Spa-Francorchamps, la cattedrale della F1. Potremo definire così uno dei tracciati più di belli del mondo. Incastonato nella lussureggiante regione collinare delle Ardenne, il tracciato belga offre l’alternarsi di tratti rettilinei ad una serie molto impegnativa di curve ad ampio raggio. Diverse sono le staccate impegnative e le distanze ampie che le dividono tendono a far raffreddare i compound. Ne abbiamo parlato nella giornata di ieri in maniera approfondita (clicca qui per saperne di più)
Alla luce di quanto detto non è certo difficile immaginare come la messa a punto aero-meccanica della monoposto risulti fondamentale su una pista del genere. Durante le prove libere piloti e meccanici lavoreranno a stretto contatto di gomito per trovare il compromesso più adeguato. L’obbiettivo è quello di garantire la spinta verticale necessaria nel settore centrale e al medesimo tempo una top speed adeguata nei tratti ad alta percorrenza.
Grazie alle primissime foto in arrivo direttamente dalla pitlane abbiamo constatato una novità nella parte anteriore della Rossa. Per adattare la propria vettura ad un layout particolare come quello di Spa-Francorchmps, i tecnici di F1 studiano in genere soluzioni aerodinamiche ad hoc (clicca qui per la nuova ala “spezzata” della Aston Martin). Esempio lampante la modifica che gli ingegneri di Maranello hanno apportato sulla SF21.
Prendendo in esame l’immagine anteriore, notiamo con facilita l’intervento degli aerodinamici italiani sull’ala anteriore per ridurre il carico frontale. Per ottenere questo risultato gli ingegneri hanno ridotto, in parte, la corda dell’ultimo flap. Inoltre, mentre la zona più esterna è rimasta la medesima quella interna è stata “tagliata” (cerco giallo) per diminuire il drag generato.
La resistenza all’avanzamento più contenuta aiuterà la SF21 sul dritto, componente essenziale per essere competitivi sul tracciato delle Ardenne. L’abbassamento del carico generato all’avantreno va “contrastato” con l’assetto al posteriore per bilanciare l’auto. Al momento, sulla vettura del Cavallino, abbiamo notato la presenza di una specifica al retrotreno molto simile a quella utilizzata a Baku.
Per di più, grazie alla vista posteriore della monoposto, oltre a notare l’utilizzo di un cofano molto rastremato ” concesso” dalle basse temperature (clicca qui per il meteo completo del fine settimana), cogliamo l’assenza della nota Deck-wing biplano, elemento aerodinamico che da solo è in grado di generare il 2% circa del carico totale dell’auto. Solo durante le due sessioni di libere odierne scopriremo se in casa Ferrari verrano effettute prove comparative.
F1-Autori: Alessandro Arcari – @berrageiz – Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Foto: Scuderia Ferrari