mercoledì, Novembre 6, 2024

Analisi on board Sainz – Gp Ungheria 2021: “Delusione…”

Specie se troppo alte, le aspettative tendono ad avvelenare la realtà. È un fatto molto frequente al quale non si pensa abbastanza. Il risultato di tale esperienza conduce ad un esito alquanto ordinario: la delusione. L’undicesimo round del mondiale di F1 poteva nascondere diverse insidie e Sainz ne era a conoscenza ben prima di scendere in pista. Le simulazioni lo avevano anticipato, capaci di sottolineare come determinate caratteristiche della SF21 non fossero in sintonia con alcune curve del layout magiaro.

Tuttavia, consapevole della frustrazione che puntuale giunge quando gli auspici vengono meno, la speranza che lo spagnolo nutriva di poter tornare a casa con un grande risultato è rimasta integra per gran parte della gara. D’altronde si sa… è sempre meglio sbattere il muso su un risultato mancato che assaporare la frustrazione di non averci nemmeno provato.


F1-Analisi on board Sainz – Gp Ungheria 2021: premessa 

Un venerdì atipico per la Ferrari. Non nel programma di lavoro, bensì per quello che concerne la messa a punto della vettura. Azzerare l’atteggiamento sottosterzante delle Fp1 non è stato semplice. Mentre nella seconda sessione, la mancanza di grip generalizzata ha di fatto privato i piloti della Rossa della giusta “confidence” con la quale affrontare un tracciato insidioso come quello dell’Hungaroring.

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Carlos SainzScuderia Ferrari, Gran Premio di Ungheria edizione 2021

Le prove high fuel hanno palesato una mancanza di carico che prontamente è stata risolta il sabato utilizzando più ala. Fattore che, purtroppo, non ha evitato l’instabilità prodotta in curva 14 dalla monoposto italiana escludendo lo spagnolo dalla, seppur complicata, lotta per la seconda fila.


F1-Analisi on board Sainz – Gp Ungheria 2021: la numero 55

Le condizioni cangianti del meteo creano un’agitazione controllata e, di fatto, alzano la concentrazione nella fase pre-gara dove è già elevata di per sè. Un piccolo problema alla radio viene corretto senza particolari patemi, mentre la grande lancetta del Rolex versione F1 necessita di una decina di minuti per raggiungere il numero 3. Oltre alle differenti mappature, la partenza su asfalto bagnato va a modificare determinate procedure tecniche.

A tal proposito, Adami rende edotto Carlos sulla configurazione dei freni. Per evitare bloccaggi all’avantreno, il brake balance viene spostato in maniera abbondante al posteriore (minus 4). Mentre l’assetto del sistema brake-by-wire prevede una correzione di due punti all’anteriore.

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il gesto di intesa tra Carlos Sainz e Riccardo Adami (Scuderia Ferrari) antecedente alla partenza del Gran Premio di Ungheria edizione 2021

Secondo le previsioni Ferrari, le precipitazioni accompagneranno la corsa durante i primi 20-25 minuti. Erudito sul contesto meteorologico, l’iberico scambia l’oramai consueto gesto di intesa con il proprio ingegnere, subito dopo aver modificato alcuni parametri del freno motore. Pochi secondi e viene ricordata l’importanza di produrre uno scatto al via cauto ma competitivo, tenendo presente che la vettura dovrà partire in seconda marcia per evitare eccessivi pattinamenti. La piazzola del ferrarista è abbastanza asciutta al momento, grazie al tendone bianco che ha preservato la zona durante gli ultimi venti minuti.

Tuttavia, durante il giro di formazione, la porzione di asfalto dalla quale scatterà la Rossa perderà inevitabilmente aderenza, colpita dalla pioggia nei secondi che l’auto italiana impiegherà a percorrere l’ultimo giro prima dello start. Sainz assimila le nozioni fornite e aggiunge una considerazione: “Se l’intensità della pioggia resterà tale, le alte temperature asciugheranno la pista velocemente”. 

