso ha sottolineato, e che qui su FUnoAT abbiamo spesso rimarcato, è che la F1 è un microcosmo anglocentrico, dove la Ferrari e pochi altri rappresentano l’eccezione. Ma lasciamo parlare il diretto interessato: “Se la corsa al titolo sta per diventare tesa, allora si scopre che questo sport è un ambiente molto britannico. Quasi tutte le squadre sono inglesi e la maggior parte di giornalisti e troupe televisive lo sono. La preferenza va ancora chiaramente al pilota del proprio paese”.
La chiosa finale non lascia dubbi sul pensiero dell’asturiano: “Ho sempre avuto la sensazione di essere il cattivo quando correvo contro i piloti britannici. Recentemente ho sentito le domande fatte a Verstappen dalla stampa: ho potuto capire molto bene la sua posizione”.
A Max deve aver fatto certamente piacere sentire le parole al miele del bi-campione del mondo di F1 spagnolo. E chissà, magari ne hanno parlato lontano da sguardi indiscreti. Ma deve averci meditato anche su. Mediaticamente, la Red Bull è uscita a pezzi dallo scontro con l’armata di Toto Wolff.
Tuttavia, il pilota belga, nelle ultime dichiarazioni, ha mostrato anch’egli un’intelligenza non comune parlando della lotta al titolo. Ha infatti recentemente affermato: “Non vedo quella con Hamilton come una rivalità. Io guardo principalmente a me stesso e alla mia squadra. Solo in questo modo abbiamo le migliori chances contro di loro”.
Ed è l’atteggiamento migliore. Sminuire Hamilton e il peso della sfida, per concentrarsi sulle proprie potenzialità. D’altronde, proprio di recente Max aveva affermato di sentirsi più veloce di Lewis a parità di monoposto. Verstappen deve imparare a non cadere nella trappola mediatica che Mercedes sa tessere abilmente, dal pilota di punta sino ai membri più eminenti del team.
Poi, che tutto questo possa servire per battere il “binomio imbattibile”, questo è un altro paio di maniche. Anche alla luce delle ultime vicende relative alle mescole Pirelli che, a quanto pare, sembrano calzare perfettamente alla W12 e un po’ meno bene alla RB16B (clicca qui per saperne di più). Dopo le ultime due gare, è evidente che Mercedes e Hamilton siano ancora quelli da battere.
F1-Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi
Foto: Alpine – Mercedes