La Formula Uno va al passo con i tempi. Da qualche anno infatti (2018), ha preso vita la piattaforma dedicata esclusivamente alla massima categoria del motorsport: F1 TV. In determinati paesi non si può accedere alla totalità del servizio. Questo a causa dei contratti legati ai diritti televisivi, che impediscono la “proliferazione” digitale via internet.
Al contrario, in determinate nazioni, attraverso dispositivi quali smartphone, laptop o tablet, per una modica cifra annuale (davvero economica se pensiamo ai costi che le piattaforme televisive pretendono per trasmettere la F1) si può accedere a tutto il “materiale” peraltro di buonissima fattura. Di molto superiore rispetto a quello sciorinato dalle Tv. Incapaci, chissà poi perché, di approfondire i contenuti tecnico-sportivi preferendo un “cazzeggio televisivo” incentrato sulla chiacchiera a vanvera che, purtroppo, oggi giorno va tanto di moda.
E allora niente… continuiamo a non renderci conto di molte cose. Guardiamo la F1 come vogliono loro. Obbligati a “contemplare” un’unico punto di vista, se così si può dire, molto limitante e che, di fatto, educa il pubblico alla noia. Non racconta quello che veramente potrebbe fare la differenza e, di conseguenza, desta un interesse minore a quello potenziale (leggi l’analisi Honda RA620H vs Mercedes M12E). E poco importa se vengono dette cose inesatte o tralasciati una marea di dettagli che aiuterebbero a comprendere molto meglio quello che succede. Basta farsi 4 risate ed è tutto Ok.
La premessa serve per introdurre l’Ecclestone pensiero, avvelenato dal Dio danaro e mosso dalla critica perpetua verso chi, fatti alla mano, lo ha tirato giù dal posto di comando del carrozzone. A lui non piace che la F1 sia disponibile su vari device di media e piccola taglia. Non si apprezzano gli sponsor, dice. E alla lunga, questa situazione si ritorcerà contro. Definirlo “boomer” sarebbe un eufemismo. Ma d’altronde ci sta… ha già messo insieme 90 primavere.
Io non credo parli con cognizione di causa. È ovvio. F1 TV, a mio modo di vedere, resta l’unico vero provvedimento azzeccato da Liberty Media. Concede all’utente la possibilità di visionare feed esclusivi con un livello di personalizzazione davvero alto, rappresenta la mecca per vero un appassionato di F1. L’opportunità per lasciarsi alle spalle un mare di banalità.
Fare irruzione dentro una scuderia, capirne meccanismi e intenzioni, per poi generare un giudizio proprio. Senza affidarsi necessariamente a quegli altrui e, soprattutto, avendo molte più informazioni per farsi quel proprio giudizio. Se a mister Bernie pare poco. L’opposizione a Liberty Media va fatta sì. Ma su altre cose. Quelle che stanno portando la Formula Uno alla “demoralizzazione” tecnica. Sopprimendo retaggio e tradizione della massima categoria del motorsport a favore dello show.
F1-Autore: Alessandro Arcari – @Berrageiz
Foto: F1