Il grido del V6 turbo ibrido irrompe nel feed video e la tensione sale. L’ultima info, elargita prima che l’auto avvolta dal rosso corsa si metta in marcia, riguarda la scelta altrui degli pneumatici. Ovviamente: intermedie per tutti. L’installation lap mostra un fondo  scivoloso, bagnato. La piovosità è in aumento? Chiede il madrileño, mentre cerca di sterzare repentinamente per innalzare la temperatura delle mescole sull’anteriore. I metri che dividono la casella numero 15 dalla Ferrari diminuiscono, percorsi alternando zigzagate a quattro intensi burnout. 


F1-Analisi on board Sainz – Gp Ungheria 2021: 1° stint 

Inserita la mode race, è tutto pronto. Dolce, il rilascio frizione produce uno stacco prestazionale. Il risultato è una messa in marcia del veicolo progressiva, sufficiente per sorpassare  Giovinazzi, Raikkonen e Vettel. L’approccio safe del ferrarista viene premiato in curva 1, quando la carambola scatenata dal duo delle meraviglie Bottas-Stroll mette fuori scena diversi piloti. Nel breve rettifilo che segue la prima piega del circuito magiaro, Sainz si ritrova ad occupare incredibilmente la quarta piazza, anticipato dal quattro volte campione del mondo dell’Aston Martin, abile nel recuperare la posizione sullo spagnolo nella baraonda generale.

I servigi di Bernd Mayländer risultano da subito indispensabili, necessari per guidare il trenino delle monoposto mentre i marshall assistono le vetture incidentate. Adami si apre subito in radio e mette al corrente Carlos dell’accaduto con un preciso quadro della situazione. Oltre all’ordine di non considerare un eventuale pit stop, l’ingegnere italiano fa sapere che Charles, Bottas, Perez e Stroll sono out. Abituali, le raccomandazioni per gestire la macchina in regime di doppia bandiera gialla occupano le successive comunicazioni.

La Mercedes rossa porta a spasso il trenino delle monoposto ancora in corsa per un paio di passaggi, sino a quando la direzione gara si rende conto che per ripristinare le condizioni iniziali della pista serve più tempo. Red flag e tutti in pit lane, quindi. Giunto in corsia box, Carlos spegne il motore, salta giù dalla vettura e si dirige all’interno del garage.

Diciotto minuti più tardi, l’onboard della numero 55 torna a trasmettere. Sainz è seduto e preparato per la ripartenza. In precedenza sono stati effettuati i soliti check radio, dopo i quali Riccardo ha ricordato le possibili modalità relative alla partenza: “Tieni d’occhio i pannelli luminosi. Se leggi SS sarà una partenza da fermo, al contrario RS indicherà uno start dietro l’auto medica.” 

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Carlos Sainz, Scuderia Ferrari

L’ex McLaren incassa il messaggio e, successivamente, rende nota una sua preoccupazione relativa alle gomme. Lo spagnolo, infatti, si interroga sulle tempistiche legate allo switch sulle mescole, interessato a quando considerare opportuno abbandonare le intermedie per passare alle slick. Il muretto box reputa ancora prematura una scelta e preferisce rimandare la decisione una volta testate le condizioni della pista. Il sole picchia, scalda e riflette i propri raggi sulla numero 55 da diversi minuti oramai, fattore che induce il ferrarista a pensare che la sostituzione delle coperture non tarderà ad arrivare. 

Mentre una serie di configurazioni inerenti alla monoposto viene “settata”, il propulsore della Rossa torna nuovamente a cantare. Durante l’in lap ci rendiamo facilmente conto di come il tracciato sia pressoché asciutto. L’iberico lo fa presente per ben tre volte e invita gli ingegneri ad una decisione repentina. Nel mentre, Masi comunica che la ripartenza sarà quella classica, con le vetture che andranno ad occupare le posizioni in griglia ottenute prima della bandiera rossa. Adami ricorda le modalità per il re-start da effettuare in prima marcia con un atteggiamento quanto più conservativo possibile. 

Lo status dell’asfalto invita tutte le scuderie alla sostituzione degli pneumatici immediata.Tale fattore comporta un sovraffollamento incredibile in pit lane, con le varie monoposto che imboccano la corsia box per montare gomme da asciutto. L’unica decisione contraria, inspiegabilmente, riguarda Mercedes.

