La nuova era turbo ibrida si avvicina inesorabile. A passi da gigante. La F1 che eravamo abituati a conoscere sta scomparendo. Con la presentazione del modello statico del mese scorso, a Silverstone durante il fine settimana del Gran Premio della Gran Bretagna, tecnici e piloti hanno preso un assaggio delle forme che l’occhio trasformerà in consuetudine.
La necessità di creare spettacolo generando incertezza… è questa la filosofia sposata dal cambio tecnico che, proprio per questo, distrugge la continuità evolutiva. I duelli smarriti riaffioreranno. Non ascolteremo più reclami in radio legati all’impossibilità di francobollare una vettura senza distruggere le gomme. Così come il sorpasso, nella sua naturale espressione, tornerà a strabiliarci per la sua facilità di svolgimento.
La teoria ci stupisce e ci fa stropicciare i bulbi oculari. La pratica vedremo. Nel mentre ci siamo fatti un’idea di come potrebbe essere grazie ad un elemento, il DRS, che stoico resiste alla rivoluzione epocale. Ne abbiamo parlato qui (clicca per saperne di più) ragionando sui perché di tale scelta.
Durante gli ultimi trecentosessantacinque giorni, i tecnici hanno esplorato a tentoni le aree sconosciute relative alle future norme, buie e inesplorate, allo scopo di orientarsi e intraprendere la giusta strada progettuale. Lo hanno fatto con una chiara promessa alla FIA che potremmo scrivere cosi, volendo metterla nero su bianco: “Noi team, ci impegnano a collaborare con la federazione internazionale per mettere in evidenza le zone grigie del regolamento 2021.”
Tuttavia l’occasione di “tacere” è troppo ghiotta. In parole povere: Chi mai, dopo aver scovato il modo di produrre un gap sugli avversari, lo svelerebbe ai 4 venti? Gettare alle ortiche una concreta possibilità per racimolare un vantaggio prestazionale che, con ogni probabilità, potrebbe protrarsi nel tempo data la natura delle cose? Idea alquanto sciocca spifferare tutto. Soprattuto se “l’accordo” con la FIA è una promessa da marinaio.
Il ridotto spazio di manovra del prossimo regolamento che (leggi qui l’analisi sulla sfida progetuale 2022), secondo le prime stime si muoverà maggiormente attorno al campo meccanico e motoristico, spinge le menti brillanti degli ingegneri a rasentare l’illegalità. Infrangere lo spirito della norma ma non la regola stessa. Come, d’altronde, accade da sempre in F1.
Ecco perché, l’idea di base della federazione di creare una sorta di partnership non ufficiale con le scuderie, per quanto nobile e suggestiva, non può “attecchire” all’interno di uno scenario tecnico spietato e di conseguenza, con ogni probabilità, la collaborazione non verra rispettata affatto.
F1-Autore: Alessandro Arcari – @BerrageizF1
Foto: Red Bull Racing Honda – Mercedes AMG F1 TEAM – McLaren F1