La sosta per montare le Medium sull’unica Ferrari ancora in gara non è particolarmente rapida, al contrario di quella dell’AlphaTauri numero 22. Così, con un bel rischio, il team di Faenza rispedisce in pista il giapponesino davanti a Carlos, evitando la collisione con la Rossa di un nonnulla. Il ferrarista sbuffa, si accoda e si ferma in attesa del semaforo verde. Dello stesso avviso, però, non è Russell. Il britannico dopo il cambio gomme pensa bene di saltare la fila e, quando le luci della lanterna semaforica posta alla fine della pit lane diventano verdi, parte e sorpassa tutti. Allo stato delle cose, la numero 55 gira settima in curva 1.

Nemmeno il tempo di capire cosa sia successo e George entra in ragione. Il team Williams si mette in contatto con Masi e propone di ripristinare la situazione antecedente alla sosta. Il direttore di gara australiano accetta l’iniziativa della scuderia di Grove e concede lo switch senza prendere provvedimenti. Il britannico rallenta, restituisce le posizioni e si piazza dietro a Fernando Alonso. Se a questo aggiungiamo la sosta obbligata di Hamilton (che ancora montava le intermedie) capiamo perché al passaggio successivo la Rossa tagli il traguardo in quinta posizione.


F1-Analisi on board Sainz – Gp Ungheria 2021: 2° stint

L’Hungaroring è un circuito complicato per i sorpassi: non è certo il mistero di Fatima! La conferma arriva nei giri successivi alla ripartenza in cui, oltre all’impossibilità di passare Tsunoda, Sainz è costretto a lottare con le mescole che faticano ad entrare nella corretta finestra di funzionamento. Il ferrarista scoda un paio di volte e perde la vettura in curva 3, per fortuna riuscendo a mantenere la posizione su Alonso, malgrado un’escursione sull’asfalto.  

Di lì a poco Adami fornisce diversi ads , tra cui un comando specifico legato ai freni che aiuterà a portare in temperatura l’asse posteriore. Modificare la mappatura della trasmissione per avere una cambiata più docile, fornisce una sensazione di guida migliore a Carlos. Ciò malgrado, il messaggio lanciato in radio dallo spagnolo dopo alcuni tentativi andati a vuoto sul giapponese è perentorio: I can not pass!. Dopo aver reso pubblica la scelta orientata verso la strategia denominata Plan A, l’ingegnere italiano suggerisce di creare un gap sull’AlphaTauri per non distruggere gli pneumatici.

Durante le tornate successive le cose non cambiano. Il tappo Tsunoda-Latifi è decisamente penalizzante, tanto che la Rossa dopo 10 giri accumula uno svantaggio di 9 secondi su Vettel, secondo classificato alle spalle di Ocon, leaderdellacorsa. Sainz è nervoso, scalpita e sottolinea con insistenza come questa fase non sia affatto utile ai fini della gara. Poco dopo, al quindicesimo passaggio, l’insofferenza si fa febbre. Adami cerca di tranquillizzalo e gli ricorda saggiamente come il Gran Premio sia ancora molto lungo.

Si inizia pertanto a considerare il Plan B, o per lo meno è quello che si ascolta in cuffia. Il muretto invita Carlos a spingere e, al medesimo tempo, si informa su un eventuale front flap update. La sosta sembra vicina, o forse è proprio quanto volevano far credere a chi era in ascolto. Sì, perché tutta la “manfrina” sciorinata in radio sembra sia stata inscenata ad opera d’arte, con astuzia. L’obiettivo, evidentemente, era sia quello di non fornire riferimenti che non scegliere come agire in base alla mossa degli avversari. I fatti sono andati più o meno così…

Adami richiama il ferrarista ai box che, in maniera categorica, rifiuta il comando. “No! No guys” I’t’s too early!”, commenta il pilota di Madrid, sostenendo che il suo ritmo sia molto buono. Da sottolineare che l’ordine per il cambio gomme è arrivato quando l’imbocco per la pit lane era già stato superato, fattore che valida la teoria del tentativo di disorientamento. Mezzo giro più tardi, l’invito alla sosta raggiunge nuovamente l’iberico che acconsente, aggiungendo: “E se si ferma anche Tsunoda io che faccio?” 

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Carlos Sainz, Scuderia Ferrari

Riccardo, con un tono mai sentito prima, al limite del nervosismo, si limita a rispondereBooox!!!, sottolineando con la pronuncia come obbedire al comando sia l’unica possibilità. Carlos è ancora dubbioso ed esprime la sua perplessità: “Ma quindi restiamo dietro a Yuki? Non posso fare un undercat su questi due”, riferendosi all’improbabile doppio sorpasso su TsunodaLatifi. Dal muretto non fanno caso alla sua considerazione, lo avvertono random di prestare attenzione ad Alonso, che si trova dietro a più di 2 secondi e gli impongono l’opposite su Tsunoda.

Quando il giapponese prende la corsia box, Sainz tira dritto facile. Adami non fa una piega e afferma: “Ok now push!”Esaltato, il ferrarista esclama:Vamos” prima che l’ingegnere controbatta nuovamente:Vamos now! Alonso 2 seconds behind and Latifi 2,5 seconds in front.” Missione compiuta…

La numero 55 sciorina tutto il suo potenziale al passaggio successivo, quando Latifi viene richiamato per sostituire gli pneumatici. Le tornate push in free air saranno circa dieci (secondo i calcoli del muretto) nelle quali viene chiesto, dopo aver constatato la bontà dei lap time, di provare a protrarre tale ritmo. L’unico pilota di Maranello rimasto in gara non ha una risposta al quesito e si limita a dare tutto quello che ha. Alla tornata 27, il gap da chiudere su Vettel supera i 13 secondi: la guida è pulita e la rimonta procede. Questa fase della gara sottolinea come il layout del circuito ungherese, a seconda della strategia, possa castigare o favorire la prestazione. 

Giro 32. Dopo aver guadagnato 6 secondi sull’Aston Martin di Sebastian, arriva la sosta. La maniera “esagitata” con cui Sainz si precipita all’ingresso alla pit lane descrive l’importanza del momento. Le tempistiche registrate per la sostituzione dei compound sono nella norma. La numero 55 torna a girare su un treno di gomme Hard nuove di trinca. La sua posizione è la quarta alle spalle di Fernando Alonso,mentre il gap del ferrarista sulla Mercedes del britannico è di poco superiore ai tre secondi.


F1-Analisi on board Sainz – Gp Ungheria 2021: 3° stint 

La pressione esercitata da Hamilton costringe Carlos a spingere più del dovuto; sarà lo stesso spagnolo a confermare nel dopo gara tale evidenza. Adami sottolinea la valenza del momento con estrema pacatezza, premurandosi di non nutrire uno stress già piuttosto cresciuto che, per ovvi motivi, accompagna la situazione. Sua maestà sette titoli mondiali monta un treno di Hard di dodici giri più vecchie, fattore che non incide affatto sulla facilità con cui l’inglese chiude il distacco sulla Ferrari. Tuttavia, il destino apparecchiato per Lewis tormenta le sue coperture e il talento di Stevenage si vede costretto a mettere un minimo di distanza tra sè e la Rossa.

Il muretto italiano dimostra di avere la situazione sotto controllo, conscio che l’approccio adottato in gara stia dando esiti tutto sommato postivi. In tal senso, il messaggio è chiaro: Our free air strategy is still OTTIMO. So… keep doing what you are doing”. Sainz accoglie con entusiasmo l’informazione e incomincia a ragionare sulla tattica adottata dal pilota Mercedes

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Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1) all’inseguimento di Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) durante il Gran Premio di Ungheria edizione 2021

Dopo un periodo di studio, quando mancano 25 tornate alla bandiera a scacchi, il campione del mondo in carica si rifà sotto. Così, nell’intento di preservare la posizione, viene concesso allo spagnolo l’utilizzo del K1 sommato ad una mappatura carburante più aggressiva. L’analisi accurata del contesto porta Carlos a rivelare una sua sensazione, secondo la quale Hamilton effettuerà un’altra sosta a breve. Trascorrono due passaggi e quanto ipotizzato dall’iberico si avvera: la numero 44 prende la corsia box, abbandonando momentaneamente la battaglia per il terzo posto. 

Nel frattempo, là davanti, Ocon e Vettel sono ai ferri corti ma, benché la lotta tra i due sia piuttosto serrata, lo spagnolo non riesce ad avvicinarsi più di tanto al duo che comanda la gara. Al contrario, il gap di circa quattro secondi aumenta. Un paio di chilometri più tardi, dopo aver effettuato il doppiaggio su Giovinazzi, Sainz rende nota una sua preoccupazione relativa al passo, convinto che sia giunto il momento di incrementare il ritmo.

La presenza di Alonso alle sue calcagna sottolinea tale esigenza: per fortuna, la particolarità del tracciato favorisce non poco la difesa. Ecco perché la possibilità di utilizzare la potenza derivante dall’ibrido in un momento preciso del giro, concede al madrileño una certa tranquillità di manovra  Adami, di conseguenza, ordina di passare ad una mappatura ibrido più competitiva.

Dietro la numero 55 la guerra è in atto. Fernando dà fondo a tutta la propria esperienza per gestire Hamilton, letteralmente un toro scatenato alle sue spalle. Sebbene tale situazione sia favorevole, le coperture del ferrarista iniziano faticare. L’asse posteriore tende ad andare in overheating, creando uno scivolamento nocivo tanto al cronometro quanto alla vita utile dello pneumatico.

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la lotta serrata tra Fernando Alonso (Alpine F1 Team) e Lewis Hamilton (Mercede AMG F1) durante il Gran Premio di Ungheria edizione 2021

Sono ancora dieci i passaggi che dividono Carlos dalla fine del Gran Premio e la necessità di gestire il quantitativo di benzina a bordo, sommata alla cura delle mescole, induce il muretto box italiano a impartire un ordine preciso: mappatura carburante più blanda. Le problematiche legate all’amministrazione dei compound non migliorano nemmeno con ulteriori provvedimenti che vanno a modificare i parametri legati al differenziale e alla motricità della monoposto.

L’uso eccessivo delle coperture ad inizio del secondo stint ha compromesso durata e prestazione delle Pirelli a banda bianca. Come provvedimento ultimo, viene fissato un lap time da mettere in atto assieme alla tecnica del lift and coast. La pressione elevata si fa quasi insopportabile quando la sagoma nera di Hamilton (clicca qui per leggere l’analisi on board di Hamilton) compare nei retrovisori della Rossa. Il britannico si è sbarazzato di Alonso e mette nel mirino la Ferrari.

L’oramai nota accoppiata Soc8 – K1, mappatura ibrido sommata all’utilizzo dell’overboost che massimizza la potenza a disposizione, regge una sola tornata prima di rivelarsi inutile. Giusto il tempo di far prendere le misure a Lewis che, senza troppe difficoltà, al passaggio successivo svernicia la numero 55 sul rettilineo del traguardo malgrado la difesa con il prezioso aiuto dell’ala mobile. La reazione dello spagnolo non è delle migliori e si lascia andare ad un urlo disperato: “Ahhhhhhhhhh!”

Gli ultimi tre passaggi saranno interamente dedicati alla difesa su Fernando, tempo nel quale l’iberico non nasconderà alcune preoccupazioni. Dal tono delle sue parole, infatti, si percepisce un chiaro squilibrio tra le sollecitazioni ricevute dalla gara e le risorse a disposizione. 

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Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) scende dalla sua SF21 al termine del Gran Premio di Ungheria edizione 2021

La sofferenza termina quando lo spagnolo taglia il traguardo per la settantesima volta. Malgrado le parole di circostanza pronunciate da Adami, la delusione è cocente, palpabile e non solo per un podio sfuggito sul finale. Abbracciando un ragionamento più ampio sul Gran Premio di Ungheria, l’amarezza di non aver potuto lottare per la vittoria contro avversari di certo non invincibili, esiste. Fa compagnia a Carlos mentre conduce la numero 55 al parco chiuso. Non è mai semplice analizzare una gara di F1, soprattutto a caldo: ecco perché il ferrarista spende giusto due parole in tal senso e sottolinea come dare tutto non cancelli l’amarezza del momento che si trova costretto ad assaporare.


Autore: Alessandro Arcari – @Berrageiz

Foto: F1TV

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